Solitudine

da Cat

Oggi sono andato in giro in bicicletta. C'era una leggera brezza, un fresco venticello che dava piacere mentre faticavo tra salite e discese di un parco della mia città. E allora, troppo sudato per continuare, decido di fermarmi su una panchina. Prima di scendere dalla bici passo a fianco di una ragazza bionda molto bella, davvero mozzafiato, per quel poco che me ne rimaneva, e come al solito inizio a pensare a come sarebbe bello se fosse la mia ragazza etc etc. Mi piace pensare a "come sarebbero le cose se.." quando passeggio e vado in giro per distrarmi.
Per farlo in pace, dicevo, mi fermo su quella benedetta panchina. Con mia sorpresa la ragazza si avvicina mesta e mi chiede se il posto accanto al mio è libero. Che bello, mi dico, fa sempre piacere quando si ha vicino una bella figliola del genere.
Eppure c'è qualcosa che non va. La giornata è al momento più bello, cioè quando il Sole cala e si riverbera sulle piante e sulla superficie del fiume al bordo del parco. Ma la ragazza ha il viso triste, quasi sommesso. Ne approfitto per rivolgerle la parola (e nella mia meschinità ringrazio la sua tristezza che mi ha permesso di farlo) e le chiedo se si sente bene. "Sì, ma sono solo un po' stanca". Da lì prende avvio un mio banale discorsetto per rinfrancarla e per fare amicizia. E' straniera. Le chiedo di dove. Bulgaria, la risposta. Studentessa?
Ride. Ma perchè ridi? Non risponde e maledico la mia stupidità. Certo, lo so perchè ride. Di un riso amaro; e perchè era triste e stanca e sola. E perchè è vestita con un delizioso tailleur in un parco pubblico vicino a un viale trafficato. Ci guardiamo.
Le chiedo solo se per lei non sarebbe più semplice cercarsi un lavoro normale e un bel ragazzo italiano. Per sistemarsi.
Mi dà una lezione di vita e dice che un lavoro normale dà uno stipendio normale e che i bravi ragazzi lo sono solo per qualche tempo. "Hai ragione", e poi tiro fuori uno dei miei cinici aforismi: "Le cose belle si riconoscono perchè finiscono". Mi fa un cenno d'assenso con la testa e mi gratifica di due complimenti:" Sei giovane (lei ha la mia età, 24 anni), ma ragioni meglio dei quarantenni", e poi, sempre col suo delizioso accento slavo: "Ti saluto, ora devo andare, sei un ragazzo gentile e carino". Che, detto da una ragazza bellissima, anche se ai margini della società qualunque cosa ciò voglia dire per i moralisti, fa sempre piacere.
Che tristezza ho provato a pensare che una creatura così bella, cosi' cortese e attenta, così potenzialmente dolce, così pulita dentro, venda se stessa.
Chissà che storia ha alle spalle, e chissà come sarà il suo futuro.
Sono rimasto seduto ancora un poco sulla panchina. Provavo tenerezza e sconforto.
Nei pochissimi istanti in cui siamo stati seduti accanto ci siamo fatti compagnia, perchè abbiamo intuito di essere due solitudini sedute su una panchina. Niente altro.
Poi mi sono alzato, sono salito sulla bici e sono andato via. E anche quella splendida e dannata creatura era già ricordo.

3 giugno 2006

Categoria: Solitudine

da reves

E'un racconto di una dolcezza immensa.
Tu non usi termini da poeta ma riesci a dipingere talmente bene sia le persone e gli sfondi che riesco quasi a sentire le voci, i suoni..vedo senza sforzo, impalpabili,i colori e le sfumature di questo cielo al tramonto.

Vedo le due persone e vorrei abbracciarle e tenerle strette.
Anch'io alla fine sono il riflesso di una solitudine che non ha idea di cosa porterà il futuro.

Ti saluto, Cat.
Non scrivo più tanto volentieri sul sito perchè mi dispiaccio molto della censura in atto, ma il pensiero di non poter più parlare soprattutto con te e poi con le altre persone lontane/vicine è impossibile.

Ciao, a presto.

3 giugno 2006

da adriana

veramente bellissima dedicha..bella ma anche triste uno che sa scrivere cose cosi belle deve essere amato!!!
bacione!!!!

3 giugno 2006

da amy

ciao cat,
ti faccio una sola domanda: cosa ti ha imparato tutta questa storia??
mi dispiace per lei, non so che dire, tu invece potresti andare a scrivere un libro, a me sembra un passaggio dei qualchi libri che leggo, è vero che è molto triste, incredibilmente tiste, ma tu sei stato buono con lei, diverso dagli altri e te l'ha fatto capire vero?? l'hai fatta sorridere nella sua tristezza, ma come si puo??alla fine non si puo dire niente, ti capisco benissimo,
il mondo è troppo crudele ed ingiusto
scrivi quanto vuoi, tvb
ciaoooo

3 giugno 2006

da Cat

Carissima Reves, sono appena tornato da uno splendido week-end al mare -mi ci voleva- e trovo qualcosa che non me lo fa rimpiangere: la tua risposta.
Grazie, grazie e ancora grazie.
Ultimamente ho perso una carissima amica; nel senso che non può più comunicare con me per vari motivi, e puoi immaginare cosa vuol dire anche solo poter avere una forma di lontana/vicina comunicazione con te.
Anche io ti leggo: trovo le tue dediche e le risposte che dai assolutamente in linea con ciò che io, nel mio minuscolo, intendo per intelligenza e sensibilità. Non sono iparboli: questo è un rifugio dove possiamo esprimere qualcosa che al di fuori non si può fare, e in certi casi per fortuna perchè la sensibilità è oro, ma il miele che l'avvolge è spesso nauseante. E tu ti esprimi al meglio: direttamente, senza fronzoli, con una dolcezza che è vera e palpabile. Grazie per le tue risposte. Ti prego di non smettere di darmene e di leggermi, se vuoi.
Anche a me non piace il nuovo corso censorio del sito. E' un peccato imbrigliare le emozioni, anche quando si deve dire qualcosa di poco carino nei confronti di altri. Basta fare tutto con buon gusto. E tu, stai tranquilla, ne hai da vendere.

4 giugno 2006

da Cat

Grazie Adriana, dovremmo essere amati tutti. Io non lo sono, almeno non come vorrei. Mi piacerebbe finalmente occuparmi- ed essere la principale occupazione- di una ragazza, ma fino ad ora quello che si chiama Destino non è stato d'accordo.
Eppure quando leggo di persone che apprezzano i miei pensieri mi sento percorso da una strana benefica sensazione di calore umano. La vita è molto dura, e ogni apporto per superare i disagi è importante. E nel frattempo speriamo che il Destino cambi idea...

5 giugno 2006