Addio

da pepe per marco

ciao marco,
come va lassù? ti fa ancora male la testa?
spero che tu non sia troppo arrabbiato con me, perché non è colpa mia se quella sera, a quell'ora, su quella strada mi trovavo lì con mio padre.
chissà quante volte ti hanno detto di non andare forte, ma tu, così giovane hai schiacciato quel pedale più del dovuto.
hai perso il controllo della macchina, e il destino ha voluto che in quel momento, da dietro la curva arrivasse una piccola jeep con a bordo padre e figlia.
le ferite, i lividi, i bernoccoli e le fratture si sopportano, guariscono. ma tu...tu sei lassù a guardare il mondo come non lo avevi mai visto; e rimarrai lì per sempre...
io ho un'infrazione allo sterno e altre cose, ma non preoccuparti per me. goditi il cielo.
sai marco, in quel momento ti ho visto. ho visto la tua faccia immobile, che non tornerà mai più a sorridere.
a differenza della mia, che presto tornerà alla vita normale. sì marco. il destino ha voluto così. non ti ha perdonato per l'errore che hai commesso.
pensavo che la vita fosse meno crudele, che ti avrebbe messo in castigo solo con un po' di paura; magari con una gamba rotta..invece ti ha portato via.
sai marco, anche io ho avuto paura di morire, e per un attimo ho amato come non avevo mai fatto questa vita, anche le cose che magari mi hanno dato fastidio durante tutti i giorni.
ho creduto di andarmene, e in un certo senso è vero. la pepe di prima non c'è più. ora c'è una ragazza che apprezza anche le cose più piccole, percepisce l'affetto delle persone più di prima; ma soprattutto ha voglia di vivere, di affrontare tutti i problemi di questo bizzarro cammino con una spinta in più.
caro marco, io non ti conoscevo; però ti posso dire che questa è la cavolata più grossa che hai fatto. ma come ti ho già detto il destino, Dio, la sorte, o come lo vuoi chiamare, è stato durissimo.
e proprio per questo io sarò più sensibile e non ti odierò, non proverò rancore verso di te; perché ormai ti sei già pentito abbastanza.
te ne sei andato lasciando un sacco di casini eh? e poi pensa a tutte le persone che ti volevano bene...i tuoi genitori per esempio.
un giorno parlerò anche con loro marco, ma sai, sicuramente mi mancheranno le parole, ed avrò paura di dire qualcosa di sbagliato.
diglielo tu, marco. pensaci tu, scusali da parte mia.
sono sicura che capiranno.
al funerale c'era tantissima gente, tutti per te. ci pensi? e poi sei andato sui giornali, in televisione, alla radio...sì ti capisco. preferiresti essere ancora qui, piuttosto di essere il "ragazzo 21enne morto per eccesso di velocità".
ma sai marco, ora i ragazzi della tua età, magari i tuoi amici staranno più attenti. si metteranno la cintura di sicurezza e ci penseranno due volte prima di "correre".
ma tu riposa tranquillo marco, proteggi i tuoi genitori e chi ti ha voluto bene. o chi, anche per un attimo ha tifato per te, ti ha sussurrato un "tieni duro" anche se inutile, come me.
visto che ci sei salutami mia nonna ok? dille che le voglio bene e che ci manca.
ciao marco, un giorno ci vedremo, spero il più tardi possibile...sappi che questa tragica esperienza mi ha insegnato tanto. nessuno ti dimenticherà.
un abbraccio, pepe

25 gennaio 2007

Categoria: Addio

da valeria

ciao...ti capisco anke io ci sono passata ero un mio amico "il ragazzo della mia migliore amica"se ne è andato via sulla moto x colpa di una macchina che è stata pocho attenta...sono stata veramente male e x quanto possa passare il tempo fa sempre male... è brutto sapere che non potrai vedere + qll xsona sopratutto x la sua ragazza..e spero che loro da lassù ci proteggano...colgo l'occasione per salutare francesco..."ciao fanz i tuoi okki rimarranno nella storia x sempre"ciao

26 gennaio 2007 - Roma

da Alessandra

A febbraio del 2005 ho conosciuto un ragazzo, un amico del ragazzo di mia sorella...allora io avevo 14 anni, lui 17...andammo a scuola insieme per circa una settimana...poi non lo vidi più...ebbi sue notizie una domenica mattina, il 18 settembre 2005...aveva avuto un incidente con il motorino...i medici non diedero neanche una speranza...ma provarono...un intervento durato 6 ore...che non riuscì a salvarlo...in coma dalla tragica sera del 17 settembre, gli staccarono le macchine il 21...furono i giorni più brutti della mia vita...e pensare che se non fosse tornato indietro a prendere il casco sarebbe ancora qui...non ebbi il coraggio di andare al funerale...il dolore, la sera prima, mi aveva quasi fatto svenire...il dolore non muore mai...il rimpianto di non averti conosciuto melgio, Mattia, non mi dà pace...come il fatto di non essere stata lì tra le persone in Chiesa...ti prego, perdonami. Abbracciami ancora...!
Fatevi compagnia lassù...un bacio...quella della macchina seduta accanto a te!

11 febbraio 2007