Rispondi alla dedica

L'invio delle risposte è gratuito, le informazioni del mittente sono opzionali.

Il tuo nome
Regione Provincia

Testo della risposta

Non pubblichiamo le risposte che contengono:

  • parole abbreviate "stile sms": ke cmq qnd sn...
  • lingue diverse dall'italiano (es. dialetti);
  • messaggi personali;
  • provocazioni o insulti;
  • testi non attinenti alla dedica;
  • richieste di informazioni personali;
  • solo giudizi senza darne una motivazione;
  • numeri di telefono, e-mail o siti Internet;

In ogni caso ci atteniamo alle linee guida di Google per il tipo e la qualità dei contenuti inseriti.
Vi invitiamo a leggere attentamente le NORME PER I CONTENUTI.

Dedica a cui stai rispondendo

Questo racconto fà meditare molto, specialmente l’appendice finale, per chi non crede al destino cosmico, ho meditato mesi su questo perché mi ha molto impressionato, spero che vi faccia riflettere:-
Novembre 1942, Trudl Junge giovane ragazza di Monaco di Baviera insieme ad altre candidate si sottopone ad un colloquio di lavoro per un posto di segretaria.
Il datore di lavoro e praticamente l'uomo più potente e feroce del mondo, colui che ha trascinato nell'inferno l'intera umanità... Adolph Hitler... il Fuhrer!
L'incontro è imbarazzante, Junge è molto emozionata, intimidita, non sa come comportarsi e quando si trova dinanzi alla tastiera di una macchina per scrivere sotto dettatura direttamente dal "Capo", sbaglia, si lascia prendere dall'ansia.
Ma il "Capo" è gentile, comprensivo, quasi dolce (l'avreste mai detto?), e la invita a riprovarci.
Quella giovane ragazza, dal viso pulito, timida, rispettosa, così per bene, così affascinata da quella figura importante e volitiva, le piace..e così la assume.
Ora Junge è la segretaria personale del Fuhrer... e sarà senza volerlo la testimone di quella che sarà la fine di un incubo per milioni di persone di questo mondo!
Passano due anni e la sorte del terzo Reich sembra segnata.
Berlino è sotto assedio, l'armata russa è alle porte, i bombardamenti e le cannonate si susseguono senza tregua, e la città è ormai ridotta ad un cumulo di macerie.
L'esercito non è più in grado di fronteggiare la situazione.
Già da tempo, Hitler ha trasferito il suo quartier generale nel bunker che si trova sotto la Cancelleria. Da lì insieme ai suoi uomini fidati cerca di organizzare una folle difesa per ribaltare la situazione. Ma l'impresa appare subito disperata, l'esercito ha subito gravi perdite e non può assolutamente farcela.
Un Hitler, invecchiato, affranto, tremante per un inizio di Parkinson, a tratti sconfortato... fa appello ancora alla sua lucida follia per evitare la disfatta... . !
Intanto gli abitanti di Berlino devono far fronte ad una situazione che peggiora di ora in ora, i morti per le strade non si contano e nemmeno vengono raccolti, i senzatetto vagano disperati alla ricerca di un luogo sicuro. Sono come topi in trappola, molti di essi, alcuni anche bambini, ancora abbagliati dal senso di superiorità razziale inculcato loro dal nazismo, combattono contro il nemico, e chi non lo fa o perché troppo vecchio o perché impaurito, viene catturato dalla polizia e lì per lì impiccato e lasciato penzoloni ad ammonire altri potenziali disertori.
Un senso di incoscienza e di ottuso ottimismo pervade le menti e gli animi degli abitanti del bunker, Eva Braun l'amante di Hitler ancora si ostina a credere che il suo eroe riuscirà a ribaltare la situazione, e con un desiderio di intorpidire ed esorcizzare la paura organizza feste per ballare e brindare..nonostante tutto... nonostante l'aria di morte che si respira a pieni polmoni.
Junge assiste al via vai di generali, impotenti, portatori di cattive notizie..alla rabbia incandescente del Fuhrer che urla frasi sconnesse e fuori di senno, indifferenti di fronte al dolore e alla sofferenza del suo popolo tanto da esclamare : "Se la guerra è persa, non mi importa che il popolo muoia. Non verserò una sola lacrima per loro, non meritano nulla di meglio".
I giorni passano, senza che la situazione migliori, tra i collaboratori di Hitler si fa un gran parlare e discutere di quale sia il sistema più efficace per suicidarsi.
Ognuno pensa e mentalmente organizza la propria morte, chi pensa di spararsi un colpo di pistola alla tempia, chi invece pensa che sia meglio in bocca.
Il Fuhrer distribuisce invece capsule di cianuro, efficacissime, bastano pochi secondi perché tutto finisca, poche gocce e il sistema respiratorio e nervoso si ritrovano paralizzati.
L'idea di una resa, di una ammissione di sconfitta, di un consegnarsi al nemico e ancor meno di una fuga, non è assolutamente contemplata da un superuomo come Hitler.
Meglio la morte, insieme alla sua donna che sposerà con una cerimonia scarna in fretta e furia prima del folle gesto.
Metterà in bocca la capsula e in un attimo prima che il veleno faccia effetto punterà la pistola alla bocca.. e farà partire un colpo!
Un ultimo ordine...dopo la sua morte vorrà che il suo corpo e quello di Eva venga bruciato affinchè non possa nemmeno essere riconosciuto.. nè messo esposto alla visione pubblica.
Dopo di lui, altri seguiranno il suo esempio, il Ministro della Propaganda Joseph Goebbels ucciderà sua moglie e poi sparerà a se stesso, dopo che questa avrà ucciso a sua volta i suoi sei bambini addormentati.
La follia è collettiva, contagiosa... tanto che la stessa Junge si farà dare una dose di cianuro per fare la stessa fine.
L’ istinto di sopravvivenza la farà desistere e insieme ai pochi sopravvissuti uscirà all'esterno nel tentativo di sfuggire alla cattura da parte del nemico.
E' il 2 maggio 1945... il giorno della resa, della consegna delle armi, del... ravvedimento!
E' forse l'alba di una nuova era, l'inizio di una rinata consapevolezza!!
La vera protagonista dal viso invecchiato dichiara quanto segue:
"Quando, dopo il processo di Norimberga, venni a sapere cosa era veramente successo, i milioni di ebrei e gli altri popoli sterminati, tirai un sospiro di sollievo nello scoprire che il mio lavoro di segretaria non aveva a che fare con quello. Poi però passando davanti alla targa affissa in ricordo di Sophie Scholl scoprii che avevamo la stessa età e nell'anno stesso in cui lei veniva uccisa io cominciavo a lavorare per Hitler. Il fatto che fossimo giovani non ci giustifica dal non aver saputo".
Hitler era un uomo...malvagio, folle... un figlio di quei tempi che seppe raccogliere intorno a se l'appoggio di una nazione che si votò con le proprie stesse mani alla dannazione condividendo con lui l'orlo di un baratro... profondo e buio... molto buio!
Una sola testa, una sola anima può portare il mondo a subire profonda disperazione e milioni di morti ma credo che il destino fosse delineato da molto tempo:-
Nella prima guerra mondiale un ufficiale inglese catturò un giovanissimo soldato austriaco piccolo e magro, di solito era frequentissimo ucciderli sul posto senza far prigionieri ma l’inglese mosso a pietà da quel soldato, gracile a suo dire, lo risparmiò e lo consegnò ai superiori, il nome del soldatino catturato :-Adolf Hitler!!!
Non vi sembra che la storia si stia ripetendo con Russia e Ucraina anche se per cause diverse ?