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da okkioniverdi per kia
io e te.l'una davanti all'altra.il silenzio così peso, sceso tra noi.e intorno a noi.noi due sole.per la prima volta, dopo quel giorno.sole.senza guardarci.senza sapere cosa dire.ci stavo affogando in quel silenzio.di nuovo il mondo tratteneva il fiato con me.mi stavo perdendo nell'immensità di quel momento.e poi, la frase più stupida.
-credevo fossi la sophia...-
e tu che fai anche finta di crederci.abbassi lo sguardo e io cerco di interessarmi a quel quaderno che stavo cercando...di nuovo in silenzio.poi tu fai un passo.verso di me.io cerco di non tradirmi.tremo dentro.vorrei abbracciarti, ma non lo farò.vorrei dirti che niente tornerà come prima,è troppo difficile, anzi impossibile.vorrei dirti che ti ho voluto bene.vorrei dirti che è colpa tua, che hai rovinato tutto.ma mi giustifico, perchè poi...
-cercavo un quaderno...non riesco a trovarlo...-
-che quaderno?-
non ti rispondo.voglio solo andarmene di lì.ti do le spalle e mi chiedo cosa starai pensando.aspetti che ti risponda.aspetti che faccia il primo gesto.lo so.ma io rimango impassibile.finalmente. eccolo... lo stringo forte e chiudo gli occhi.
-trovato-
-clau...-
poi ti blocchi.io mi avvio verso la porta.vorrei non essere qui.in questo momento.esito un attimo di troppo.tu annaspi in cerca di qualcosa da dire.tiri fuori una scusa.
-volevo dirti...-
mi parli brevemente di lui.di nuovo.non sai che cosa è successo negli ultimi giorni e io non ho intenzione di dirtelo.ti preoccupi per me.vorrei chiederti perchè mi stai dicendo tutto questo ma rimango in silenzio e ti ascolto.alla fine tu mi guardi.io evito i tuoi occhi.
-lo so-
risposta secca.piena di tutto il mio dolore.piena di quel dolore così grande.avanzi qualche passo verso di me.io di nuovo mi sento cadere in quel grande vuoto, in quel grande dolore che mi sommerge.mi rendo conto che sto trattenendo il respiro.riprendo aria, ma sento il cuore che batte forte.di nuovo tremo.
-em...-
per la prima volta non sappiamo che dirci.per la prima volta tu non sai che dirmi.ho paura di queste nuove persone che siamo, io senza di te, tu senza di me.noi due da sole.fa male.molto male.noi due da sole, per la prima volta due persone e non una sola amicizia.me ne vado.la maniglia fredda oppone una piccola resistenza alle mie dita.mi giro di scatto.
-comunque la vanessa non ha fatto apposta a tirarti la palla così forte.-
non so perchè l'ho detto.mi sembra talmente inutile.un'altra giustificazione.un altro discorso inutile.così inutile.tu pari in imbarazzo.la vanessa.quella che ha preso il tuo posto, stai pensando.lo so, ti conosco.ho indovinato troppo spesso i tuoi pensieri.ma non è vero.nessuno prenderà mai il tuo posto.te lo giuro.ma che sto giurando a fare?qui su una pagina che non leggerai mai.
-lo so...-
rispondi.rimango in silenzio, aspetto che tu finisca quella frase in sospeso, ma la lasci cadere, così nel vuoto.per un momento il tempo si ferma, per noi.un'altra volta.ci ha sempre aspettate, il tempo.ci aspetta anche ora.ma noi andiamo avanti.il tempo, il mondo, pare chiederci di abbracciarci.pare sperare in quell'abbraccio.ti guardo negli occhi.per dirti che stavolta mi hai fatto troppo male.e tu la leggi quella sofferenza nei miei occhi.leggi che le cose non torneranno come prima.anche se mi dispiace.mi chiedi un perdono silenzioso che non posso darti.leggo sofferenza nei tuoi occhi, e fa male vederti così...
-è un gioco...-
"è un gioco".cosa?solo il calcio?e la pallonata della vane?o anche tutto il resto.mi è venuta così.quella frase.ma racchiude un mondo dentro di se.il nostro mondo.che era quello in cui ho sempre vissuto.mi allontano.senza voltarmi indietro, senza troppe domande.dietro di me lascio il mio sorriso.dietro di me lascio la mia vita.mi sento chiamare,è la vanessa.
-clau!!!-
la sua gioia, la sua allegria.stavolta non mi contagiano.anzi, tutt'altro. non mi sfiorano neanche.c'è troppo dolore dentro di me.quello nessuno può colmarlo.
-per favore lasciami stare...-
i suoi occhi interrogativi.e io che fuggo da quello sguardo.mi sento in colpa, la tengo fuori dalla mia vita, lei che ormai ne fa parte.ma tra me e te, lei non può entrare.lo so che le faccio male, se faccio così.lo so che sta male quando piango per te, o quando continuo a dire che eri la mia vita.ma lei non sarà mai ciò che eri te.perchè con te ero cresciuta, con te sono passata dagli scivoli alle barbie, dalle gare sull'altalena alle corse pazze in bici, dai peluche ai ragazzi.sono cresciuta tanto in questi 11 anni.e sempre con te.
-che è successo?-
come odio le domande quando dico di lasciarmi stare.perchè lei non capisce che non voglio parlarne?perchè vane?perchè vuoi farmi soffrire di nuovo ricordando?eppure lo sai che se voglio io delle cose ne parlo.quindi non farmi delle domande che odio.
-niente, non è successo niente... -
-qualcosa è successo.-
-ti dico che non è successo niente.-
cerca di ribattere.ma io la fermo.nella mia voce c'è una nota troppo dura.quella che nasconde tutto il male che ho dentro.
-basta vane.lasciami stare.non è successo nulla.e non devo raccontarti niente.-
mi libero dalla sua mano stretta intorno al mio polso e me ne vado.di nuovo senza voltarmi.ripenso a te a lungo.ma poco dopo lei è di nuovo da me.
-senti clau, qualcosa è successo.di là c'era solo la chiara, quindi a meno che non ti siano venuti brutti pensieri, lei ti ha detto qualcosa.cosa?-
stavolta mi sta veramente scocciando.ho deciso che non le racconterò di quel breve dialogo con te.nè a lei, nè alle altre.non voglio sentirmi giudicare, non voglio sentirmi dire di nuovo "te con quella non ci devi parlare".la vita è mia, ok?
-senti vane, non te lo dico più.non mi ha detto niente, non è successo niente.adesso lasciami stare.-
quando parlo di te la mia voce diventa piena di sofferenza.e a lei questo fa male, lo so.ma non posso farci nulla.mi allontano.sembra un terzo grado.una dopo l'altra le mie amiche mi chiedono: "cos'hai?" "che è successo?" e io di nuovo continuo a dire che non è successo niente.niente.nessuno mi crede, non mi importa, non glielo racconterò,mi dispiace.ne ora ne mai.di noi, non racconterò più nulla a nessuno.è il mio tesoro, e non voglio condividerlo con gli altri...
è tutto quello che mi resta, per non morire..
-okkioniverdi-
19 febbraio 2006 - Firenze
Categoria: Pensieri
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