Vita

da Auanagana Bob

Nell'occhio dei ciclone

La natura può presentare numerosi spettacoli di estrema violenza, ma pochi possono essere paragonati, per potere distruttivo e intensità, a un tornado, dove venti centrifughi possono raggiungere la velocità di 320 chilometri orari.

Nonostante esista una gran quantità di fotografie e riprese televisive, sono scarsi i resoconti di testimoni oculari. Un'osservazione estremamente rara dell'"interno" di un tornado fu compiuta in seguito a una bufera che imperversò su McKinney, nel Texas, a nord di Dallas, il 3 maggio 1943. "L'occhio del ciclone si trovava a circa sei metri dal suolo" dichiarò, sconvolto, Roy Hall, dopo che la sua casa era appena stata distrutta da un tornado. "L'interno del tornado era vuoto e l'orlo del fondo dell?imbuto di per sé non sembrava spesso più di tre metri e, forse per via della luce interna, appariva perfettamente opaco. Le sue pareti erano così lisce e uniformi da somigliare all'interno di un tubo rivestito di vetro." L'orlo esterno vorticava davanti agli occhi di Hall con tale velocità da ferire la vista.

"Mi sono abbassato sostenendomi col gomito sinistro, per proteggere mio figlio piccolo, e ho alzato lo sguardo", continuò, "è possibile che in quel momento i miei occhi doloranti abbiano contemplato qualcosa che pochi altri hanno visto vivendo poi abbastanza a lungo da poterlo raccontare? Stavo guardando fino in fondo l'interno del grande imbuto di un tornado! Si sviluppava verso il cielo per oltre tre chilometri e ondeggiava lievemente... curvandosi lentamente in direzione sud est. Sembrava in parte pieno di una nube splendente, che tremolava come una luce al neon. Questa nube sfolgorante si trovava nel mezzo dell'imbuto, e non ne toccava le pareti."

Si conosce soltanto un'altra descrizione dell'interno di un tornado: è stata fatta da Will Keller, un agricoltore di Greensburg, nel Kansas, che assistette allo spettacolo grandioso e terrificante del tremendo vortice che scavalcava il rifugio dove aveva cercato scampo il 22 giugno 1928. L'aria circostante, riferì Keller, era immobile come la morte. L'interno della tromba d'aria era illuminato, con saette che crepitavano da un lato all'altro. Dall'orlo sfrangiato, sul fondo dell'imbuto, tornado più piccoli si formavano e si allontanavano turbinando. L'interno conteneva anche una nube simile a quella osservata da Hall.

Nessuno dei due testimoni poteva trarre vantaggi da una storia inventata. Se le loro descrizioni fossero autentiche, dovremmo rivedere le nostre conoscenze circa i tornado, soprattutto perché l'attuale teoria non spiega una struttura interna così complicata, e in particolare la presenza all'interno di nubi e fulmini.
PS:-Negli States (U.S.A.)un uragano é comunemente chiamato "God finger" dito di Dio perché dove passa schiaccia tutto!

3 marzo 2007

Categoria: Vita