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da anonimo
"Mio caro gemello non sperare che qualcuno possa venirci a salvare, qualcuno possa venire a tirarci fuori dal nostro inferno, perché nessun Dio può farlo, perché quel Dio che cerchiamo disperatamente non è al di là di noi stessi, non è lontano, irraggiungibile da noi stessi, perché quel Dio non è nostro padre, quel Dio non è il nostro creatore, perché quel Dio che ti hanno insegnato ad amare e adorare, sei tu stesso, perché tu sei il Padre, tu sei il Figlio, tu sei lo Spirito Santo, perché sei tu Dio, il grande creatore, il grande spirito, il grande oceano di energia che ha creato la vita sulla terra, per tentare di darsi una forma, per tentare di avere un corpo, per tornare a percepire se stesso. E tu sei quel tentativo, quella possibilità, che è nata dentro una piccola cellula che è cresciuta e ha moltiplicato se stessa in miliardi di tentativi, miliardi di possibilità, miliardi di vite, tutte diverse nella forma, tutte uguali nel profondo, che si sono uccise, sbranate, fatte a pezzi, mangiate tra di loro perché volevano sopravvivere, volevano continuare la corsa, sangue dopo sangue, orrore dopo orrore, perché non si riconoscevano, non ricordavano di essere la stessa immagine. Miliardi, miliardi, miliardi di possibilità che l'universo si è creato per arrivare alla meta, arrivare disperatamente a percepire se stesso. Lo capisci mio caro gemello qual è il senso di questa corsa sfrenata che è partita dall'universo ed è arrivata fino a te... ?
SIAMO DIO - Bruno Franchi
23 aprile 2006
Categoria: Frasi di libri
da Anonimo
Bello questo passo.
Fa piacere ogni tanto trovare qualcuno che la pensa in un certo senso come me.
Difficile oggi essere consapevoli di essere ( scusa il gioco di parole ), è incredibile quanto siamo schiavi del nostro stesso pensiero e il bello è che non ce ne rendiamo conto !!
Siamo finiti in un vicolo cieco...causa nostra purtroppo...
Rimedieremo comunque in futuro, pena lo stallo della società.
Parlarne, spezzare questo circolo vizioso in cui l'uomo è caduto credo sia il primo passo.
Ti saluto.
23 aprile 2006
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