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da Avalon
Col tempo avevo costruito la mia bella corazza, sai, di quelle a prova di sofferenza. Non che io sia un robot...ci mancherebbe, solo avevo imparato a gestire gli eccessi del cuore. Avevo sviluppato una sorta di controllo e un campanellino d'allarme ogni volta che si presentava il rischio di scossoni e crepe alla mia corazza. Non era questione di indifferenza o freddezza, solo una questione di difesa.
E questa difesa mi ha concesso di sviluppare una sorta di sesto senso verso gli altri. Quello che prima facevo trasparire in modo esponenziale (emozioni, sentimenti, rabbia, gioia, dolore, mancanza, dimenticanza, paura, pace, guerra, odio, fuga...) adesso, o meglio, fino ad adesso, era tutto sotto controllo.
In ogni caso la mia bella corazza resisteva tranquillamente; ogni tanto qualche forellino, qualche pertugio, qualche maglia che si strappava, ma in fin dei conti nulla di grave: tutto è riparabile...
Poi arriva il momento in cui accade qualcosa o per meglio dire qualcuno. Tu.
Beh si, all'inizio è stato facile, le mie difese erano sempre attivate, la centralina d'allarme funzionava bene e la corazza era solida...
Ma avevo sottovalutato un fattore fondamentale... stavolta ero di fronte ad una persona che ha avuto la capacità di andare oltre le apparenze. Oltre le mie difese.
Le ha bucate, con una facilità così disarmante che non ho avuto il tempo di reagire, o forse, nonostante l'allarme avesse suonato, non ho voluto reagire... per la prima volta dopo tanti anni.
Perchè? Perchè è difficile mentire di fronte ad uno specchio, di fronte a chi conosce in anticipo le tue mosse; a chi si comporta come te; a chi riesce a percepire le tue emozioni.
Dopo tanto tempo mi è capitato di non saper gestire la situazione e di ritrovarmi allo scoperto... e di lasciarmi travolgere.
Ora però, questo terremoto interiore che è scaturito in me, dopo il crollo della mia corazza, mi sta riportando alla realtà.
Prima o poi doveva capitare; non si può rimanere eternamente in un limbo incosciente e non reattivo aspettando che le cose cambino da sole. E non si può in ogni caso reagire scappando quando si è vissuti una breve ma seppur fulminea e intensa simbiosi.
A volte conviene per forza fermarsi in un punto e ricominciare a raccogliere i tasselli sparsi qua e la; quelli che si sono ignorati mentre si divorava la strada del cuore.
Me ne sto rendendo conto adesso... adesso che ho avuto finalmente modo di guardare anche io quello che avevo nascosto sotto la mia corazza.
E credo che ne valga la pena: non si può "starare" troppo né da una parte né dall'altra perchè non si può per troppo tempo avere una faccia per sé stessi e un'altra per gli altri, senza rischiare di non sapere più quale sia quella vera.
Quello che capisco è che si deve solo stare in equilibrio.
25 novembre 2005
Categoria: Pensieri
da Anonima
Forse questa persona merita qualcosa di piu', forse dovresti imparare a capire da chi difenderti e lasciarti avvicinare da chi ti ama e non allontanarti per stupidi puntigli!
Credo ne valga la pena"!
Bacio
25 novembre 2005
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