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Come si cambia nella vita!
E' da molto, moltissimo tempo che non scrivo una dedica su di me in questo sito. Diciamo che staccare da internet in questi ultimi 3 anni mi ha aiutata tantissimo: ho capito quanto il tempo sia importante e che lo voglio usare in modo costruttivo, vivendo appieno la realtà. Anni di miracoli.
Oggi, presa da mille pensieri non ho combinato un granché finché non mi sono detta: perché non tornare nel mio vecchio sito? Una volta ero sempre qui, sotto il nick di Sere90: chi frequenta da molto, forse si ricorda.
Ammetto che per quanto questo sito sia stupendo perché trovi ogni tipo di dedica e condivisione, può diventare dannoso se ci passi tutta la giornata... e davvero, 3 anni fa, a forza di sfruttare internet come una droga, mi ero fatta davvero tanto, tanto male.
La vita non è dentro a un pc. Ma chissà, mi dico, che un pc usato bene non possa tornare utile a chi le dediche le scrive soprattutto nella categoria "Solitudine", o a chi davvero sente che non c'è nulla per cui valga la pena vivere.
Il primo anno che scrivevo qui, avevo 13 anni: le mie dediche erano tristi. Stavo male dentro: mi sentivo sola, sola dentro, e soffrivo ed odiavo tanto.
Poi c'è stato quel breve periodo in cui ero irriconoscibile: posso dire che ero felice. Da cosa sia nato? Non riuscivo in realtà a spiegarmelo, l'unica valida spiegazione era che io finalmente riuscivo ad... amare.
So che spesso può sembrare una parola astratta, a cui spesso si danno significati diversi dal reale, eppure l'amore esiste. L'amore è la chiave per essere felici.
Ma da dove nasce, l'amore? Dov'è che lo si incontra concretamente? Io non riuscivo a capirlo: so che, nell'estate del 2004, avevo iniziato a stare bene.
Perché quel periodo è stato pieno di amore. Un periodo in cui non mi sentivo più sola, mi sentivo amata, e stavo bene. Strano, eppure nel concreto era cambiato ben poco...
A diciasette anni ho ricominciato a stare male. L'avevo anche condiviso in questo sito: dopo un lungo periodo in cui la solitudine mi aveva portata a cadere nelle trappole dell'ingenuità, e una conseguente violenza subìta, non avevo realmente nulla per cui lottare. A 17 anni ero morta dentro, davvero morta, non mi muovevo più. A momenti mollavo la scuola, infatti è stato un miracolo tutta la forza di volontà che ci ho messo per portarla avanti, nonostante per me non contasse più nulla.
Un periodo così buio che ero scivolata peggio che nell'odio, innanzitutto verso me stessa, verso dei genitori che non potevano capirmi, verso i compagni che non mi lasciavano in pace, verso la vita.
Stavo male, un male interiore, come quello che molti vedo che provano. In un periodo così è come se si vivesse unicamente nell'interno di se stessi, perché tutto il resto fuori risuona inutile e distante, e ci sei solo tu e il tuo dolore.
Spesso ci arrabbiamo con chi è egoista o pensa solo a sé, io stessa molte volte ci cado. Eppure bisogna tenere conto che l'egoismo e la cattiveria sono le facce di una sofferenza e di delle ferite talmente grandi, che spesso non dovremmo pensare di giudicare chi lo è. Piuttosto dovremmo chiederci: perché sta male? Perché soffre così tanto da non vedere oltre il proprio naso?
Perché... e me lo chiedevo anche io il perché, quando il giorno del mio diciottesimo, io stavo per mollare del tutto la mia esistenza.
Finché dopo alcuni mesi non ho cancellato quella parola e al posto del "perché?" non ho scritto "COME?"
Come fare a superare quel periodo? Come fai quando sei morta e non senti più neanche un'emozione se non l'odio, e tutto è distante?
E' partito tutto da un bisogno: il bisogno di trovare qualcuno che mi amasse. Se trovavo qualcuno che mi amava, avrei ricominciato a lottare.
Credetemi, ho cercato a lungo. Nel mondo, vedi tanto distacco: i compagni di scuola? Tante volte hai la compagna di banco che sta dimagrendo e sta morendo perché non mangia, eppure chi la vede se ne frega. Sta morendo, eppure noi lasciamo i mali nascosti, anzi, magari ci mettiamo poi anche a competere su chi è più magra.
Un altro alunno ha appena litigato coi suoi genitori, sta male e non riesce a dirlo.
Tutti hanno un peso, una sofferenza, ma nessuno riesce a condividerla, proprio perché manca l'amore. Manca quel qualcuno che ti ascolta davvero, che non ti guarda solo per come potresti tornargli utile.
E il lavoro? Non parliamone, nel mondo del lavoro l'amore è ancora più difficile da trovare. Le lotte tra i colleghi per il primo posto, le calunnie, la falsità e i pettegolezzi.
In un mondo così, come puoi sentirti libero di condividere semplicemente come stai? Come?
Eppure, la vita è fatta di fatica. Pensate solo all'alzarsi dal letto alla mattina: solo l'inizio della giornata, è fatica. Perché non si può allora essere liberi di mostrarci come siamo, di dire "Io sto male", di avere qualcuno accanto che ci aiuti a portare quel dolore?
Ecco, io cercavo disperatamente quel qualcuno.
Sapete perché so che Dio esiste?
Non è una balla. Quel Qualcuno è Dio.
Tutti abbiamo bisogno dell'Amore, pochi sanno che l'Amore ha un nome, che l'Amore è una persona, e che davvero la puoi incontrare.
Quando arrivo a questo punto, tutti mi guardano storto, c'è chi ride sotto ai baffi, chi mi guarda come fossi fuori di testa. E c'è chi dice che ci ha creduto, ma che poi, dai, ecco una di quei fanatici che si mettono a blaterare di Cristo e di Dio e della Chiesa, quando la Chiesa combina questo e quello... e Dio? Se ci fosse Dio, tutto il male del mondo non ci sarebbe... e se Dio c'è, vuol dire che non ci ama...
Sì, a questo punto molti mi rispondono così. Eppure insisto: sì, l'Amore ha un nome: è Gesù.
Perché la mia rinascita è partita unicamente da lì.
E' partita quando, nella sofferenza, sono entrata in una Chiesa. Erano circa 7 anni che non vi entravo, e ricordo che provavo un misto di rispetto per quel Qualcuno in cui per quanto credessi, per me era un Qualcuno ignoto con cui da tempo non volevo aver nulla a che fare.
Poi ho pregato. Non è successo assolutamente un bel niente. Il giorno dopo, ho pregato ancora, e non è successo un bel niente.
Apparentemente. Dentro di me invece avevo iniziato ad intuire a chi potevo chiedere aiuto. Ho chiesto aiuto innanzitutto ad una signora mia amica: lei mi è subito venuts incontro consigliandomi di parlare con un gruppo di cristiani.
Per un bel po' non ho voluto seguire il consiglio: da 7 anni ormai volevo stare ben distante da quel mondo.
Da non molto ho scoperto... che anche quella signora mia amica, prega.
Quando ormai stavo perdendomi del tutto, ho preso la decisione ed ho contattato una delle persone che questa signora mi consigliava.
Cosa ho trovato? Amore. Ho trovato amore nei suoi occhi, e nonostante le stessi dimostrando che con lei non volevo avere niente a che fare e che mi ci era voluto molto per chiederle aiuto, lei mi ha abbracciata. Di lì mi ha portata ad un gruppo di preghiera, di lì sono iniziati i pellegrinaggi con queste persone, di lì...
io mi sono ritrovata a pregare, e quando pregavo il Signore, stavo bene: mi sentivo nella pace, non mi sentivo più sola. Avevo capito che Dio esiste.
Sono andata a messa, nell'Eucarestia ho capito che Lo stavo incontrando.
E' iniziato il mio cammino: ho preso un Vangelo ed ogni sera, leggevo una pagina... e mi rendevo conto che Gesù davvero mi parla attraverso la Parola, e che non è una storia passata... riguarda me, riguarda ognuno, riguarda l'anima di ognuno e ti insegna la fatica di vivere, di amare... la fatica per essere felici.
Io ora lo posso dire: sono felice.
Queste persone che come me pregano e preghiamo anche insieme: loro sono veramente miei amici. Spesso agli amici basta litigare una volta, per decidere di non esserlo più... invece con Gesù, c'è la graziia di saper perdonare e dimenticare e allora nonostante i difetti e le debolezze, l'amicizia è un sentimento che dura, che persevera.
Così ho imparato a perseverare ad amare tutti. Non mi sono chiusa in un gruppo, mi piace avere confini ampli: hoo carissimi amici ed amiche che non credono, che non pregano, ed è giusto che vivano la loro piena libertà.
Infatti, solitamente, condivido loro questa mia testimonianza unicamente quando me lo chiedono o quando vedo che stanno male e hanno bisogno di aiuto.
So che non sono sola. Mi sento amata e ho ripreso ad amare. Ed ho capito che l'Amore è Dio, e che chi ama, anche se non lo sa, è perché ha incontrato Dio.
E con Lui, ora anche con mio ragazzo perseveriamo nell'amarci. E' solo il Signore che ti porta via l'egoismo, perché tutti i tuoi mali se li addossa Lui!
Mi ha liberata dai miei egoismi e mi sento libera davvero, anche di dire come sto, perché ogni peso è diventato leggero insieme a Lui.
E questo lo sento tanto.
Spesso si parla contro Gesù, contro la Chiesa che fa i suoi sbagli...
ma lo facevo anche io, fino a che non l'ho incontrato.
Quando incontri realmente Cristo, ti rendi conto che è la Verità e che è talmente tua questa verità, interiore, reale... che capisci che tutto ciò che è esterno: la chiesa... gli argomenti intorno ad essa... non c'entrano, sono solo delle fughe da Lui.
Non te ne frega più niente degli argomenti. Sai che con Lui sei nella Pace, e sei davvero felice.
Perché si fugge da Lui. Si fugge da Lui, perché Lui è la chiave per essere felici... è la chiave per essere felici, è stata appesa ad una croce.
Chi dice di non crederci, o è perché senza saperlo ha incontrato Dio... o perché sta fuggendo.
Altrimenti, perché tutto questo accanimento contro Dio e contro la Chiesa? Se davvero ce ne freghiamo, perché ci agita tanto? Cos'è che tocca dentro di noi?
Ho iniziato leggendo il vangelo, cercando i luoghi di bene, e le persone che davvero sanno amare sono coloro che l'Amore l'hanno incontrato... che hanno incontrato Cristo. Io l'ho incontrato.
E sono viva. Sto vivendo la mia vita... appieno.
E anche se non ho un lavoro, e se in famiglia ci sono molte difficoltà... sono felice, mi sento piena, realizzata, perché?
Perché ho incontrato l'Amore.
Questo è quello che penso, che sento e che ho incontrato.
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