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da mario
A mio padre
Sono nato con i tuoi occhi nei miei.Ho mosso i miei primi passi, ma tu non eri dietro di me; eri davanti, camminando a ritroso, con le braccia pronte, a cerchio intorno a me, ad impedirmi di cadere, ad allontanare da me tutto ciò che di "brutto" potesse sfiorarmi. Ho capito con te, cosa fosse il "bene" e il "male", l´onestà e la coerenza.
Ho detestato, a volte i tuoi modi burberi, che crescendo vedevo, via via, intenerirsi.
E´ con te che mi sono confrontato; con te i primi scontri generazionali.
Non ti ho mai confidato i miei segreti, ma ogni tuo sguardo mi diceva che tu sapevi.
Sono diventato adulto sotto il tuo vigile sguardo, che mai si è distratto. Potevo sentirlo, quasi toccarlo, quel tuo desiderio, che la mia vita non conoscesse mai dolore.
Mi hai reso felice di me e di ciò che ho dentro e che mai potrei rinnegare.
Hai permesso agli altri di leggere in me, quella fierezza che sento esplodermi dentro.
Mi hai reso forte, anche se non lo sapevo.
Così forte da affiancarti, per combattere con te le tue battaglie, quando tutto ha cominciato a sgretolarsi, intorno. Ti ho seguito in ogni passo che ti portava lontano, a causa di quell´orribile male, che ti ha offeso nell´anima e nella dignità.
Poi... il buio. Mi sentivo perso: avevo davanti a me un uomo che non conoscevo più, né volevo "riconoscere".
Ma un giorno ho guardato quei tuoi occhi devastati, privi ormai di luce, e, per un attimo, ti ho ritrovato; ho ritrovato te ed il tuo sguardo di sempre.
Tutta la mia vita, ho visto scorrere davanti, come un vecchio film, dove il bianco ingiallisce e il nero appare grigio.
Mi hai sorriso, con la speranza e la fiducia negli occhi, che ho sempre scorto, quando i miei occhi si fermavano nei tuoi; forse sapevi che ci restava poco tempo; o, forse, ero io a saperlo.
T´ho accompagnato fino all´ultimo dei tuoi giorni.
Ti ho visto portar via, spegnerti, dirmi quell´ADDIO che QUEL MALE mai permette di dire; ma tu l´hai fatto. Non poteva essere diversamente. Oggi mi manchi come non mai.
E ti cerco. Cerco di ritrovare i tuoi occhi nei miei, davanti ad uno specchio.
E ci sei.
Perché sei in me.
E da lì, non c´è male che possa portarti via.
19 febbraio 2007 - Napoli
Categoria: Genitori e figli
da mikela
Non ci sono parole x descrivere questo dedika...anke mio padre ha una malattia congenita e mi basta vederlo un po' strano x stare male...ho paura di perderlo anke se non gli dimostro l'affetto che ho nei suoi confronti..e ti giuro è tantissimo...Purtroppo questo mali ci sono e niente e nessuno può portarli via...l'uniko consiglio è stiamogli accanto affinkè loro non si sentano soli ma oi sono la prima ad avere VERGOGNA di dire a mio padre TI VOGLIO BENE...domani forse avrò il rimpianto di non avergli dimostrato tutto quello che provo nei suoi confronti...ma è più forte di me...a volte quando c penso i miei okki si rikolmano di lacrime ma poi mi accorgo che piangere è inutile...Qnd sento o leggo storie simili alla mia un senso di paura mi assale perchè ho paura di predere mio padre e non riuscirgli a dire che è una delle poke persone importanti nella mia vita...Non serve cercare i suoi okki nei tuoi...Perchè lui é dentro di te... ne sono sicura...vive grazie a te e al tuo rikordo... un bacio...
19 febbraio 2007
da fede
mi hai commosso, le tue parole sono molto belle e toccanti..tuo padre dev'essere stato una persona molto speciale, e da uello che scrivi si capisce che sicuramente tu hai preso da lui..anche io ho perso il papà..solo che lui è morto improvvisamente sotto i miei occhi..non l'ho visto spegnersi piano piano a causa di una malattia..non so se sono stata fortunata ad evitare questo, perchè una morte improvvisa è come un fulmine a ciel senerissimo..ma comunque non penso ci sia meglio o peggio..somiglio molto a mio padre e ogni anto anch'io mi fermo a guardare allo specchio i miei occhi per rivedere i suoi..però ogni volte si confondono dietro alle lacrime..
19 febbraio 2007
da Una
Hai scritto delle parole bellissime. Pienamente comprensibili solo da chi ha sopportato e sofferto come te.
Anche a me dicono di avere gli stessi occhi di mio padre. Solo che io non l'ho mai conosciuto... è volato via quando avevo poco più di un anno.
E mi manca come l'aria, come il sole d'inverno, come la pioggia manca a un terreno arido.
E l'unica cosa che abbiamo è lo sguardo.
Non ti conosco ma nel dolore ti sono vicina.
19 febbraio 2007
da roberta
Ciao sono Roberta,
la tua dedica è bellissima e ti posso capire perxhè ho sofferto come hai sofferto te..cioè mio padre è andato via davanti ai miei occhi..ma hai ragione tu mio padre come il tuo sta solo nel nostro cuore che ci segue dovumque andiamo nelle esperienze belle e in quelle brutte...non scorargiarti mai...in bocca a lupo
21 febbraio 2007
da Leo
ogni parola risulta superflua..
ti lascio solo una frase che mi accompagna da sempre:
"ogni giorno conquistiamo l'immortalità nei cuori di chi ci ama"
dai tuoi occhi credo che tuo padre l'abbia raggiunta e, anche se ti conosco da poco, vedendo come sei, penso che con te Lui abbia fatto un ottimo lavoro..
15 settembre 2007 - Foggia
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