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da Auanagana Bob per Studenti
E gli adulti non se ne accorgono...". Ci sono diversi motivi per cui può nascere un bullo: nella maggior parte dei casi questo è un ragazzo inferiore e, soprattutto, consapevole di esserlo, che attacca gli altri per non diventare un bersaglio; in altri casi, può essere semplicemente un ragazzo che si crede forte e che, per varie ragioni, risolve i suoi problemi quotidiani con la violenza. Di solito il bullo, anche se poi tende a litigare anche con gli altri, preferisce scontrarsi con ragazzi più deboli di lui, sia fisicamente che emotivamente, dato che è sicuro di vincere.
Può maltrattare in diversi modi il ragazzo debole, fisicamente ma anche psicologicamente, con continui insulti e prese in giro.
Il prevaricatore spesso spinge i suoi migliori amici ad unirsi a lui, formando una banda. Il bullo si diverte infatti anche solo a guardare gli altri che, sotto il suo comando, picchiano i più deboli. Di fatto, essere a capo di un gruppo di ragazzi è un modo per il bullo di sentirsi più forte e coraggioso.
Gli altri ragazzi che non prendono parte alla banda, a volte, accorgendosi che la vittima è perseguitata, non ci stringono amicizia per paura di finire poi nella stessa sua situazione e di essere maltrattati; anzi, tendono talvolta a molestare anche loro il povero ragazzo debole. La vittima, allora, viene sempre maggiormente reclusa e privata di ogni rapporto amichevole: questo, unito alle già esistenti insicurezza, ansia e senso d'inferiorità, fa diventare sempre più infelice il ragazzo oppresso, che, oltretutto, non ha alcun aiuto esterno.
Gli adulti, infatti, non vengono mai a sapere direttamente dal ragazzo dei maltrattamenti che ha subito per vari motivi, che variano dalla mancanza di affetto alla ricerca di un distacco dai genitori che spesso cercano gli adolescenti. Così, gli adulti ed in particolare gli insegnanti fanno fatica a capire quando ci sono di questi problemi, dato che l'unico modo che hanno di accorgersene è quello di "interpretare i segni". Tutti noi ragazzi, in situazioni come queste, non dovremmo mai avere paura. Certo, se restiamo da soli le nostre proteste non verranno mai ascoltate da quegli sbruffoni. Ma se provassimo a contrattaccare tutti uniti, credete davvero che un pallone gonfiato come un bullo avrebbe il coraggio necessario a tener testa ad un gruppo di persone che lo ripudiano?
Scritto da uno studente.
(scuola G. Boccaccio, Certaldo)
16 novembre 2006
Categoria: Scuola
da MastrodiChiavi
dai su... non diciamo idiozie..la guerra fra bulli e non bulli, il contrattacco, ma poi inferiori dici?ma anche appoggiandoti credi davverro che potresti trovare qualcuno che "combatta questa battaglia" con te??quanti anni hai?15-16?solo una cosa devi fare avere il carattere forte, loro isolano te?tu isola loro parlaci ma ignorali;da una parte vedrai che ne gioverai perchè imparerai a rapportarti con le persone, e a capire che ci sono tante che fanno veramente schifo e imparerai ad apprezzarne altre..crescerai.per un periodo, non troppi anni fa, anche io ne subivo ma mi sono fatto furbo..non dicutere con uno stupido perchè chi osserva potrebbe non notare la differenza..e poi non credere che il bullismo esista solo a scuola nel percorso della vita ne incotrerai di bulli, dal lavoro in primis al bar allla discoteca alla strada all'università forse no perchè ognuno si fa i cacchi suoi.ciao dal MastrodiChiavi salutami roberto...
16 novembre 2006
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