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da sabry
Non rassegnarti alla vita lasciandoti andare al Male,
rassegnati al male lasciandoti andare alla Vita
5 febbraio 2006
Categoria: Consigli
da Enrico
Bella la frase, davvero.
E grazie per quello che mi hai scritto (3 febbr.). Che tu sia confusa è ovvio.
L'importante è uscire dalla nebbia con calma e senza bruciare le tappe. Ho visto che volevi salutarmi, ma purtroppo stavo lavorando e non ho potuto risponderti, ma vedere stamattina la tua faccina allegra mi ha fatto star bene.
Con me non deve esserci imbarazzo, e se io ti sto vicina è perchè sei una persona a cui tengo molto. Non so come ti senti dentro in questo momento, ma sicuramente non stai più come qualche mese fa, di questo sono certo. Ripeto: è normale che tu sia ancora confusa, e non affrettare i tempi di maturazione per non esserlo più. Ogni minuto, credo, serve a qualcosa, anche quando apparentemente non serve a nulla.
Scrivimi come ti senti, quando puoi. La mia non è curiosità, ma solo voglia di vederci chiaro per poter aiutarti, per quel poco che posso, al meglio delle mie facoltà.
Non mi hai ancora detto se hai ricevuto risposta da tua mamma. E non mi hai ben spiegato quale sia stato il tuo imbarazzo l'altra sera. Penso però di averlo capito, ma per dipanare questa matassa devo rimandarti alle mie lettere precedenti. E con tuo marito come va? Scusa, sono indiscreto. Ma penso che tu abbia bisogno in questo momento di tutto il bene possibile da parte di chiunque te ne voglia, e credo che anche tu sia d'accordo. Bene scaccia male.
Quanto a me, ci sarò sempre. E quello che tu mi hai scritto giorni fa vale anche al contrario.
E' per me un periodo di lavoro quasi continuo, e per questo ti rispondo quando posso; ma tutto sommato mi sento bene. Le magagne ci sono sempre e così i problemi, ma in qualche modo si va avanti. Ora mi devo stabilizzare un poco, sia con gli orari che con tutto il resto. Sentirti contenta mi dà un immenso piacere. Ma non dirmi che lo sei solo per farmi piacere, perchè tanto riesco ad avvertire quando fingi. Non bisogna vergognarsi di stare male o di essere confusi, e, quando lo sei, cerca di esplodere il male, non imploderlo.
Fine della predica: anche perchè ultimamente ti sento invero più serena. E' il tempo che passa e che schiarisce l'orizzonte. Solo fino a due mesi fa eri molto più giù di voce e di tono (almeno questa è la mia percezione) e spero di non sbagliarmi. Le cose, evolvendosi, si apprezzano meglio.
Vorrei dirti tante cose, ma ora devo fare un po' di pappa e andare all'altro lavore.
Ti voglio bene perchè sei una persona che si merita ogni bene.
E se fino adesso non ne hai avuto abbastanza e nel modo giusto vedrai che il tempo rimedierà anche a questo.
P.S.: ringrazia la tua amica per il gentleman. Anchio sono vanitoso la mia parte.
TVB :-)
8 febbraio 2006
da Sabry
Ciao Impiastrino, ti rispondo volentieri. Ti ringrazio di tutto, che mi sei vicino lo sento e sono felice di questo. So anche che mi chiedi come mi sento non per curiosità, comde del resto anch'io vorrei sapere come ti senti tu, ma non è facile parlare liberamente perchè in questo momento ho ancora bisogno di un superguscio che contenga le mie emozioni instabili, e il superguscio è Patrizio. Sono sata io a chiedergli di chiamarti in sua presenza, non perchè lui mi controllasse, ma perchè ho proprio bisogno di fare le cose alla luce del sole. So che è un comportamento esagerato all'opposto, arriverà il tempo in cui riusciro' a chiamarti senza sentirmi in colpa. Il fatto è che siamo partiti, beh tu sai come siamo partiti e quando è successo tutto questo io e Pat non stavamo insieme. Lui aveva bisogno del mio aiuto, piu' che spirituale, del mio aiuto medico, visite, accompagnamenti, ritiro esiti e quant'altro..sapeva che c'era qualcosa nell'aria perch' mi vedeva assente e con un'aria strana, ma non io volevo infierire su quello che mi stava succedendo perchè non se ne parlava, punto e basta. Una volta mi ha guardato negli occhi e mi ha detto, tu sei innamorata, ridendo. Mi ha sempre preso in giro, perchè sa che mi succede e gli ho detto che c'era stato solo un bacio, pero' era palese che stavo con i 1000 metri sopra il cielo. E' stato tutto bellissimo, solo che ora che le cose si sono messe "a posto" è difficilissimo per lui accettare che io e te ci sentiamo ancora e per questo per lui ci vorrà del tempo. Giustamente lui dice non è che io e te siamo amici da prima, sei subentrato dopo e non subito come amico, quindi non è facile. E la sua difficoltà ad accettarlo, alimenta i miei sensi di colpa su quello che è giusto o non giusto fare, è normalissimo che sia così. Anche a me darebbe molto fastidio se lui sentisse una persona con cui la cosa è iniziata piu' dell'amicizia. Ci vuole tempo e molta delicatezza e io ce la sto mettendo tutta perchè le cose funzionino, senza creare squilibri. A volte lui torna dal lavoro e mi chiede subito quanti messaggini o se ci sono state telefonate, e credimi, mi fa una tenerezza infinita, segno che comunque non lo vivo piu' come un controllo. Pero' non voglio fargli del male!, gli voglio bene e ora comincio a volerne a te nel modo giusto, come mi scrivevi nel messaggino, durante un mio momento di debolezza. Io non so come hai fatto a capirmi così bene, ricordo che all'inizio di questo nostro rapporto io ti scrissi una volta se non era il caso che facessi la parte della persona saggia e avveduta. Non l'ho saputo fare e tu mi stai appoggiando, stai contenendo dall'altra parte la mia vulnerabilità, sei davvero un grande! e ti voglio bene per questo, lo apprezzo tantissimo, non è facile stare dietro a una come me. Mi capisci al volo, eppure non ci conosciamo da tanto tempo. grazie grazie grazie. Ti stimo tantissimo, mio amico gentilissimo e nobilissimo. E sappi che anch'io ci sono, per qualsiasi cosa, confidenze, dubbi, problemi, ho come l'impressione che le mie ultime rivelazioni abbiano spiazzato terreno alla vita normale, alle piccole grane di tutti i giorni, non è così. Voglio che mi rendi partecipe della tua vita, tu non sei la mia ombra, sei la persona a cui anch'io tengo tantissimo e forse non te ne accorgi, ma nel mio quotidiano, sto davvero lottando perchè la nostra amicizia continui ad esistere, anche solo appesa agli sms, telefonate o dediche. Si puo' stare vicini anche così. E poi molto presto mi farai sentire Gabry e io a Te il Notturno (sono quasi a meta').
I miei hanno ricevuto la lettera e io mi sento serena per questo. Te ne parlero' a voce.
Ti voglio un mondo di bene. A presto Enrico
8 febbraio 2006
da Enrico
Per Patrizio:
Ciao Patrizio, io e te non ci conosciamo, ma volevo lo stesso dirti qualche cosa che, spero, farà un po' di chiarezza.
Come sai ieri sera ho parlato con Sabrina, e non riesco a darti l'idea di come mi sia dispiaciuto sentirle dire quello che mi ha detto. Sai ovviamente a cosa mi riferisco e non voglio usare nè giri di parole, nè premesse.
Capisco che, a un esame superficiale delle cose, ti possa dar fastidio il fatte che Sabrina e io ci si senta ogni tanto o ogni tanto ci si scriva. Ma ecco la prima cosa importante: io e Sabrina siamo buoni, anzi ottimi spero, Amici. Lo scrivo con la A maiuscola. Ma siamo solo amici. Che non è poco, anzi, ma significa che questo in alcun modo può offendere te o la tua situazione familiare. Ora Sabrina vive un momento di vulnerabilità, e a me dispiace sentirla giù di morale o abbattuta. Per questo ha bisogno anche dei veri amici. Spero che tu abbia letto alcune delle cose che ci scriviamo ogni tanto: mai e poi mai troverai qualcosa che possa ledere la tua figura di marito. Anzi, se leggi io stesso ho auspicato (con accenti sommessi, chè entro solo nelle questioni in cui può entrare un amico), un riavvicinamento tra te e Sabrina. La quale, nei pochi accenni sulla sua situazione di mamma e moglie, non ha avuto che parole dolci, generose e piene di bene per te. Porle l'out-out di non sentirmi più non credo risolva un bel niente. Primo: io e lei non abbiamo proprio nulla da nascondere, nè da coprire (non lo accetterei mai io stesso), e quindi non vedo dove sia il male ad avere qualcuno che, da amico, ti vuole bene. Questo non è nè sconveniente, nè imbarazzante. Secondo: quando noi ci sentiamo sai di cosa parliamo? Della nostra vita in generale e delle nostre difficoltà, ma soprattutto di musica. E classica per giunta. Alla faccia della trasgressione.
Terzo: io e Sabrina ci siamo conosciuti mesi fa, lo sai, e dopo qualche tempo abbiamo deciso che saremmo rimasti amici. Così è e sarà (da parte mia per sempre). Ogni tanto ti darà fastidio il modo in cui si chiudono le nostre comunicazioni epistolari: ma, a parte il fatto che due amici -proprio per il fatto di esserlo- si vogliono bene, devi sapere che io ho trovato in Sabrina una persona squisita, con cui mi sono sempre sentito a mio agio e che mi ricorda anche una persona che mi manca moltissimo. Anche se non me la ricordo. Capirai, e Sabrina spero voglia spiegarti questo passaggio, ma sicuramente l'avrà già fatto, a cosa mi riferisco. Gliene do il permesso.
Quarto: pensi davvero che impedire a Sabrina di sentire e vedere un suo amico, anzi Amico, non sia un'arma controproducente? Le catene sono il mastice peggiore per qualsiasi tipo di rapporto. Guarda che non mi permetto di farti la predica. Tu sei il marito e siete voi due a decidere. Ma ti faccio notare che impedire a una persona di avere contatti con un'altra persona (parlo di contatti leciti e innocenti) è un'arma a doppio taglio. Io non sono un fantasma. Forse mi sopravvaluti. Dovete capire, anche Sabrina, che io sono solamente una persona che tiene a lei, come un fratello. Niente più, nè meno che questo. Fantasma diventerei, nel vostro rapporto, se Sabrina viene, psicologicamente s'intende, portata a rompere una amicizia a cui tiene.
Ultimo: tu sei il marito. Come puoi aver paura che questo fatto svanisca. Lei ti vuole molto bene. Avete in comune qualcosa che io neanche lontanamente posso eguagliare. Tu hai la massima responsabilità verso di lei, e lei verso di te. Soprattutto ora che le cose sono confuse per altri motivi. Come si possono fare confronti? Vi siete scelti e ritrovati. Io non posso competere, nè voglio farlo. Mi dispiacerebbe perdere Sabrina, come se perdessi mia sorella. Ti prego, se dovrà accadere ( e prego che non accada) lascia che si Sabrina, senza pressioni, a dire che non vuole più vedermi. Io, ovviamente, non sono nessuno, però è giusto che chi è sotto pressione, debba avere l'appoggio di TUTTI quelli che gli vogliono bene. E non avere dubbi sulla natura di questo bene: sono stato io il primo a rallegrarmi quando mi ha detto che eravate tornati a vivere insieme. Come vedi, come minaccia, sono molto molto soft.
Ecco, questo volevo dirti.
Spero che tu possa vedere in me solamente quello che sono, un amico di Sabrina. Mi piacerebbe continuare a parlare con lei e scriverele. E magari un giorno, se vorrai, ci si potrà incontrare tutti insieme dietro un tavolo e parlare da buoni amici. Mi farebbe piacere. Niente paura quindi. Spero tu abbia capito. E grazie di aver letto questa lettera. Ci tenevo a scrivertela.
Enrico
9 febbraio 2006
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