Pensieri

da Elena

Sta piovendo a dirotto da qualche ora e il suono della pioggia si accompagna a quello della musica che invade la mia stanza affinché io non mi senta troppo sola e il rumore insopportabile del silenzio rischi di stordirmi.
Mi sento strana, né triste, né felice, forse un po? angosciata, ma a momenti nemmeno quello, sono solo un po? apatica in questo piovoso pomeriggio di sabato. Da qualche giorno niente riesce a suscitare il mio interesse tranne la lettura di qualche libro tra le cui pagine mi rifugio come un tempo quando tutto era più semplice. E? come se mi sentissi svuotata. Sento il suono del vento tra la pioggia, rimango davanti alla finestra per un tempo indeterminato e interminabile a guardare i rami degli alberi ondeggiare e la pioggia cadere e come non mai non riesco ad esprimere ciò che sento dentro, come se non provassi sentimento alcuno, nessun tipo di emozione o anche solo una qualche sensazione. E? così triste tutto questo.. Da giorni non penso a niente, come se non avessi pensieri. Forse sono stata esaudita: avevo espresso il desiderio di non pensare più perché sono proprio i miei pensieri a darmi il tormento, sono loro che a briglia sciolta arrivano dappertutto, invadono terre incontaminate, si insinuano in posti proibiti, scoprono mondi nuovi. Dovrei quindi essere felice adesso se non fosse che un altro pensiero comincia a prendere forma: non sto pensando a niente, è vero, eppure, al tempo stesso, sento di pensare a tutto e questo è la mia tortura. Sempre pensieri, sempre alla disperata ricerca di qualcosa di inesistente, qualcosa impossibile da trovare, qualcosa di impreciso che per quanto mi sforzi non riesco ad individuare, qualcosa che mi manca, di cui ho bisogno.. qualcosa di indispensabile come l?aria, semplicemente qualcosa di mio..

25 marzo 2006

Categoria: Pensieri

da marco

Ciao Elena
son contento che tu abbia continuato a scrivere..io ho continuato a leggere xc leggerti mi fa provare emozioni..o forse meglio, ricordi d'emozioni scivolate sulla pelle come brividi d'indefinito piacere..
forse proprio come pioggia battente..questa tua dedica mi ha fatto più volte sussultare sai..è bello lasciarsi avvolgere dal flusso dei tuoi pensieri xc è un flusso continuo e discreto come la pioggia battente e xc è un flusso che mi è così familiare..così come gli stati d'animo mutevoli e trascoloranti che descrivi..anch'essi mi sono familiari..
anch'io sai quando pioveva aprivo la finestra x lasciarmi rapire ed ammaliare dall'eco possente della pioggia..è un piacere sottile ed indefinibile..concilia la divagazione e la fuga della mente verso terre lontane e lidi inesplorati ma sopratutto ci avvicina ai misteri ed ai segreti più profondi della nostra anima...
è un modo in fondo x entrare in contatto ed ascoltare la propria anima, x auscultare sè stessi..so che nn sempre è piacevole ascoltare i propri pensieri ma vi sono certe persone che nn possono cacciarli via da sè, xc nn possono cacciare via sè stessi,
xc nn si può fuggire da sè stessi..
Ma sai..anche quando son tormentosi nn bisogna allontanarli..anzi..ho imparato che i pensieri più fecondi son proprio quelli più tormentosi, i pensieri più scomodi x così dire..continua a cercare nn demordere
continua a scavare dentro te stessa e a fuggire l'apatia xc quella sì è l'unica condizione che nn potresti sopportare..
Il pensiero in te è vita..nn spegnerlo..
e continua a scrivere ovunque e in qualunque momento tu ne senta il bisogno..nn sai quante volte anch'io in biblioteca mi guardavo attorno come spaesato
e sentivo il bisogno più che di studiare di scavare dentro di me..comprendo bene quindi di cosa mi parlassi Elena..
Continua a scrivere ed io continuerò a leggerti..

27 marzo 2006

da Elena

Ciao Marco,
sai mi consola sapere che ciò che scrivo, i pensieri che mi tormentano sono in qualche modo a te familiari, mi consola perchè non mi fa sentire più tanto sola, non mi fa sentire incompresa, non mi fa sentire strana e quasi diversa dagli altri..
Dici che non possiamo allontanare i nostri pensieri perchè sono parte di noi, una parte che non possiamo staccare e gettare via, perchè non possiamo fuggire da noi stessi..non so se hai letto la mia ultima dedica, ma ho scritto qualcosa di simile, ho in un certo qual modo "analizzato" la stretta connessione che intercorre tra il percorso seguito dalla nostra anima e quello dei nostri pensieri..bè, sai tutto questo mi fa paura..mi fa paura perchè a volte mi sento "schiava" dei miei pensieri, influenzano quasi totalmente in miei stati d'animo, i miei umori..basta un attimo, un flash, un ricordo per farmi scivolare in un baratro..anche nei momenti di serenità e gioia riescono a farmi piombare da un secondo all'altro nella tristezza più profonda dove ci sono solo il buio e la solitudine a farmi compagnia..
Ho costruito nel corso degli anni un mondo tutto mio dentro me stessa, un mondo perfetto dove niente può guastare il mio equilibrio e dove tutto corrisponde a miei desideri..lì trovo tutto quello che la realtà mi nega, ci sono i sogni che mi danno la forza di vivere ogni giorno, ci sono le mie aspirazioni, semplicemente ci sono io così come non riesco ad essere fuori..adesso mi rendo conto che tutto questo è sbagliato e se prima mi andava bene e mi dava conforto ora è per me ulteriore motivo di angoscia.. è per questo che tento di sfuggire i miei pensieri perchè quando seguo la loro rotta perdo il contatto con la realtà e che mi piaccia o no è nel mondo reale che devo vivere, no nei sogni..i sogni vanno realizzati non immaginati e vissuti nella mente..
I buoni propositi ci sono, ma la forza, il coraggio e la capacità di portarli a termine mancano e mi tormento per il vuoto che sento aleggiarmi intorno, per quel vuoto che è la mia vita stessa..
Grazie per continuare a leggermi..a presto

27 marzo 2006