Vita

da Auanagana Bob

Questa é una storia moooolto antica, veramente e non dovete prendere la storia in quanto tale, ma leggere il messaggio che manda al mondo, che ci fa capire cos'é la vita:
La ciotola per il riso e il bastone sono l'unica cosa che l'uomo possiede di materiale nella sua vita, un giorno quest'uomo camminando nella jungla, la sua dimora in effetti ode il perentorio ruggito della tigre, affamata:Accidenti vuole mangiare me e sfamare i suoi piccoli la capisco é nella sua natura, ma non può trovare altro?
E si allontana a passi veloci ma ormai é vicinissima e a grandi balzi si avvicina rapidamente, l'uomo corre anche lui spaventato e arriva a un dirupo, la tigre é lì ormai e non gli resta che scivolare dal dirupo e aggrapparsi a delle radici emergenti per non cadere,é temporaneamente salvo la tigre sopra non osa esporsi più di tanto non può rischiare di cadere anche lei ha dei cuccioli poco distanti e si limita a ruggire;l'uomo rimane appeso ma sente dei ruggiti anche dal basso del grande dirupo, anche sotto di lui c'é una enorme tigre che pretende le sue carni, non c'é più scampo ormai l'uomo saggio lo comprende, le sue carni dovranno necessariamente nutrire una tigre, ma sempre appeso a quel dirupo scorge delle bellissime fragole rosse mature che nessun altro ha potuto cogliere in un posto così scomodo...le afferra le mangia e fa:Quanto sono buone e dolci e succose queste fragole... !
Auanagana vi ama dalla liana.

30 maggio 2006 - Roma

Categoria: Vita

da Anonimo

non ho capito il messaggio che vuole trasmettere quesa storia. me lo puoi spiegare??

1 giugno 2006

da Auanagana Bob

Okay, fino a che una persona ha vita, se é saggio assapora le cose belle che la vita stessa gli offre fino all'ultimo respiro, perché la vita é il dono più grande dell'universo e molti passano più tempo a vedere gli aspetti negativi che sono la maggor parte anche perché uno di solito i problemi se li crea anche piuttosto che godersi quel poco di bello che la vita ci regala...fino all'ultimo istante di vita.
Un abbraccio

1 giugno 2006