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da Innominata
Sei tu che mi hai spinta nel vortice delle emozioni. Io neanche me lo aspettavo. Eri lì, con quei sorrisi, dei tuoi migliori, dei tuoi più belli. I miei occhi dritti... pungenti come spine ti guardavano.
Poi hai avvicinato una mano: hai preso la mia e hai incominciato ad accerezzarla piano. Per la prima volta in vita mia mi sono sentita esplodere dentro. Come ubriaca. Nella testa un ronzio. Non so come né perchè... non mi era mai capitato.
Ho continuato a far finta di niente: nascondevo l'emozione come se volessi insonorizzarla. Tu piano piano ti avvicinavi e io lottavo per non averti dentro come un pugno.
Non ci sono riuscita. La mia mano ha incominciato a giocare col tuo anello... lo giravo, lo gurdavo, cercavo di togliertelo. Tentavo di controllare l'imbarazzo che cresceva sotto un cielo stellato in una notte d'estate. Quando il sentirti lì annullava il freddo. E quella voglia pazzesca di abbracciarti e di baciarti.
Non ricordo se c'era la musica. L'autoradio girava ma io non ascoltavo. C'eri tu... le tue carezze i tuoi occhi e i tuoi sorrisi e il mio cuore da ascoltare.
C'eri solo tu che ti avvicinavi, come se me lo avessi letto in faccia. Come se avessi sentito il mio silenzio che te lo chiedeva. Tu che ti avvicinavi... lentamente... prima la mano sul collo, poi sul viso, poi ancora sulla mia mano. Disegnavi il mio profilo con un dito. Gli occhi dentro agli occhi.
Ancora un momento, poi sono riuscita ad abbracciarti. E tu che scivolavi nel mio abbraccio come se non avessi chiesto altro. Come se fosse naturale così in quel momento. Ho chiuso gli occhi finalmente. Avevo solo il tuo profumo da respirare così vicino a me. E tu il mio.
Se questa era amicizia...
28 febbraio 2006
Categoria: Pensieri
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