Amore

da gattina per simoneTiAmo

Il sole delle undici sembrava voler dissolvere ogni cosa che capitasse sotto i suoi raggi killer.
Il paese pareva assonnato nonostante fosse tarda mattinata.. pensai che molti fossero andati al mare giù a porto pino.. forse ci sarei passata anche io, ma prima volevo andare a salutare Sabrina e Carlo..
Il paesetto si estendeva al ridosso di una collinetta brulla e dall?aspetto assetato..
Imboccai la salitella sterrata, su cui alcune case popolari sorgevano tra la steppaglia di campagnia come tanti piccoli fiori. Ai lati della strada mi fiancheggiavano prati secchi.. pieni d?arbusti.
Sentii d?avere per le mani finalmente quel sogno pienamente realizzato che da tanto, troppo tempo ambivo. Ogni anno venivo e ogni anno me ne andavo. La stessa tiritera che si ripeteva da anni.
E tutte le volte che abbandonavo questo posto, questo paese.. e abbandonavo Simone.. mi sentivo come una voce che grida spenta.. un grido vuoto.. muto..sordo.
Che nessuno poteva ascoltare.. o meglio: nessuno voleva ascoltare.
Non ho mai sofferto tanto per una persona come ho sofferto per simone ogni volta che me ne andavo. Le lacrime affioravano come tanti fiori che sbocciavano sul mio volto triste e cadente.
..Si.. io sono sempre stata innamorata di simone.. e ancora oggi, quando penso a lui e mi rendo conto che ci sono kilometri e kilometri a dividerci..mi sciolgo in lacrime come una bambina.
Sono sempre stata consapevole, anche quando avevo 15 anni, che amavo simone.
Ma più lo dicevo e più questo mio piccolo sentimento che affiorava sempre più veniva ignorato..
?l?amore non si può provare a 15 anni?...
si.. mia madre diceva questo.
Mio fratello.
I miei parenti.
Anche mio padre per quanto si sforzava di capirmi, ogni volta che mi vedeva piangere e disperarmi per lui dato che partivo, non riusciva a comprendere che io lo amavo veramente.
Sicchè col tempo me ne sono fatta un?aspra ragione.
Ero terribilmente sola. Sola in questa mia guerra. Sola perché nessuno poteva capirmi. Nessuno poteva consolarmi.
Nessuno mi prendeva sul serio e di conseguenza nessuno si impegnava ad aiutarmi.
Non riuscivano a capire perché io mi struggessi così tanto ogni volta che andavamo via.
Ripensavo ancora a quando mia madre diceva ?adesso basta co ste scenate!?
O quando mio padre mi ripeteva ridendo ?ma adesso piangi per quel bamboccio? Ti stai creando un mito che non esiste?.
Eppure non era vero. E più glielo ripetevo e più ridevano come se avessero tenerezza delle mie parole giovanili, e mi sentivo sempre più impotente.. E ogni benedetto anno venivo e ripartivo con le lacrime, e il periodo che passavo lo vedevo svanire come polvere. Speravo di poter ritornare a natale, e poi a pasqua.. e forse proprio il fatto che non era un addio mi faceva andare avanti. Ero abituata ormai all?attesa, ad aspettare l?estate con ansia, il natale e la pasqua. Ero abituata a piangere, ero abituata alla sua nostalgia.. ero abituata alle critiche che ricevevo dai miei riguardo questa storia.. pesanti massi che tentavano di buttarmi giù durante la mia salita. Ma ho stretto i denti e ho continuato a salire.
E ancora adesso sto salendo. Dopo questi due anni passati perennemente a roma, non ho parlato ai miei di simone, ma in cuor mio, gridavo e annaspavo nel tentativo di distruggere la sua immagine che riaffiorava ogni volta che respiravo. Oramai ero convinta che loro fossero certi che simone non fosse più il mio amore.
Ma si sbagliavano, ho atteso questi 18 anni, e ho ricamato il mio cuore di lacrime in questi due anni..e in tutti gli anni precedenti. E ho preparato il mio animo con parsimonia per il ritorno qui.
E se ora mi chiedessero: ?ami simone??
Io risponderei :?si?.
?quando avrai 18 anni potrai restare li fin quanto ti pare?
ecco, questo mio sogno era finalmente li nelle mie mani.
Avevo 18 anni, e ora ero finalmente io a decidere di partire di tornare, e di amare come volevo e chi volevo. Ora non ci sono più kilometri a dividerci. Ora, finchè non sarò io a deciderlo, saremo vicini.

21 agosto 2006

Categoria: Amore