Pensieri

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da Arwen 89

Rieccomi al punto d partenza...
Io sn camera, in piedi in mezzo alla stanza cn un braccio k cola sangue.Ovviamente piango dala rabbia k sto provando in qst momento contro me stessa e il mondo intero.
E lui è la fuori, da qlc parte k ride e s prende gioco d me.
La cs k nn riesco proprio a sopportare è k dovrei odiare lui e invece nn è così.L'ho odiato, avrei voluto anke k morisse ma m è passato ql periodo.
Adesso tu m prendi a calci e io nn reagisco;tu m offendi urlando in mezzo a una piazza k sn una "maledetta tr**a figlia d pu***a" e sto zitta.
L'unica cs k faccio è prendere il mio MP3 e mettermi ad ascoltare i Nirvana.E intanto penso "nn è nnt nn è nnt, adesso arrivi a casa e t sfoghi, stai tranquilla".Intanto, miskiata alla soave voce d Kurt sento la tua k canta Un attimo ancora.
Odio ql canzone, l'ho smpr odiata ma ora m risulta ancora+odiosa.
E tu, cn quale faccia tosta t metti dietro a me a cantarmi qst canzone dopo avermi pikkiata?
Nn lo so, nn lo capisco...
Ma nn faccio nnt.Nn m giro a dirti d stare zitto, nn m sposto, nn alzo il volume...e così comincio a cantikkiare dentro d me "I wish i was like you, easily amused.Find my nest of salt.Everything's my faultI'll take all the blame aqua sea foam shame.Sun burn with freezerburn, choking on the ashes of her enemies... ?
M calmo subito,è smpr così:sl la sua voce e le sue parole m calmano davvero.Così alzo il volume e m sforzo d nn pensare k tu sei a due passi da me.
Ma è uno sforzo così grande k m crea un dolore quasi fisico, m sembra k le tempie stiano sanguinando...
Finalmente arrivo a casa:sn rossa dagli skiaffi k m hai dato e nn mangio xk i calci k m hai dato m hanno distrutto lo stomaco.
"Ehi è successo qualcosa?"fatidica domanda della mamma k x una volta vede k qualcosa nn va in sua figlia.
"No tt ok.Nn ho fame, ho mangiato a scuola"
"Ah ok, allora io vado eh!Ciao a stasera"
Ecco, m sembrava strano k s fosse davvero accorta d qualcosa...cmq meglio così,tnt d guadagnato.
Adesso dovrò tornare di la, a pulire cm al solito xk sennò s secca tt e rimane la makkia d sangue.Poi m sdraierò un pò,xk sto così male oggi...nn m reggo in piedi.Sn stufa d stare smpr così x colpa tua...
E poi tu vieni a dire a me k sn stata io a rovinare la tua vita?
Scusami tanto x il disturbo...

30 gennaio 2006

Categoria: Pensieri

da Sabry

Ciao Arwen. Non dici niente a lui, lui ti picchia e ti prende a calci, tu incassi e dici che ti calmi con quella musica..ma calma non sei, stai malissimo, vai a casa e fai del male a te stessa. Tua madre ti chiede solo come va e si accontenta pure della tua risposta, quasi non volesse vedere quanto stai male e ciao, ti saluta. Non riesci proprio a non vederlo piu'?,ti senti forse veramente come lui ti definisce, sentidi meritare quei calci. Ma cosa hai fatto tu di male per meritare questo?..e poi continui l'opera mortificando te stessa, il tuo corpo, perche'? perchè?
Io sono incappata in storie al limite del sadomasochismo e dell'autolesionismo, ma dentro di me speravo sempre che mia madre o chi per lei si accorgesse del mio stato di abbandono e di profondo dolore..anoressia, una storia come tante, ma lei non si accorgeva di niente, non voleva accorgersene, non voleva vedere sua figlia che lentamente si stava lasciando andare e sai perchè? perchè altrimenti avrebbe dovuto ammettere a se stessa di aver sbagliato tutto con me, di non avermi mai considerata, di avermi sempre trattata con indifferenza o come la bambina che non cresceva mai. Ora ho rotto con lei, ora non piango piu', ora è lei a piangere, finalmente!
In bocca al lupo, cerca di tirarti fuori in qualche modo. se vuoi scrivimi.ciao

30 gennaio 2006

da consigliatrice

dovrest parlarne cn qlcn se t pikkia...ma nn sn afari miei quind mi limito a augurart d trovare la forza di drgl d smetterla d pikkiart... contattami se ne hai bisogno...

30 gennaio 2006

da Belgioiosa86

E tu perché accetti tutto questo allora?

30 gennaio 2006

da bfn

Per sabry e per arwen.

Mi ricordo di aver passato mesi a piangere per colpa degli altri, maledicendoli perche` non erano in grado di rendersi conto che stavo male.
La verita` e` che non e` che non vogliono rendersene conto, e` che spesso non ci arrivano.
A volte mi dicevo "perche` mia madre e` cosi` cieca, perche` non vede quanto soffro?"
Pero` quando entrava in una stanza e mi vedeva con lo sguardo fisso nel vuoto e mi chiedeva cosa c'era che non andava io le rispondevo :"niente, sono solo stanca"
E lei ignorava il mio stato d'animo.
Potevo anche dirle come stavo, ma temevo che si sarebbe comportata come un'ipocrita nei miei confronti.Volevo che fosse lei a rendersi conto della situazione, non che assecondasse i miei sfoghi.

La verita` e` che siamo estremamente orgogliosi...o meglio, piu` che orgogliosi, ci vergognamo di mostrarci a nudo facilemente.
Ci creiamo una barriera che nasconde i nostri sentimenti e pretendiamo che gli altri scavalchino questa barriera, ma visto che cio` non accade ci mettiamo ad insultare quei deboli e pigri che non riescono a farlo, perche` secondo noi se gli altri vogliono vedere cosa proviamo davvero devono meritarselo...

Ma se la gente ignora questo ostacolo, come fa a cercare di superarlo?

Non abbiate timore di dire apertamente quello che pensate, perche` altrimenti non riuscirete comunque a farvi capire.
Non abbiate timore dell'ipocrisia, perche` da parte di una madre cio` non dovrebbe succedere.
Forse il loro atteggiamento vi sembrera` menefreghista, ma credo che se vi vedessero in difficolta`,se le lasciaste vedere in che stato siete ridotte, se vi apriste con loro, non esiterebbero a starvi accanto.

Ricordate che a tenervi tutto dentro potete soltanto danneggiare voi stesse.
Se non riuscite a parlare con le vostre madri sfogatevi con chi e` disposto ad ascoltarvi, forse non sara` la stessa cosa, ma a volte far fuori uscire i nostri pensieri puo` essere utile, soprattutto perche` in questo modo lo sfogo non si riversa su noi stessi.

un bacio

bfn

31 gennaio 2006

da bfn

In ogni caso non conosco bene il rapporto che avete con le vostre madri e non posso dirvi con precisione come agire, forse sono davvero delle stronze, ma vi consiglio di considerare quella ipotesi, anche se so che considerando le delusioni passate negli anni e` difficile accettare cio` che ho scritto sopra.
Credete a cio` che vi sembra piu` giusto, io non sono qui per giudicare, quanto per dare consigli imparziali, dato che penso che l'odio possa rnedere ciechi quanto l'amore e puo` farci tralasciare dei particolari.

Vi lascio riflettere.

bfn

31 gennaio 2006

da Sabry

grazie Bfn, perchè la tua riflessione mi da' il modo di ridimensionare il mio intervento "infuocato" di prima..ho espresso il mio pensiero animata dalla rabbia che le parole di Arwen 89 mi hanno suscitato. Mi sono sentita indignata perchè quando leggo storie di violenza e di chi le subisce senza riuscire a reagire e in piu' avendo intorno persone che, come dici tu, "non ci arrivano", mi sale il sangue al cervello. Anch'io ho passato qualcosa di molto brutto, l'anoressia è solo stato un modo per cercare di attirare l'attenzione. Certo, sicuramente un modo infantile, visto dall'esterno, come quello dell'autolesionismo, ma a volte le situazioni ti schiacciano e finchè non ti rendi conto che la via giusta è quella del dialogo, del parlare, finche' non trovi il coraggio per farlo, rimani vittima di queste violenze. Forse sono stata un po' vulcanica nel mio intervento, penso che per far arrivare un messaggio volevo scuotere anche me stessa, come al solito. Io dico solo che ho passato un anno a piangere e a farmi del male e solo adesso che sto cominciando a parlare con mia madre e a dirle come mi sono sentita male e il perchè, per troppo tempo non si è mai saputo niente finchè non sono venuta fuori io a parlare, finalmente, ora è lei che sta soffrendo, ma questa è una normale conseguenza io non ci posso fare niente, quindi per quanto lei non ci arrivi, e per quanto non sia mia intenzione diventare io quella che ora la perseguita con cattiveria (non lo farei mai perchè le voglio bene, nonostante tutto), per quanto io stia male quanto lei di questa triste situazione, il fatto che ora le lacrime le versi lei significa che da qualche parte le madri una coscienza ce l'hanno e sono in grado di prendersi le loro responsabilità. Spesso pero' è troppo tardi, come nel mio caso, ormai le cose le ho superate da me, perchè a suo tempo sono stata troppo debole per chiedere il suo aiuto. Dipende dalla situazione che ti capita. Comunque è vero, l'odio non porta da nessuna parte e prima o poi, quando mi sarà passata questa fase di rigetto totale, so che cerchero' di trovare una nuova dimensione in cui mia madre prenda posto nella mia vita. Non so ancora come, quando.
Bisogna trovare la forza per parlare e per chiedere aiuto. Questo è l'unico consiglio sensato che posso dare ad Arwen 89, anche se conosco bene come sia difficile estirpare il dolore di chi subisce una violenza.

31 gennaio 2006

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