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da sabry per Enrico
... mentre ti scrivo ascolto Claire de Lune così entro nel vivo del nostro meraviglioso scambio...
mi hanno colpito come sempre tante cose di quello che mi hai scritto... avevi bisogno di dire cose belle e di sognare indipendentemente da tutto e non sei cretino e lo sai, sei un sognatore, non c'è cosa piu' bella e quando dico che l'empatia è la guida della mia vita non è per buonismo ma perchè mi sono sempre immedesimata e ho spesso ritrovato in te parti di me che continuano ad essere vive e in movimento, a chiamarmi e a dirmi di non smettere di cercare tutto quello che che mi fa sentire così, perchè sono convinta che nessuno si meriti di restare nel torpore di quello che io chiamo uno stato di anestesia dell'anima e, non a caso, ho sempre scelto come inizio qualcosa di scritto che mi aiutasse a rompere il ghiaccio, che avviasse il motore di qs viaggio e sento che anche tu stai superando la barriera della timidezza perchè vuoi arrivare all'anima delle cose e delle persone... che paroloni wow...
Non sai quante volte anch'io sono entrata in qs sito x ripetere che se tornassi indietro non rinuncerei mai alle emozioni provate, che tutto è stato comunque bello xchè è successo, xchè mi ha fatto capire che il mio cuore è ancora capace di battere, di piangere ok, ma di sentirsi vivo e solo per qs ne è valsa la pena, niente rimpianti, nessun pentimento e soprattutto nessun senso di colpa perchè il senso di colpa puo' essere la rovina dei sentimenti puri... in te vedo la vitalità e gli slanci di una persona che ha messo tutto se stesso ma che non ha consegnato la sua vita agli altri e qs ti rende una persona matura, che va avanti, che impara dal passato, che cade e si rialza perchè tutto entra a far parte della tua esperienza di vita, tutto ti sta facendo crescere, maturare, cambiare, sempre in meglio e grazie ai sogni che restano comunque li', la nostra capacità di soprenderci e la nostra voglia di dare agli altri tutto l'amore che abbiamo dentro di noi, tutto qs aggiunge spessore ai tuoi giorni e io ci metto dentro anche il mio imprenscindibile bisogno di rielaborare e di dare una forma piu' completa alle mie sensazioni...
... c'è tanta tenerezza, affetto, comprensione in te e in quello che dici e mi fai emozionare, tutte qs sensazioni diverse a volte si incontrano e si scontrano in me e schiudono un universo fatto di passato e presente, sempre alla ricerca dell'equilibrio, io che vorrei sempre controllare e dare un nome al mio mondo interiore, io che cerco sempre una finestra alla quale affacciarmi per cercare una mano tesa verso il mondo degli altri, una mano che accolga la mia, x trovarsi nel mezzo, nel giusto mezzo... ma x fortuna c'è sempre qualcosa che sfugge al mio controllo, ripeto x fortuna!!!!!, qs non è il mondo dei calcoli e della razionalità in cui siamo immersi quasi tutto il giorno, c'è sempre qualcosa che va oltre, al di là e quel qualcosa a volte puo' dar fastidio se non lo riconosci subito,
quel qualcosa ora non mi disturba piu', è la Sabrina bambina, viva, che salta di gioia e ogni volta che mi succede i salti sono piu' alti anche se devono attraversare i soliti strati oscuri ma ora piu' leggeri... e la bambina e la donna si stanno di nuovo incontrando, non litigano+, si stanno guardando negli occhi, quasi non riesco piu' a distinguere l'una dall'altra
E' così che mi sento e mi sento bene.grazie
Che polpettone scusa!!!!!
20 ottobre 2005 - Milano
Categoria: Lettere
da Enrico
Questa volta sei stata tu a farmi rimanere senza parole. Se ho ben capito hai trovato un certo equilibrio e ore ti senti più forte e matura di qualche tempo fa. Sono contentissimo di questo, sapere che stai bene e che sei serena rasserena e fa star bene anche me. Immagino che avere la gioia e la responsabilità di ben due figlie rappresenti un buon passo avanti verso un certo equilibrio. Equilibrio significa controllo e controllo significa forza e serenità. E anche in questo caso sono d'accordo con te. Ma ora, io, sono in un'altra fase: quella della ricerca continua di una persona a cui dedicare la vita. Adolescenza e prima giovinezza sono ormai passate, mi hanno formato nel carattere. E se sono così propenso a superare la bandiera della timidezza è perchè ne ho bisogno. Nella mia vita non l'ho mai fatto; sono sempre rimasto appartato rispetto a tutti, con parecchie conoscenze e poche amicizie. Più rispettato che amato e, alle volte, visto come una specie di personalità senza slanci interiori, sempre controllato, dalla battuta sarcastica, freddo, scettico, menefreghista e sempre fuori da gruppi, mode e masse. Io ero io, lo sapevano tutti e sapevano anche che non mi sarei mischiato o fatto lega con nessuno. Amici ne avevo, ma sempre con la a minuscola e questo soprattutto per mia scelta. Mi piaceva che gli altri mi vedessero così. E credevo davvero di essere così. Ma poi a un certo punto tutta questo distinguersi mi ha fatto capire che volevo solo una ragazza che scoprisse il bluff, te l'ho già detto. E ora, che sono rimasto scottato, sono peggio di prima. L'unica persona che sa di come veramente mi sento sei tu, e non ti conosco neanche. Per me è bellissimo questo. Quando mi sono perso per questa ragazza sapevo già che era un segno della mia debolezza.Non mi ero perso per lei, ma per quello che lei rappresentava. L'Amore immaturo dice:" ti amo perchè ho bisogno di te", quello maturo invece:"ho bisogno di te perchè ti amo". E io sapevo di avere scelto la prima strada. Adesso è ancora troppo presto per tornare ad avere un equilibrio. Ora si decide se rimarrò una persona inflessibile con me e con gli altri o uno che vuole ancora dare dolcezza. Tutto nasce per appetito, dura per fame e muore per sazietà. Io devo ancora trovare chi abbia voglia di darmi amore e di tirare fuori la mia parte più dolce. Sempre che ci sia. E tu, nella battaglia per farmi tirar fuori questa parte, stai facendo molto. Non smettere. Pensa che una notte sono stato quattro o cinque ore sveglio sotto la pioggia per vedere se riuscivo a intravedere un'ombra di lei, a venti metri dalla sua finestra. E lei non lo saprà mai.
Pazienza, sono stato punito per non essere stato me stesso. Però è stata la notte più bella e tremenda della mia vita.
Scusa se sono stato forse un po' lungo, ma devo dirti una cosa importante in modo molto breve: mi stai facendo tornare la voglia di vivere. E mi raccomando il pianoforte...
21 ottobre 2005
da Sabry
... Enrico sei fantastico, inizio dalla tua frase finale, mi raccomando il pianoforte e ti do una dimostrazione del fatto che dagli errori del passato si puo' imparare mooolto... povero Claude, sono proprio recidiva, continuo a scrivere claire claire claire ma cos'è questa chiara di luna!??? ah ah :)
Peccato invece che dopo la mia ultima frase c'era anche scritto un... tvb tutto x te che non è stato stampato, il destino, ma io non credo a questi segnali, infatti te lo riscrivo... !!!
Che fortuna aver trovato una persona come te, sei davvero un ragazzo pieno di vita e quanta strada stai facendo, dei veri passi da gigante verso la vita... tutto quello che dici a proposito di come eri prima e di come senti che stai diventando è perchè credo che prima rimanevi bloccato dalla realtà che ti circondava, è come vivere ma non vivere veramente, passa il tempo e noi rimaniamo sempre uguali in questo stato di inerzia in cui ci accontentiamo delle cose, in cui si tira avanti, in cui si dice tutto bene, ma dentro sentiamo che potrebbe andare molto meglio, che non stiamo muovendo un dito x stare meglio, che ci facciamo del male a non cercare di reagire e piu' gli altri ci trattano per come mostriamo di essere, piu' ci appiccicano addosso un'etichetta e ci fanno restare in quel ruolo sempre piu' difficile da estirpare... è come recitare una parte a vita (Pirandello?...l'ho scritto giusto?..ah ah :), poi pero' arriva inevitabilmente qualcosa che ci scuote, che ci piomba addosso, nel bene o nel male, ci smuove dentro, ci fa ripercorrere tutto e che fatica riconoscere che noi non siamo veramente noi... che dietro il malessere ecco la voglia di vivere era li', sepolta ma non spenta, solo addormentata e quando ritorna, si ripresenta, bussa senza chiedere il permesso, bisogna essere pronti a riceverla e tu lo sei, eccome se lo sei...
Tutto l'amore che c'è in te e che eri pronto a dare l'hai visto anche tu e che sia andata male non è una punizione, tu eri te stesso e hai fatto qualcosa che volevi fare... lo sai che io ho fatto 400 km in macchina, ho accompagnato diligentemente le mie figlie a scuola e poi ho preso l'autostrada come una matta, con lo stereo a palla, cantando a squarciagola e perchè cosa?... ma solo x vederlo, solo x vederlo e l'ho visto, gli ho parlato solo x un minuto, stava lavorando e solo per quel minuto ho fatto 4 ore di macchina rischiando di non fare in tempo a riprendere le mie figlie e mentre andavo pensavo cosa sto facendo?, ma quando sono ritornata ero felice, felice perchè mi ero mossa e l'avevo visto... chi è piu' stupido tra noi?... se poi è andata male non è una punizione, io lo rifarei e anche tu lo rifaresti dai...
il tuo entusiasmo trabocca da tutte le tue parole e credo di capire xchè dici che io sono l'unica a cui l'hai detto, certo a uno sconosciuto che non sa niente di te, finalmente puoi mostrarti x quello che sei, senza sentire il peso del giudizio di chi ti conosce da anni e crede di sapere già chi sei... è piu' facile, perchè io non ho preconcetti su di te, quello che mi dai sono come i frammenti di un puzzle in cui a poco a poco costruisci una nuova immagine di te stesso e la racconti, un'immagine sempre piu' vera... e dal nuovo Enrico che io rifletto in te come uno specchio e te lo rimando splendente xchè sei cosi', tu riuscirai a cambiare anche nella vita di tutti i giorni, ne sono sicura, mi fido di te
p.s. nessuno mi ha mai detto una cosa così bella, mi stai facendo tornare la voglia di vivere... altro che Cyrano
21 ottobre 2005
da Enrico
Ti racconto questa: stasera ero esausto. Fisicamente esausto. Perchè stamattina ho lavorato, nel pomeriggio ho avuto il corso e a cena sono andato a trovare un vecchio amico che ha messo su casa da solo.
Sentivo che ero più sereno del solito, più libero, quasi. Ci ho pensato un attimo e mi sono detto:" E'il tempo che passa" e forse è anche quello. Ma poi sono tornato a casa e ho capito che non vedevo l'ora di sapere se avevi letto ciò che ti avevo scritto. Hai capito? Mi hai reso la giornata, le giornate, più serene. Tu, la musica e la mia gattina. Trinomio perfetto. Sì, è vero. Con te mi sono aperto perchè non ci conosciamo. Eppure, se ci pensi, di me sai cose che le persone che mi stanno vicino da 24 anni non sapranno mai. La legge della relatività delle cose funziona anche qui.
La volontà, se non può tutto, può tutto il possibile. Il resto dipende dalle circostanze. Tu sei una di queste circostanze. Non amo la retorica, perchè, enfetizzando sentimenti e pensieri, finisce con lo svalutarli. Ma non c'è un modo giusto o sbagliato per dirlo, quindi te lo dico e basta: ti voglio bene. Quella persona che sei andata a trovare dopo quattro ore di viaggio, doveva essere proprio fortunata. Ma il Destino non dà tutti i doni alle stesse persone. A lui, quello di poterti avere e di conoscerti, senza aver fatto fino in fondo, se ho ben capito, nè l'una nè l'altra cosa; a me, quello di apprezzarti e trovarti, senza poterti per ora vedere.
Le persone fortunate quasi mai sono furbe.
Di solito la vita di quasi tutti gli uomini è un romanzo destinato a restare nel cassetto. Che però io sto aprendo nuovamente. E anche se mi ricapita di leggere vecchie pagine, ho intenzione di scriverne di nuove. E sai chi mi ha dato la voglia di farlo? Una certa Sabrina.
Basta con i miei noiosi e zuccherosi pensieri. Un bacione grosso e un grosso abbraccio. Stasera ero in vena di Vasco, ma, prima di addormentarmi, il solito Bach. Ti dedico entrambi.
Un amico vero
22 ottobre 2005
da Sabry
Dolce Entrico, ricordi la prima volta che ho risposto a un tuo messaggio?... ti ho scritto che non ti avrei deluso e che potevi fidarti di me e piu' andiamo avanti a "parlare" piu' sento che la stessa cosa posso aspettarmi io da te... , possiamo contare l'uno sull'altra, io ci sono, tu ci sei, se ci saranno silenzi sappi che non dipenderanno mai dal fatto di non voler rispondere ma da mancanza di tempo, aspetta sempre fiducioso, io non ti mollo!... e comunque sono ancora qui, è sabato mattina, inutile dirti che stanotte all 2 mi sono svegliata e... come la ragazzina che sono ogni tanto, sono andata a vedere se mi avevi risposto, qualche dubbio che ci fosse il vuoto e la pagina bianca, qualche dubbio che ti fossi stancato... ma non mi hai deluso, anzi, mi hai fatto battere il cuore... vorrei farti capire cosa tutto questo rappresenti x me, ho la sensazione di sentirmi una donna del passato che scambia lettere con un poeta... sono stupida lo so, questa x me è una bolla d'aria, un momento di ossigeno che non è evasione, non sento che la realtà è brutta e che ho bisogno di fuggire in qualcosa di virtuale e fittizio, no, questo virtuale è poetico, io so che tu esisti e spesso mi ritrovo a sorridere durante le mie giornate pensando che da qualche parte c'è una persona con cui ho stretto un legame così particolare, un sogno... qualcuno ha detto che l'amore non deve implorare e nemmeno pretendere, l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.Allora non è più trascinato, ma trascina...è cosi' che mi sento, trascinata in questo sogno, ehi ora però do anch'io un taglio al romanticismo senno' sprofondo :)
... Vorrei sapere tutto di te, non mi hai mai parlato della tua famiglia, sembra un argomento tabu' anche da parte mia, hai genitori, fratelli sorelle?... te lo chiedo perchè non li hai mai nominati come parte del calore della tua vita e siccome per me è cosi', mi chiedevo se anche tu hai qualche fantasma del passato che ti gira x casa... se non è così e spero che non lo sia, spero che tu abbia una famiglia su cui poter contare, una famiglia che ti abbia fatto e ti faccia sentire amato... è la cosa piu' importante, è tutto cio' che accompagna la vita di una persona nei suoi successivi incontri con l'amore e con gli altri, è tutto piu' facile se hai avuto alle tue spalle questa pienezza e questa sicurezza, non per piangermi addosso ma io non l'ho avuta. I miei ora vivono lontano da me, forse sono scappati perchè sentono di non essere stati dei "bravi" genitori e ho tutti i motivi per dire così ma non posso scrivere qui di questo, sono cose troppo personali... ma ho un fratello e una sorella piu' grande, loro sono per me la mia vera famiglia d'origine, siamo come tre persone che si fanno coraggio e vanno a tentoni senza a volte avere il terreno sotto i piedi, senza sapere come fare perchè non hai dei modelli sani cui ispirarti...
Mi piacerebbe nei miei ricordi avere un'idea di casa rilassante, che quando torni senti il calore e la presenza, anche non per forza fisica, la tranquillità di un nido dove ti senti protetto, dove sei al sicuro, dove respiri caldi abbracci, rispetto e fiducia, dov sei valorizzato, dove trovi la differenza chiara tra cio' che è giusto e cio' che è sbagliato, tra il buono e il cattivo...
Ma sai qual'è la cosa piu' affascinante? che io quest'idea di famiglia che ho in testa e nelle mie mani, sto cercando di ricrearla, di passare da un'ideale che non c'è alla realtà, come mamma con le mie figlie e nei momenti in cui sento che sono riuscita a trasmettere questa serenità e lo vedo in loro, mi sento felice come non mai, e loro mi rimandano l'idea di come avrebbe dovuto essere per me, per me che ora pero' sono dll'altra parte, anche se ancora sono a mia volta figlia... che discorso contorto, ecco!
...in questi momenti vorrei qualcuno che mi abbracciasse e mi dicesse, piantala, stai zitta e vieni qui... :)
Ti voglio bene anch'io
22 ottobre 2005
da Enrico
Carissima Sabrina, fossi matto a troncare il bellissimo dialogo con te. Valgono per me le stesse ragioni di possibili ritardi o incomprensioni che tu stessa hai accennato: mancanza di tempo soprattutto. Mancanza di voglia, mai! Sembrerà banale, ma anche a me capita di pensare al fatto che, da qualche parte nella vicina Milano, c'è una persona con cui ho intrecciato un rapporto così bello e delicato. Ci penso spesso e mi vien di sorridere, sia perchè è fuori moda un rapporto epistolare, seppur su computer, sia perchè ogni tanto cerco d'immaginare cosa stai facendo in un dato momento. Oggi, abituati col cellulare a scambiarci brevi frasi in breve tempo, il fatto di scrivere sembra quasi un gioco incomprensibile. Ma a me questo fa aumentare il piacere di farlo: sia perchè amo scrivere, sia perchè mi piace istintivamente fare qualcosa che altri non fanno, sia perchè lo scrivere dà un piacere che oggi si è perso: quello dell'attesa. Per me è bellissimo mandarti una lettera e attendere la tua risposta. Anche per me è un sogno e non voglio svegliarmi. Tu ci sei, a poco più di un centinaio di km da me, e qualsiasi cosa mi capiti durante la settimana, so con chi poterlo condividere. Purtroppo non sono un poeta, non ne avrei l'indole neanche se ne avessi il talento. Quello che ci scriviamo è intenso perchè intense sono le nostre vite, nel bene e nel male. E, forse, la poesia fa capolino proprio nelle attese che ti dicevo prima, quando c'immaginiamo, senza sapere nulla più l'uno dell'altra di quanto possiamo dirci in questo breve spazio. E ora torno a me: sono figlio unico, purtroppo. La solitudine per me è quasi una vocazione e anche per questo non ho avuto una infanzia che rimpiango. La rimpiango solo perchè la vita era più facile. I miei sono brave persone, ma mio padre non è stato precisamente un modello di padre amorevole, da sit-com americana per intenderci. Ho capito col tempo che aveva le sue ragioni, di cui anche io non posso raccontarti di più in questa sede. E ora ho cominciato a perdonarlo; ho capito cioè che è in realtà una persona debole che ne ha viste di brutte. Tuttavia con lui non ho mai avuto rapporti di grande affetto. Mia madre è stata affettuosa, ma distratta. Entrambi non mi somigliano molto e forse non mi conoscono neanche bene. Altre cose mi hanno formato con più più assiduità nel mio crescere. E sono cose tipiche dei solitari. I libri innanzitutto, miei amici come lo era il pallone per i miei coetanei. E, non prendermi per matto, la mia città. Forse questo non lo puoi comprendere e mi dà il destro di spiegarmi meglio la prossima volta, ma Torino, città malinconica, solitaria, problematica, aristocratica, fredda e ritrosa è la mia vita. Lo so che non puoi capire, ma amo così tanto Torino perchè è esattamente come me. E ora sai di un'altro tassello della mia vita. E' davvero così bello scriverti che mi è difficile interrompermi, scusa. Domani ti scriverò una dedica e poi parto per tre giorni. Ma martedì la prima cosa che farò sarà ritrovarti.
Grazie di esistere, i tuoi fratelli e le tue figlie hanno un tesoro vicino. Chiudo con un aforisma che ho letto oggi, forse non c'entra granchè, ma volevo dividerlo con te:" l'Affetto è quando due solitudini s'incontrano, si riconoscono, si proteggono e si capiscono a vicenda". SMACK
23 ottobre 2005
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