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da Cat
E ora?
Me lo domando tutti i giorni mentre mi guardo allo specchio. E mi dico un sacco di altre cose.
Alcune volte io e il mio riflesso facciamo veri e propri discorsi. Senza parlare, solo scrutando i lineamenti e le espressioni del viso.
Quando mi faccio la barba siamo io e lui, cioè me. E a pensarci sembra di vedere uno che non conosco. Mi chiedo chi sia quel ragazzo che assume di fronte le mie stesse pose e ride quando io rido e piange quando io piango. Vedo, ogni tanto, che i suoi occhi sono languidi e acquosi perchè sente il peso della giornata, o della vita tutta.
Altre volte, ricordando qualcosa di divertente, ridiamo insieme, ma con la bocca soltanto; lo sguardo rimane saldo.
Lo riconosco, quel ragazzo di fronte a me, eppure alle volte mi sembra di non conoscerlo. E di non capirlo. Si fa la barba e scopre piano piano il viso. Poi, mentre si rade, le espressioni variano e so cosa sta pensando. Magari al fatto che deve andare al lavoro o che fuore si muore di caldo. Magari canticchia una canzone e pensa all'ultima volta che l'ha sentita. Altre volte rallenta il movimento della lametta per allungare il pensiero: e ricorda episodi, fatti, facce. Quando era ragazzino e andava a scuola, l'ultima volta che ha litigato coi genitori, quel giorno che ha litigato con quell'amico, o quando è stato una notte intera sotto la finestra di lei e lei non lo saprà mai.
E l'espressione cambia ancora: vedo che diventa più profonda, più sincera. Ma non lo capisco. E' intelligente e sensibile? Oppure è solo patetico e banale? Chi è veramente? Perchè la sua vita è andata così e non come la progettava? E' un perdente di successo o un vincente fallito? Che tipo è, in realtà? Perchè è più stimato che amato? E? buono o cattivo?
Perchè si nasconde da tutti, sapendo che di tutti ha bisogno? Perchè ha gli occhi malinconici? Si piace o si detesta? Sa di essere orgoglioso fino alla protervia o pensa davvero che sia il mondo a non averlo capito e protetto?
Forse è n po? tutte queste cose.
Finisce di radersi e si passa il dopobarba sul viso arrossato.
Gli occhi sono ancora profondi, ma stanchi. Profondi, ma schivi.
Poi scrolla la testa e riprende coscienza della giornata da affrontare. E si chiede: "E ora?" Esce dalla stanza e per tutta la giornata si domanda se davvero lo specchio ha riflesso il vero.
Io penso di sì. E non perchè io e il riflesso siamo identici. Ma perchè riconosco quegli occhi che sono malinconici e freddi allo stesso tempo.
Sono i miei; sono io.
11 luglio 2006
Categoria: Pensieri
da malena
cavolo come scrivi bene.complimentissimi.
che fai di mestiere?e scusa la curiosità:la lei della finestra xchè non lo saprà mai?
12 luglio 2006
da francecsa
sai tt ql ke hai scritto è identico a ql ke faccio e penso io...riguardo ai tuoi occhi languidi e malinconici penso ke hanno qst'espressione xkè forse le delusioni passate t tormentano ancora e quella LEI ke nn saprà mai cs hai fatto riemerge spesso nei toui pensieri provocando confusione tale da fart kiedere se davvero ql ke stai facendo era ql ke volevi...tt qst capita anke a me e sn stupita xkè pensavo d essere la sola...
12 luglio 2006
da Cat
Per Malena:
Di mestiere sono un semplice impiegato. Ma ho sempre amato scrivere, perchè è il mio modo per comunicare cose che, altrimenti, non potrei o riuscirei a dire.
Grazie mille dei complimenti: per me farmi capire è davvero una vittoria e ricevere complimenti per questo una soddisfazione.
La Lei non saprà mai di quella nottata in bianco sotto una pioggia fine a pochi metri dalla sua finestra.
Perchè? Perchè doveva andare così.
E non credere sia una risposta scema, perchè non lo è. Credimi.
Un abbraccio
12 luglio 2006
da Cat
per Francesca:
Non preoccuparti amica. Non sei sola. Altrochè...
Grazie di tutto.
12 luglio 2006
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