Genitori e figli

da Puccia per Padre

Io sono una ragazza fortunata. Ho tre padri, e non come in quei film dove non si sa chi sia quello biologico e per facilitarne il finale si sceglie di far vivere tutti sotto lo stesso tetto. Io ho un solo padre biologico, molto presente. Poi ho Dio, ancora più presente e che mi conosce in tutto e per tutto, e poi ho lui: il mio Padre.
Alcuni lo chiamano padre spirituale, altri direttore spirituale. Per me è mio Padre. In questo periodo, il solo pensarlo però, mi fa stare male. Dopo 7 anni di presenza quotidiana nella mia vita, è andato dall'altra parte della mia città. E sono tre mesi, che ho questo peso nel cuore, che il tempo non riesce a levare.
Molti di voi penseranno: "E beh?"
Lo capisco, nessuno, se non lo vive può capire questo vuoto. Avere 18 anni e aver passato un'adolescenza come la mia, con questo punto di riferimento, e poi tutto ad un tratto sentirsi mancare la terra sotto i piedi, beh no. Non si può capire se non lo si vive.
Molti di voi penseranno ancora:"Ma non è morto! Lo puoi vedere quando vuoi."
Beh sì, non è morto. Ma ora lui ha un'altra "famiglia", altri ragazzi a cui badare, l'affetto non svanisce ma non lo sentiamo più nostro. Tutte le esperienze fatte insieme a lui, restano un ricordo, bellissimo, ma un ricordo. Un qualcosa che non tornerà più, che non potrà maturare. "E ci saranno nuove rose.." dice una canzone di Elisa. Beh sì, ma come di mamma ce n'è una sola, beh. Anche di Padri. E io Padre ti voglio bene.
Tu forse non leggerai mai questo messaggio, ma io vorrei urlartelo, ma ogni volta che siamo io e te, scoppio a piangere, anche contro il mio volere.
Ancora, dopo 3 mesi, il solo parlare con te o di te, mi fa scendere una lacrima. Fatichiamo a scriverci, vorrei farlo tutti i giorni, ma non ci riesco. Forse è più facile con altri, ma con me, sento che per te è difficile.
Mi hai sempre trattato troppo bene per questi 7 anni, e mi sono abituata male. Il non vederti tutti i giorni mi manda ai pazzi e sapere che qualcun'altro oltre a noi si affezionerà a te fa nascere in me istinti omicidi :). E tu lo sai. Perché te lo dico sempre.
Ma forse non sai quello che sei per me, un vero Padre, un amico che c'è sempre, che è stato indispensabile per diventare quella che sono ora, che mi ha cresciuta e che vorrò sempre avere come punto di riferimento.
Ti voglio bene, e forse per stare meglio adesso avrei dovuto evitare di affezionarmi a te in questo modo. :)
la tua Bambina.

15 dicembre 2010 - Firenze

Categoria: Genitori e figli