Pensieri

da sabisse per indimenticabile

Ancora una volta sono qui, completamente immersa nel tentativo di parlare di noi.
Sto inseguendo senza fiato il tuo ricordo, aspettando che d'improvviso tra le mille cose senza importanza appaia e si faccia spazio il tuo volto.
Il silenzio esasperato dall'addio senza ritorno, il respiro che a poco a poco diventa più affannoso mi graffia il cuore.
In questa stanza, tutto mi parla di te, tutto acquisisce un diverso valore ora che non ci sei.
C'è tanto disordine dentro me, mentre cerco di trattenere il ricordo del tuo sorriso.
Ogni giorno è più offuscato, ogni giorno la MIA vita si allontana da quella che era la NOSTRA vita.
Mi perdo ancora una volta nello smarrimento che la mia anima prova rendendosi conto che mai più troverò il tuo corpo accanto al mio, la tua mano a cercare la mia, la tua voce che sovrasta i miei pensieri.
Mi manca il fiato...
Ho bisogno di credere che un giorno potrò riprovarti in una foto dimenticata, in una canzone a lungo non ascoltata.
Ho bisogno di credere che un giorno galopperemo insieme il vento, sfideremo le correnti gravitazionali, ritroverò la giovinezza che il tempo mi porterà via, saremo pronti a rivivere insieme quello che il destino ci ha strappato.
Sarai tu a regalarmi fiori, facendomi dimenticare l'infinità di rose rosse che ho portato a passi lenti dove tu per sempre riposi.
Sotto il sole, con la pioggia, il vento o la neve, rose rosse a tenerti compagnia e a ricordare quanto ti abbia amato.

Basterà ritrovarti, basterà riconoscerti tra milioni di angeli, basterà un istante in cui specchiarmi nei tuoi occhi per annullare dalla mia mente la consapevolezza di esserti rimasta a lungo lontana.
Basterà un tuo sguardo per cancellare d'un tratto tutto il dolore che ho provato.
Basterà il tocco della tua mano per ridarmi il sorriso che ora è solo una piega nella mia pelle di luna spenta.

Quando le nostre anime si ricongiungeranno mai ti dirò quanto ho pianto...

20 gennaio 2006

Categoria: Pensieri

da Jey

Ciao Sabisse,
eccomi ancora qua a scriverti, mi sono resa conto che tutto quello che
hai scritto, non è altro che la verità, quella verità che non riesco ad accettare,
troppi dolori, troppi brutti pensieri alleggiano nella mai mente.
Però alle volte, tra quella moltitudine di sofferenza, si fa largo un pensiero felice, un raggio di sole, che dura si e no, attimi, per essere schiacciato dalla massa di odio e rabbia, verso gli altri e me stessa.
Qualche volta, quando sono in compagnia dei compagni di scuola, rido e scherzo, ma solo per non dare loro un motivo per chiedere quelle frase; " Cos'hai? Non stai bene?" piene di stomachevole buonismo, stolida leggerzze di chi non sa e non può immaginare.
Per non sentirsi addosso tutti quegli sguardi riempiti di falsa pena e comprensione, tutto ciò mi fa schifo, è rivoltanrte.
Non so perchè, la pietà altrui è una cosa che detesto, non so perchè... o forse si,
è per il mio orgoglio, che non riesco a mostrarmi come sono in realtà, agli occhi della gente, io sono forte, determinata, con la risposta sempre pronta. Ma non è così, io sono ben diversa, ma ormai, ho deciso di mostrarmi così, perchè, sono certa che se io facessi vedere chi sono in realtà, la gente mi lascerebbe sola, di quel che già sono, e la solitudine è la cosa che mi fa più paura.
Ho sempre vissuto con la consapevolezza di non aver bisogno di niente e nessuno, ma non è così, solo ora lo capisco, solo ora che sono sola, sola veramente, comprendo i miei errori, lo sbaglio di una vita.
Ma non so come rimediare, mi sento incastrata, come una farfalla imprigionate nella tela di un ragno, che scalpita, si dimena, urla, con tutte le sue forze, mentre quell'onda di morte si fa sempre più vicina.
Hai ragione, il mio animo è a pezzi, distrutto, come una citta invasa da un'onda anomala, come un villaggio spazzato via da un tornado, come un palazzo, crollato su se stesso, a causa di un sisma.
Ogni giorno che vivo mi sento sempre peggio, quando sonmo serene, non lo sono del tutto, perchè, mi sento in colpa, del mio corpo che VIVE. Mentre vorrei tanto che fosse MORTO. Anzi vorrei tanto che NON FOSSE MAI NATO.
Rispondimi se vuoi Sabisse

21 gennaio 2006

da sabisse

Cara Jey,
stanotte sono tornata a casa all'alba eppure ho raccimolato le ultime forze rimastomi per fare le scale e venire a collegarmi qui.
Non ho energia, il mio corpo è sempre più stanco e indolenzito.
Parli di buonismo gratutuito, di pena e di compassione.Mi ritrovo in ogni tua considerazione.
Quando Stè è morto, tutti mi trattavano come se fossi una bambolina di cristallo in procinto di rompersi da un momento all'altro, tutti mi riempivano di continui "come stai?" che servivano unicamente a farmi ricordare ancora di più di non stare affatto bene.
Tutti mi guardavano con gli occhi tristi e velati dall'inadeguatezza:proprio così, si sentivano tutti inadeguati al mio cospetto, sapevano che niente di ciò che avrebbero detto o fatto avrebbe allentato la morsa del mio dolore che con forza mi attanagliava.
Piano piano quegli sguardi sono passati o semplicemente sono stata io ad essermene allontanata, decidendo di non frequentara più gli amici che io e Stè avevamo in comune.
Stare con loro generava troppa sofferenza..Vederli tutti lì..tutti fuorchè uno il mio cuore non riusciva a sopportarlo.
Così ora ho deciso di uscire con le mie amiche che Stè non l'hanno praticamente conosciuto, in modo da non sentirmi sempre considerata "quella che sta male e che non ce la fa più".
La sai una cosa?
Nonostante tutto, sono contenta di vivere e non ho mai smesso di esserlo.
Anche quando avrei passato l'intera giornata raggomitolata in un angolo della mia camera, anche quando da qualche cassetto sbucavano foto di Stè e dentro mi sentivo a pezzi, non ho mai pensato di odiare la mia vita.
Il mio corpo, come il tuo, di questo dolore ne ha risentito.
Non è stata unicamente la mente a perdere colpi perchè questo lutto ha disabilitato anche il mio fisico.
Il mio corpo è sfinito dalle ore ed ore di palestra che mi impongo per non pensare a Stè, il mio stomaco si è completamente chiuso e mi è impossibile mangiare normalmente come facevo una volta.
Però..però il mio corpo ancora vive e si riprenderà..
Anche il tuo, ne sono certa.
un bacino

22 gennaio 2006

da Elena

Ciao Sabi,
come sono belle le tue nuove parole, leggendole ho sentito qualcosa muoversi dentro..
mi sembra di sentire una serenità nuova prendere piede e insediarsi piano nella tua anima..ne sono felice..è come se i raggi del sole fossero finalmente riusciti ad aprirsi uno spiraglio e non rimane che attendere che le tenebre svaniscano del tutto..
Non preoccuparti per le tue risposte, mi basta sapere che tu sia riuscita ad imboccare la strada giusta, la strada del ritorno e che ogni giorno sia un passo in più verso la rinascita..
In questi ultimi giorni mi sono ritrovata spesso a pensarti, lo faccio soprattutto quando mi capita di leggere frasi come quella che ti ho scritto l'altra volta e che tu già sapevi, e in quei momenti ti incoraggio con il pensiero..
Adesso torno a studiare..
Un forte abbraccio

23 gennaio 2006

da sabisse

Ciao Ele!
Anche tu sei sempre sui libri eh?
Di questi ultimi tempi tocca anche a me.
Purtroppo la concentrazione mi manca, rimango ferma sulla stessa pagina per ore intere a pensare e pensare..
Credo tu sappia anche a cosa..
Tu come stai?Spero che tutto proceda nel migliore dei modi e che i tuoi esami vadano bene...
Ti mando un baciotto e un abbraccio

23 gennaio 2006