Pensieri

da Innominata

Non capisco perchè mi ritrovo ancora qui ad aspettarti. Vorrei sentirti, leggerti, parlarti, trovarti. Poi mi dico no, non faccio nulla, mi fermo. Fermo tutto: la mia mente che ricorda ogni dove, come, quando; la mia mano che si avvicina al telefono; la mia voglia di prendere il biglietto del treno e piombare lì in una giornata qualunque; la mia voce che nonostante tutto continua a parlare di te con me stessa e con gli altri.
Fermo e cerco di rilassare i muscoli, i tendini, i nervi... come se fosse normale e casuale tutto ciò. Come se nulla fosse successo e tutto quello che è appena stato fosse solo un fastidioso impiccio.
Mento con me stessa... sono bravissima in questo. Non quanto te, ma sto migliorando. Non ho molte altre alternative. Del resto lo so. Lo sappiamo.
Però io aspetto: sono qui in attesa di una tua mossa. Come se si stesse giocando una partita a scacchi e noi fossimo in impasse. Perchè è di impasse che si parla, vero? Perchè è tutto inchiodato come se gli ultimi chiarimenti non fossero per niente stati esaurienti. Aspetto immobile perchè tu sai quanto sarebbe difficile per me non far trasparire l'imbarazzo. Aspetto che tu muova la tua pedina con un movimento sinuoso di mano come solo tu sai fare.
E quando accadrà... anche in totale contraddizione, avrò imparato come comportarmi con te. Non farò trapelare nulla... controllerò la mia voce, le mie parole e i miei gesti. Non ti dirò neanche più che ti ho voluto bene, che i tuoi abbracci mi hanno scaldata, che il tuo respiro mi ha fatto rabbrividire, che il tuo profumo mi ha inebriata, che i tuoi baci mi hanno coccolata.
Sarò una perfetta amica, vedrai... come avrei dovuto essere fin dall'inizio. E non ha importanza se dovrò fingere il tutto.
Tanto è quello che dovrò fare per forza e per convenienza e per non sentirmi dire che mi hai perduta.

18 gennaio 2006

Categoria: Pensieri