Pensieri

da sabry

Non so cosa vorrei dirti. Forse solo che ho voglia di partire da tutto. Dai miei incubi e da un sogno che non c'è mai stato con te. Ma continua ad esserci dentro di me. La vita è una e io sono ancora viva e non voglio morire dentro

25 dicembre 2005

Categoria: Pensieri

da eri

sai, anch eio qualcke anno fa, volevo andarmene..fuggire via..ma non era un sogno, era la realtà..era tutto pronto, poi mi sono accorta che stavo sfuggendo dalla realtà, nonla stavo affrontando...
se fossi fuggita quel giorno mi sarei sentita una codarda x il resto della mia vita..

26 dicembre 2005

da Enrico

Ti rispono qui perchè hai riempito gli spazi nel piano di sopra e, siccome mi piace essere immediato, preferisco risponderti che scriverti una dedica ex novo. Lo farò, ovviamente, quando il mio computer sarà di nuovo in pista.
Ma visto che la parola, anche la più contraddittoria o la più acre, mantiene il contatto, sento il quotidiano bisogno di leggerti e scriverti. E' il silenzio che isola. E tu, con il tuo dolce "poema" meriti tutto il mio impegno perchè questo contatto sia piacevole e proficuo.
Bene, voglio che le mie parole siano come un aghetto che ogni tanto ti punge. Quello che è il mio pensiero già lo sai. Continua a seguire la tua vita. Ripeto: la tua vita.
Il momento triste passerà, e quando sarai più forte vedrai le cose in maniera più giusta. E sarà un vantaggio per tutti.
Fermezza di fronte al destino, grazia nella sofferenza, non vuol dire semplicemente subire: è un'azione attiva, un trionfo positivo. Ma ora basta con i pensieroni.
Voglio parlarti della mia banalissima quotidianità, che dopotutto ha il suo fascino.
Stamattina sono già andato a fare alcune commissioni e ho visto un paio di occhiali da sole che mi piacciono. Era da tempo che ne cercavo un paio nuovo, ma ora vanno di moda quelli ergonomici che avvolgono il volto e fanno sembrare a una mosca. Insomma, quello dei tamarri, a Torino zarri, che ho sempre rifiutato di indossare.
Poi sono venuto in biblioteca a scriverti e a studiare un po'. Anzi, meglio dire a leggere, perchè lo studio ovrebbe portare a risultati tangibili che una semplice lettura da appassionato nonpuò dare.
Mi spiace che non ci sia la mia letterina del 31. Tra le altre cose ti chiedevo quando ci si poteva vedere. Tempo al tempo, magari quando sarai più tranquilla. Ma sarebbe bello che tu cominciassi a conoscere anche la capitale del Piemonte oltre che quella della Grecia. Insomma, quando e dove vuoi, ma due amici ogni tanti si vedono. Anzi due Amici.
Ieri sera eri molto più serena, e per questo lo ero anche io. Vuol dire che la stellina brilla anche in momenti di elevata nuvolosità, e questo mi fa ancora più piacere. Non sai quanto vorrei starti vicino, essere lì con te, vedere posti, cose, fatti e perone assieme. Magari anche solo andare a comprare un paio di occhiali ( fascino della quotidianità?).
Ma poi penso che tu ci sei comunque e la tristezza scivola via.
Ora io mi sento un po' meglio di qualche mese fa, ma fa parte del mio carattere una certa malinconia. Eppoi i cinici riprtono sempre ciò che diceva Hugo:" La malinconia non è altro che la felicità di essere tristi".
Basta non esagerare; e ho intenzione di finire il 2006 in attivo. In ogni senso.
Eppoi ho un vantaggio.
Una stellina che mi segue e brilla sempre più.
Ti voglio tanto bene.
Tuo impiastro quotidiano

4 gennaio 2006