Lettere

da la tua stella per ns angelo biondo

Ciao Die', sono la tua bimba. Sai, amore, è molto strano scriverti e non sapere se leggerai, se mi senti mentre ti penso, se mi vedi mentre ti scrivo. Chissà se mi pensi, se ti manco, se ricordi come me i momenti vissuti insieme e tutte le volte che ti sei reso ridicolo per dimostrarmi il tuo amore, per me e solo per me. Chissà se dove sei hai tempo di pensare a me o hai altro da fare. Chissà se ci sono i night in cui andare, se danno le partite della Juve e se arrivano le canzoni di De Andrè. Se sei in cielo chissà se e come ci vedi, ti vantavi sempre della tua vista perfetta, dei tuoi 10/10, ma la distanza è comunque tanta, ci vedrai come dal terzo anello del Delle Alpi, come quella volta che per Juve-Milan Tommaso aveva preso i biglietti sù nel terzo anello e non avevate visto niente. Chissà se ci sono posti per parcheggiare vicino ai locali, chissà se hai scoperto chi ti ha scassinato la macchina e rubato l?autoradio, ricordo, quella volta hai sparato tante di quelle bestemmie...
Ho in giro e ovunque molte tue fotografie, da quando sei nato fino all?ultimo scatto. In tutte quello che colpisce sono gli occhi, io lì dentro ci leggo tutto. Hai gli occhi di un bambino fiero, sicuro di sé e malinconico. Molto persone, persone che non ti conoscevano, guardando le tue foto hanno detto che hai lo sguardo visibilmente sicuro di te. Vero. Eri sicuro di te, ma non duro. I tuoi occhi erano anche malinconici, tu di momenti brutti ne avevi passati e di carogne ne avevi conosciute, di quelle della peggior specie, i buonisti che poi dietro sparlavano alle tue spalle, quelli che credevano che tu non soffrissi per il semplice fatto che avevi i soldi, anche per questo forse eri un po? arrogante con gli estranei, sapevi quanto dovevi amare le persone che realmente ti volevano bene.
Qualcuno dice che lo specchio dell?anima non siano gli occhi, ma i capelli. Tu eri biondo, coi capelli un po? mossi ma non ricci, non lisci, con le punte un po? ognuna che andava dove voleva. Un po? ribelli, come te, indisciplinato.
Da quel giorno in cui te ne sei andato la mia vita è irrimediabilmente cambiata. Lo devo ammettere, ho fatto molte stronzate, non sono stata capace di reagire bene e ancora non lo sto facendo, ma ogni volta che ti rivedo in un filmato non posso che sorridere. Nel tuo sorriso ho lasciato praticamente tutto il mio cuore e quel poco che mi rimane dentro al petto è una parte troppo minuscola perché io possa sopravvivere.
Ale

19 novembre 2005 - Torino

Categoria: Lettere