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da Elena
Una ragazza corre per le vie del parco, le cuffie alle orecchie, si lascia invadere dalla musica che le giunge immediata fino quasi a stordirla. Non c?è nulla di sportivo nei suoi passi affrettati, nella sua affannosa corsa. Sembra in realtà stia fuggendo da qualcosa, forse da se stessa, forse semplicemente dai propri ricordi che ormai da troppo tempo le tormentano l?anima. Lo sguardo perso nell?infinito orizzonte, alla disperata ricerca di una meta irraggiungibile e per certi versi inesistenti, mentre l?aria fresca rapisce le lacrime che di tanto in tanto le rigano il volto.
Un bambino gioca con un aquilone nel giardino della sua grande casa. La madre lo guarda, seduta all?ombra di un ciliegio con gli occhi pieni di amore e un aeroplano di plastica in grembo. Il piccolo le si avvicina portandole un fiore, in cambio desidera solo una semplice risposta: le chiede perché papà tarda così tanto a tornare. Lo sguardo della giovane donna si tinge improvvisamente di un?infinita tristezza: cosa avrebbe dato perché tutto fosse come un tempo.. Dice al figlio che il padre in quel momento sta ?guidando? un aereo simile al suo in un cielo non troppo distante dal loro e che ancora dovrà passare del tempo prima di poterlo riabbracciare. Il bimbo prende l?aeroplano e, correndo, comincia a farlo volare, forse crede in qualche modo strano e assurdo di giungere sino al padre.
Un?anziana donna, curva ormai su se stessa, guarda fuori dalla finestra. Ogni cosa annuncia l?imminente arrivo della primavera: l?azzurro del cielo, il canto degli uccelli, i germogli sugli alberi, il ronzio delle api, il profumo dell?aria fresca al mattino, il sole capace di riscaldare l?anima. I suoi occhi, però, non sembrano far caso a niente di tutto questo, il suo sguardo rincorre qualcosa che solo a lei è dato vedere. Ricorda un giorno come quello ormai fin troppo lontano, ingiallito dal tempo eppure vivo come il presente. Ricorda quegli occhi color del mare e il calore di un abbraccio senza fine, ricorda una promessa mantenuta e un sogno realizzato, ricorda risate infantili e corse all?aria aperta. Sorride nonostante dai suoi occhi stanchi traspaia tanta tristezza e un pizzico di nostalgia: tra le mani vecchie foto ormai sbiadite.
Il silenzio di questa immensa stanza è spezzato solo dal rumore della pagine di libri che mani giovani e sporche di inchiostro non si stancano di voltare, è interrotto da qualche breve sospiro che spezza l?aria, da una sedia spostata per correre fuori a rispondere al telefono, dalla mia penna che persiste a tingere di blu questo candido foglio, dai miei assordanti pensieri che per una volta non temo e che non disturbano affatto, si limitano a cullare dolcemente la mia anima, a trasmettere al cuore sensazioni inaspettate, a rendermi serena.
Al di là del tempo e dello spazio ci sono soltanto io con le mie mille sensazioni.
L?indescrivibil unicità di questo momento mi lascia senza fiato..
22 marzo 2006
Categoria: Pensieri
da Auanagana Bob
La base c'è, devi metterci più rabbia devi andarci giù più pesante, devi graffiare l'anima di chi legge.Anche se sei dolce.
Continua e... lascia il segno.
Baci.
24 marzo 2006
da marco
Ma sei davvero brava!che squisiti quadretti!delicati e nostalgici, son pieni di poesia.
Evocano, felicità perdute, sogni infranti, aspirazioni irragiungibili ma sopratutto si allargano in un tempo remoto che par quasi avvolto in aura trasognata, par quasi nn esistito, chiuso in un sogno troppo presto svanito.
é stato davvero incantevole leggerli..continua a scrivere Elena e grazie x questo momento!
24 marzo 2006
da Elena
Per Auanagana Bob
Grazie per aver risposto e per i tuoi suggerimenti, li terrò a mente anche se vorrei precisare che scrivo unicamente per dar libero sfogo ai miei pensieri, per placare la mia anima..
Per Marco
Grazie per le tue parole e per l?incoraggiamento.. sei riuscito a comprendere ciò che celo nel cuore e che il più delle volte esterno con frasi quasi del tutto incomprensibili.
Non faccio niente di speciale, mi limito a dar voce ai miei sentimenti, ai miei pensieri, alle mie sensazioni, scrivere mi aiuta ad alleggerirmi l?anima quando sento che quel magone in gola potrebbe finire con il soffocarmi e il più delle volte lo faccio in momenti strani, particolari, quando credo di essere concentrata su altre cose e mi ritrovo a scrivere quasi senza accorgermene.. proprio come l?altro giorno.. ero circondata da ragazzi con la testa china sui libri ad acquisire nozione e quant?altro, io invece avevo lo sguardo perso fuori dalla finestra e il cuore in tumulto così ho cominciato a riempire foglio dopo foglio sentendomi meglio ad ogni parola che usciva dalla penna.. che strane sensazioni, inspiegabili, ma di sicuro comprenderai..
Continuerò a scrivere, ma tu continua a leggere..
25 marzo 2006
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