Vita

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da Auanagana Bob per Tutti

Questa storia risale a circa 15 anni fà:
Ho vissuto a Milano 1 anno e mezzo, ho abitato a piazza Firenze, per lavoro, e avevo amici in piazza Caneva, birreria Stalingrado, arco della Pace, corso sempione, parco sempione e castello, amo Milano e detto da romano, i milanesi mi hanno sempre considerato atipico come romano, non caratteristico e mi è valso forse un sacco di amicizie, mi vedevo all'epoca con una ragazza di, se ricordo bene di Cerchiarello di Cerchiate, dopo Pero e prima di Rho, era una ragazza bellissima e con un altro mio amico andavo in pulman, da lei, quando gli impegni ci permettevano di vederci, lavorando in posti diversi, in poche parole uscivamo spesso in 4 e andavamo in giro a divertirci o a parco Trenno a rilassarci, beh quel giorno, di sole, io e Luca, stavamo aspettando Angela e Antonella in un bar nei pressi di casa loro, era domenica ed eravamo pimpanti ed allegri, del resto uscire con 2 ragazze così affascinanti, non era cosa da poco e stavamo sorseggiando un bitter analcolico proprio di fronte alla strada grande che unisce l'hinterland milanese, fino a Rho e credo oltre, beh in quel momento vediamo una scena incredibile, una alfa romeo che sopraggiungeva veloce, troppo veloce, si cappotta sul lato del guidatore scorrendo sull'asfalto e si infila su un canale di scolo di cemento, di lato alla strada e incredibilmente ci si infila di taglio, lì per lì io e questo mio amico non riusciamo a credere a una scena così,sembrava un fumetto, tanto era assurda, ma dopo poco, la razionalità ci fa correre, attraversiamo la strada e il mio amico mi fa:Roberto, per me sono tutti morti, che facciamo ora?
Io di solito di fronte alle cose difficili, sono come un leone, non ho mai capito il perchè,ma tiro fuori sempre il meglio di me stesso, arrivati sul posto, sentiamo i lamenti, i gemiti e mi affaccio, guradando dentro, ripeto,l'automobile era infilata in questo canale, incredibilmente largo come il veicolo messo di taglio o poco più,dentro una famiglia di siciliani, vestiti da matrimonio credo, il lato del posto di guida era in basso e quest'uomo nel pianto, viene sollecitato da me a gran voce "fatti forza, passami uno alla volta attraverso il finestrino, con tutta la forza e la disperazione riesco ad aprire la portiera di fianco a quella del guidatore, lui riesce quasi ad alzarsi in piedi e lo vedo fermarsi alcuni istanti e fare una scelta, mi passa prima un bambino, e facilmente riesco a prenderlo, lo passo al mio amico che era letteralmente terrorizzato, alzo la voce perentoriamente, gli urlo di mantenersi calmo, perchè dobbiamo riuscire a salvarli, e il mio amico mette il primo bimbo come senza vita sull'erba lì accanto, l'uomo con grandi baffi neri e accento siciliano mi passa una bambina, poco più grande, poi si ferma e pensa, gli urlo di resistere, ci sono altre persone dentro, mi passa la moglie, svenuta,vestita a festa e qua faccio molta fatica a tirarla fuori dall'abitacolo, alla fine sotto tutti quanti, un esile corpo vestito tutto di nero, una anziana, mi sembra impossibile che sia viva, perchè fino a quel momento aveva anche gli altri corpi svenuti sopra, me la passa e la sorreggo facilmente era leggera, aiuto lui ad uscire, con fatica, esalava un odore di alcool bestiale, ricostruisco mentalmente il fatto, un matrimonio, grossa bevuta e le conseguenze, tutti svenuti, sull'erba, il mio amico a tenere in ginocchio la mano della vecchia piangendo e io che sembro impazzito, passavo da un bambino all'altro, dando schiaffetti sulle guancie, dei momenti le lacrime mi appannavano gli occhi, ero tutto sporco di sangue, con un pianto liberatorio i bimbi quasi simultaneamente si riprendono e incredibilmente la prima ad alzarsi in piedi nonostante il mio amico le implorasse di non muoversi fu l'anziana:-"figlio mio, figlio mio dov'è?
Sorreggendola la porto dal figlio, affranto a piangere addosso all'automobile senza avere il coraggio di osservare quella scena, nel frattempo io e il mio amico, come 2 leoni eravamo protagonisti, l'adrenalina ci aveva reso rapidi come fulmini e eravamo riusciti a far riprendere tutti, tutti grazie a Dio erano vivi, a un certo punto si sente la sirena liberatoria di un ambulanza, e come ridestandoci in mezzo a quella piccola folla ci accorgiamo di Angela e Antonella, vestite in un modo... che con le borsette fra le mani ci guardavano e guardavano quella scena allucinate, in quel momento io e il mio amico ci alziamo "eravamo" vestiti bene, ma non vi dico come eravamo ridotti, laceri e sporchi di sangue, ma le urla di felicità e di approvazionetipo"bravi i romani, bravi veramente"ci hanno dato conforto, e le ragazze senza badare al nostro stato ci hanno abbracciato ugualmente.
Devo dire che in me rimarrà per sempre quella scena, non quella dell'incidente, della disperazione del momento, no, rimarrà per sempre quella scelta che l'uomo faceva in quella bolgia di corpi ammassati uno sull'altro, e io non potevo certo scegliere per lui, dovevo solo aspettare che mi passasse una persona alla volta, per prima il bimbo più piccolo, poi la bimba più grande, poi la moglie e alla fine sua madre, la più anziana, quella che aveva tutti i corpi sopra,..la prima a rialzarsi dopo.
Incredibile, vero!
Vi amo Auanagana Bob

19 giugno 2006 - Roma

Categoria: Vita

da Anonimo

Mi spiace non riesco a credere ad una sola parola di ciò che hai detto...
Non è possibile in un momento del genere essere dei leoni, ok andare ad aiutare, chiunque con un po' di testa e un po' di cuore lo avrebbe fatto, ma non quella forza di tirar su persone di peso... (a parte i bimbi naturalmente)
Dimmi perfavore in che periodo è successo tutto ciò, provo di fare una ricerca sul web per vedere di rintracciare qualcosa...Sicuramente una cosa del genere è apparsa su qualche giornale...

19 giugno 2006

da Grege

Ammirevole...
La prossima volta però, prima chiama il 118.
C'è un protocollo preciso di soccorso da seguire in questi casi.
E ti parlo per esperienza...

19 giugno 2006

da erre

mamma mia... mi hai fatto ripensare ad un incidente che ho avuto all'età di 17 anni con mio padre, ci siamo capottati da una strada su un prato con la macchina e subito, dico SUBITO, sono arrivate delle persone ad aiutarci, mi hanno aiutata a girare la rotellina del sedile per farmi uscire dal finestrino posteriore, io che piangevo dicendo "fate uscire prima mio padre" lui che piangeva dicendo "esci prima tu".. mi viene ancora il groppo in gola.. non ho smesso di ringraziare quegli sconosciuti apparsi come per miracolo in quella strada fuori città.. come penso quella famiglia continuerà a ringraziare te e il tuo amico per quel gesto..
un bacio

19 giugno 2006

da filippo

mi ritrovo ogni tanto a leggere delle tue dediche. è vero che la realtà è a volte più strana della fantasia più fervida però la tua vita mi sembra molto irreale. Sia in questa dedica che in quella delle foto fatte al cielo con una polaroid sembra quasi che hai voluto stupire il tuo pubblico con effetti speciali. Hai usato un gran quantitativo di emotività per raccontare i tuoi aneddoti.. con questo ti saluto dicendo che i veri "eroi" si tengono per il loro cuore le imprese che hanno fatto. filippo

19 giugno 2006

da xyx91

Ho letto quasi tutte le tue dediche, sono sempre molto lunghe, ma davvero belle.complimenti

19 giugno 2006

da valentina

be, veramente 1 gesto da eroe/i... cmq complimenti, avete dimostrato d avere 1 cuore... aspetto 1 tua risp baci8 e ankora bravo/i!!

19 giugno 2006

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