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Dedica a cui stai rispondendo

Circa 3500 anni fa nel nord dell’India antica una donna sui 40 anni si prostrò ai piedi del Buddha chiedendogli di salvare l’unica figlia rimasta dalla morte, già aveva perso il marito e i figli ed ora le stava morendo l’ultima figlia, perché a lei tutte queste disgrazie, perché tutte quelle morti, perché?
Il Buddha vedendola così affranta e disperata le rispose così, “Prendi questa bottiglietta, ci sono dei semi, prendi le tue cose e parti, cerca una casa nella quale la morte non sia mai entrata, quando la troverai fai benedire loro quella bottiglietta, poi portala a tua figlia, aprile la bocca e falle ingerire quei semi benedetti, guarirà subito.”
La donna disperata partì subito, ma più case visitava e più disgrazie le venivano narrate, dopo alcune settimane tornò dal Buddha e disse ”Ho compreso la lezione, sono consapevole che qui sulla Terra nessuno è esente dalla morte che inevitabilmente giunge prima o poi a ciascuno di noi, ti prego di perdonare i miei limiti, ti prego di accettare le mie scuse e in futuro di insegnarmi la meditazione ”.
E se ne andò.
Tornata a casa, trovò la figlia morta da poco e una lettera scritta da lei, la donna si chiese come aveva potuto scrivere di suo pugno una lettera se ormai respirava appena e non aveva nemmeno più la forza di aprire gli occhi…
Dalla disperazione prese la bottiglietta con i semini e imprecando contro il Buddha la scaraventò a terra, i semi toccando terra cominciarono a germogliare in una piantina che immediatamente dopo dà luogo a una fioritura incredibile, fiori giganteschi e meravigliosi mai veduti prima, ma il loro splendore non dura che pochi istanti e rapidamente come sono comparsi si seccano e scompaiono, sbigottita la donna si getta sulla lettera e legge queste parole,”Madre appena percepita la tua partenza, mi stavo lasciando andare al sacro volo senza ritorno ma mi appare il Buddha, il Divino che mi sorride in una nuvola di luce celeste ed indaco, immediatamente mi son tornate le forze, Lui mi ha ispirato a scriverti queste parole “Cara madre, non può esistere la vita senza la morte, la luce se non sovrasta il buio e un alba se non a seguire un tramonto, potrei vivere ancora qui sulla Terra un altro barlume di tempo ma morirei poi comunque perché qui il destino di noi tutti è segnato e solo l’attaccamento alla materia ci fa credere nell’illusione del contrario.
Desidero ardentemente seguire il mio nuovo destino che si compia al più presto, sento che ritroverò la Pace e l’Amore vero, che qui non ho mai trovato e che nessuno troverà mai, il Divino mi ha promesso di accompagnarmi personalmente nel Nirvana”.
I vicini raccontarono alla povera donna che dopo la sua partenza, la figlia si era ripresa miracolosamente e si era messa a scrivere e subito dopo sorridendo si era rimessa sul letto con una ghirlanda di fiori sul petto e si era addormentata per sempre con un grande sorriso…
In effetti Lazzaro resuscitato dal Cristo è poi morto ugualmente, questa è la sacra e giusta legge del dharma, l’ordine dell’universo, non può essere altrimenti, ed è giusto che sia così.
Solo la profonda illusione di questa epoca materialista ci fa credere falsamente che con il denaro, gli oggetti, le case, le ville, le belle automobili e la bellezza, il potere, la fama, la gioventù, possiamo vivere per sempre, ma semplicemente non è così.
L’uomo materialmente si è allontanato dall’Infinito distruggendo la Terra per la ricchezza e il potere e immediatamente il clima del mondo ha perso la sua armonia naturale.
Se l’uomo non tornerà sui suoi passi la Terra si libererà dell’uomo come un cane con la zampa scaccia le fastidiose pulci….e ricomincerà da capo con nuovi cieli e nuove terre immacolate e incontaminate, riprenderanno le danze e la pioggia di fiori, gli alberi saranno di nuovo pieni di dolci frutti e la comunione con l’Infinito sarà di nuovo felice e serena fino a quando non rispunterà un umano che vorrà tenere ogni cosa per se e riprenderà di nuovo questo ciclico viaggio verso la materia la quale ci porterà infinitamente di nuovo alla nostra autodistruzione almeno fino a quando non ci evolveremo senza corrompere il nostro cuore con il possesso e l’egoismo degli oggetti materiali.
Nulla è per sempre, tutto passa e tutto se ne và…
Loving, Bob