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da sola per tutti
Ciao ragazzi VI PREGO DI FERMARVI A LEGERE LA MIA DEDIKA...ragazzi.. io sn molto giovane ma nn poko molto ho meno di 14 anni..e mi rendo conto ke la mia vita è una m**da... davvero... ho perso un amiko e sl x colpa sua ma cm se nn bastasse lui già mi ha rimpiazzata.. e io ke pensavo ke quando scriveva qualkosa era x me ma no.. era x la puttama ke adesso sta cn lui (scusate la parola) io e lui eravamo pratikamenti fratelli.. ma no lui mi ha scarikata rimpiazzata.. mi kiamo federika.. sto male male male da morire.. nn voglio rovinarmi la vita x un immaturo cm lui...AIUTATEMI..ALMENO A DIMENTIKARLO O QUALKE KONSIGLIO X ESSERE FELICE E PENSARE A ME GRZ VVB
7 dicembre 2005
Categoria: Aiuto
da Ermes
Carissima Federica, so quanto la perdita di un amico fraterno possa fare male. Però, una persona che ti ha trattato in questo modo non merita non solo di essere tuo amico, ma neppure di salutarti, nemmeno di guardarti in faccia. Ci sono tante persone, ne sono sicuro, che possono volerti bene, e di cui puoi diventare veramente amica, non rimpiangere una persona che ti ha fatto soffrire così tanto.
8 dicembre 2005
da solA
Grz mille un bacione, grz grz grz grz
9 dicembre 2005
da gabrimen
fede leggi questa e capirai molte cose un bacio
Se contassimo tutti i nostri avrei dovuto, ma non ho fatto; avrei potuto dire, ma non ho detto; o i nostri: ecco, così l?ho persa/o per sempre, con questa cosa che ho detto o fatto ho rovinato tutto, non potrò più recuperare.
E poi tutte le volte che siamo partiti con l?intenzione di migliorare il rapporto con i nostri genitori o con il fidanzato/a e d?improvviso siamo stati colti dall?emotività, abbiamo alzato la voce lasciando uscire parole dure e offensive, per poi pentirci in pochi secondi dopo e pensare che non solo il nostro obbiettivo non era stato raggiunto ma, grazie alla nostra incapacità di controllarci, ce n?eravamo allontanati in un modo che ci sembrava addirittura irreparabile e avevamo fatto naufragare in un attimo tutti i desideri più veri.
Se li contassimo ricorderemo altrettanti momenti passati a roderci il fegato, a confrontarci con il senso di fallimento, a pensare che siamo solo capaci di distruggere, che chissà perché mai siamo al mondo e se non riusciamo a fare nulla di buono. E poi ancora mascherare la vergogna nascondersi sino al punto di non riconoscersi più, pensare che fossimo diversi allora si che potremo..
E naufragare in un sogno irrealizzabile, troppo lontano da come siamo e ci riconosciamo essere.
Tutti questi momenti, questi sentimenti pesanti, si traducono in uno solo; il senso di colpa.
La colpa di non essere come i miei genitori avrebbero voluto, di non essere come credo che gli altri vogliano che io sia, di fare delle azioni non conformi alla realizzazione dei miei desideri, anzi contrarie a essi, perché è più forte di me, anche se non vorrei, di essere incapace di sentire qual è la cosa giusta per la mia vita, di non riuscire a controllarmi e lasciar uscire le parole senza freno, troppe e spesso inopportune, di non poter tornare indietro almeno di qualche riga, per poter scrivere qualcosa di diverso e più adeguato.
Il senso di colpa non è rivolto solo alle azioni fatte o non fatte, che è troppo tardi per fare o cancellare, ma anche i pensieri, a quei tanti sogni sempre rimasti ad ammuffire nel cassetto o fra i guanciali, mentre ci addormentavamo.
E tutti i buoni propositi rimasti sul luogo del misfatto: da lunedì cambio vita e poi il lunedì pensare che forse è meglio iniziare con l?anno nuovo, e che comunque non cambieremo mai, né abbiamo nessuna possibilità reale di trasformare neppure una piccola cosa, figuriamoci la nostra vita.
Il senso di colpa, alimentato anche dal rimpianto ci porta a proiettare il passato su tutte le nostre azioni presenti, influenzando anche il nostro futuro.
Di fatto ci porta a vivere una vita senza speranza, la speranza di poter cambiare.
Molto spesso utilizziamo il senso di colpa come mezzo di espiazione, per purificare le nostre azioni fatte, sperando di cancellarne tutti gli effetti.
Quasi che la colpa, il pentimento potessero essere la spugna che ci permette di ricominciare sul pulito.
Invece ci ingabbia, ci paralizza, ci impedisce di muoverci in qualsiasi direzione, perché teniamo di sbagliare di nuovo e di compromettere ulteriormente la situazione, già difficile da districare.
Talvolta abbiamo addirittura attaccamento al senso di colpa, come ci capita, senza rendercene conto, di rimanere ancorati strettamente alla sofferenza in cui ci ?rotoliamo? e affoghiamo.
Un noto scrittore Nichiren considera sofferenza e gioia, come fatti della vita e continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo qualunque cosa accada.
10 dicembre 2005
da Anonimo
sei sicura che è tutta colpa sua? sei sicura di non avrli fatto niente? pensaci...
10 dicembre 2005
da sola
grz gabrimen... grz di cuore...
anonimo si sn sicura ke nn ho fatto niente sai adesso ho capito ke il supo scopo di essere mio amiko era di conquestare una deficente..ciao grz a tt e 2
11 dicembre 2005
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