Mi manchi

da sabisse per indimenticabile

Sei lontano come non mai e questa assenza è feroce ed interminabile.
Il freddo ferisce la mia pelle, questo lutto distrugge il mio cuore e sgretola le speranze di poterti riavere accanto.
Cosa fai...dove sei...Quanto dura questo pesante silenzio che avvolge la mente e non lascia spazio a nessun altro nome..
Manchi, manchi quando i pomeriggi sono vuoti e il ricordo di te è forte.
Manchi quando le note delle nostre canzoni arrivano fino a farmi male e in quel momento è come se non fosse cambiato nulla,è come se tutto fosse rimasto fermo nell' attesa di vederti comparire all'improvviso.
Ma è un' attesa malata e priva di significato perchè non si può porre fine al tuo lungo sonno.
Non so se da lì puoi guardare le stesse stelle che ammiro io, non so se da lì puoi sentire la voce muta dei nostri cuori che ti chiede di risvegliarci da quest incubo, che te lo chiede sussurrando.
E urlando.
L' intero cosmo, la differenza tra la vita e la morte, il cielo ci dividono eppure io ti sento vicino.
Quando, un piede dopo l'altro, cammino e passo nei luoghi vissuti insieme, io ti sento.
Quando vago al buio della mia casa cercando luce dove luce non c'è,io ti sento.
Quando nessun altro basta, quando ti vorrei e non posso averti, quando vorrei raggiungerti e non saprei nemmeno dove cercarti, io ti sento.
Quando non ho lacrime ma dentro piango, io ti sento.E ti respiro.
Ci sei nelle sigarette che accendo con il tuo accendino che non riuscirei a perdere, ci sei nelle mattine che si accendono con le tue canzoni, ci sei nelle notti in cui la gente, la musica non mi distraggono da te.
Ci sei in questa pelle, ci sei nei miei occhi, ci sei nel mio chiuderti in un cassetto, ci sei quando ti ritorno a cercare e quando quel cassetto si riapre in un istante.
E sarà la malinconia che mi è salita ora, sarà il ricordo che non sbiadisce, sarà il buio che lascia spazio ai pensieri più veri, sarà il freddo che congela anche le idee ma...anche in queste sillabe di inchiostro nero io sento che ci sei.
Se la mia è solo un illusione, se ormai sei andato troppo lontano per sentire la mia voce anche se ti chiamassi, se ormai sei solo un' altra cosa che ho perso, se questa dovesse essere solo un' inutile preghiera, GRAZIE, grazie di essere stato il ragazzo che avrei voluto al mio fianco.
Grazie, grazie per essere stato mio.



Nelle foto catturo il tuo sguardo e nei tuoi occhi Stè,io lo vedo ancora il mare.
E il cielo.E l'orizzonte.
So dove sei ora...sei nell'orizzonte tra cielo e mare.

5 gennaio 2006

Categoria: Mi manchi

da sabisse

Per MARCO:
Caro Marco, ti rispondo qui dato che nell'altra dedica non è più permesso aggiugere risposte.
Innanzitutto ti ringrazio per le tue parole che, come sempre, mi confortano e mi sollevano da questa tristezza ormai parte di me.
Vorrei non smettere mai di leggerti per sentirmi sempre confortata e al sicuro.
Anch'io come te ho origini toscane: tutti i miei parenti paterni lo sono.
Fino all'anno scorso avevo una grande villa a Vada, vicino a Cecina.
Magari chissà, ci siamo addirittura incontrati..magari ci siamo palrlati ignorando che le circostanze in cui ci saremmo ritrovati sarebbero state queste.
Ma del resto, io un dolore così l'ho sempre ignorato e non credevo nemmeno potesse esistere.
E invece proprio io, la ragazza soprannominata "la principessa di ghiaccio" per la razionalità e l'indifferenza con cui ho sempre affrontato le avveristà della vita, io che a prima vista posso sembrare la calssica bambolina tutta concentrata sui vestiti, sullo shopping e sull' apparire, io che ho sempre cercato di sdrammatizzare ogni cosa, ora mi trovo in questa situazione in cui, ahimè,è impossibile sdrammatizzare.

Ieri sono uscita con una mia amica del mare che non vedevo da quest estate.
Ho avuto voglia di incontrarla perchè lei ancora non sa nulla di ciò che è successo ed io volevo disperatamente passare una giornata senza sentirmi il fiato sul collo, senza i continui "come stai?" che di certo mi fanno stare ancora peggio perchè, monopolizzano ancora di più la mia attenzione su questa inestimabile perdita.
Io e Marta (la mia amica del mare )si chiama così, stavamo parlando quando d'improvviso se ne esce con un: "e Stefano come sta?".
Mi sono sentita gelare, ho sentito il sangue scorrere nelle vene.
Le ho risposto con un: "Stè dorme".
Non ho avuto il coraggio di dirle che il suo è un sonno senza risveglio.

5 gennaio 2006