Solitudine

da Cat

Avendo il sonno in corpo e nella mente, quest'oggi ho deciso di rimanere in casa sdraiato sul divano, a fare tutto quello che porta alla più assoluta accidia; cioè, a non far nulla.
Quanta fatica a non far nulla.
Perchè, proprio mentre vorresti che il cervello e il corpo si rilassassero, ecco che arrivano i pensieri: quelli cupi o quelli tristi. Comunque pensieri veri, di quelli che non riescono a farti riposare. E mi rendo conto di una cosa.
Sono i particolari. Sono i particolari di un colore, di un soprammoobile, di una tenda, di una via, di una canzone, che mi ricordano i ricordi. Osservo per caso uno questi oggetti, o ascolto una melodia, e subito, immediatamente, mi catapulto in quella situazione dove stavo pensando a cosa regalarle, o quando siamo andati insieme al centro commerciale, o a tutte le volte che, sentendomi solo, ho pensato che, tanto, domani sarebbe stato un altro giorno.
Ma sembra sempre lo stesso giorno.
E mi ritrovo sul divano a tentar di riposare magari mentre guardo un soprammobile, o ascolto una melodia, che mi rammentano tutte le volte in cui ho creduto di vedere il giorno dopo, quando avrei avuto una carezza sul viso, quando mi sarei svegliato con una persona al fianco.
Poi, se riesco finalmente ad addormentarmi, i pensieri si confondono coi sogni e la luce con l'ombra.
E, quando finalmente il nuovo giorno arriva, mi accorgo che è sempre lo stesso.
Per questo oggi ho deciso di riposare e non far niente. Per vedere se, domani, sarà sempre lo stesso giorno.
Credo che sarà così. Ma tanto vale dormirci sù.

12 agosto 2006 - Torino

Categoria: Solitudine