Sono tornata dal primo viaggio senza di te, dal primo viaggio senza le tue foto, senza la tua voce.
Eppure, ad ogni passo sapevo di averti accanto e soprattutto sentivo di star regalando anche a te nuovi luoghi, nuove terre perchè tu ora vedi attraverso i miei occhi.
Non riesco a palrare di Stè senza che la voce si impasti e le parole escano da sole, senza controllo.
Credo sia questa la forma di amore più grande:avere talmente tanto dentro da non sapere come iniziare, come terminare.
Alla fine cos'è terminato?
Stè ancora vive.
è qui, con le sue mille ca**ate e con la voglia di spaccare il mondo.
Se penso a Stè,beh credo stia correndo anche ora.
Lui i vizi non li perdeva mai, ne so qualcosa.
Come dirgli tutto, come fargli sapere quello che provo ancora nonostante il ritmo ciclico del tempo?
Non è necessario.Lui sa.
Per questo è del tutto inutile che io cerchi di quantificare la sua mancanza e che io cerchi di dire quanto lo vorrei riavere, qui,ora, oggi,domani, sa già ogni cosa.
D'altronde, a leggermi dentro è sempre sato capace.
Quindi ora non mi dilungherò in altre parole e frasi cercando di farlo rivivere nei miei ricodi che si allineano meccanicamente facendomi sorridere per tutto il bello che c'è stato.
Mi limiterò a dedicargli ancora una volta le note di questa canzone che sta salendo piano, rievocando un amore troppo lontano per riuscire a riviverlo e troppo vicino per riuscire a dimenticarlo.
Come sempre, anche stanotte brilla Stè e cullami con la tua presenza, con le mille sensazioni che mi fanno capire che sei sempre rimasto qui e che in realtà non mi hai mai lasciata.
5 marzo 2006
Categoria: Pensieri