Veniamo assaliti tutti i giorni da notizie di morte. Ormai lo consideriamo normale, siamo rassegnati al fatto che il ?mondo va così!?. In realtà non abbiamo più la capacità di comprendere chiaramente cosa sta accadendo, non ne abbiamo neanche il tempo: viviamo in un continuo stato di tensione e frenesia e non riusciamo più a portare un ragionamento fino in fondo cioè alla sua logica conclusione.
Ci fermiamo, non siamo in grado di pensare fino in fondo e ci trasformiamo in una società di superficiali iperattivi che non sono mai riusciti a conoscere cosa significa restare soli con sé stessi per conoscersi meglio e in modo il più oggettivo possibile. Sappiamo re-agire molto bene, sempre più in fretta, ma agire con riflessione quasi non sappiamo cosa sia. Così diventa possibile accettare ciò che accettabile non è o non dovrebbe essere! Accettare che i nostri figli non sapendo più come fare per urlare la propria solitudine e disperazione alla nostra indifferenza (certo sempre per mancanza di tempo!) si sfoghino in comportamenti nevrotici e aggressivi considerando il mondo esterno come un pericolo da cui guardarsi e averne paura, semplicemente perché non hanno avuto una figura amorevole di riferimento che gli abbia dimostrato con l?esempio che l??altro? è un essere umano da rispettare soprattutto quando sembra non meritarlo.
Che anche negli altri ci sono spesso dolori e sofferenze che impediscono una apertura ma che il primo atteggiamento giusto non è la re-azione aggressiva (per non essere stati gratificati) ma la com-prensione mantenendo un atteggiamento perlomeno di disponibilità. Questi bambini e ragazzi spesso non conoscono modo diverso di approcciare la vita se non il penoso ?prendo tutto per me e del resto non mi interesso?. Quindi è quasi una logica conseguenza la mancanza d?interesse a scuola per quello che spiega l?insegnante, come non c?è interesse o attenzione vera per quello che dice o che accade al compagno di banco. A questo concorrono certo molti altri fattori, come l?alimentazione disastrosa tutta sbilanciata verso zuccheri sintetici o carnami vari imbottititi di ?chimica? o le devastanti vaccinazioni di massa a tre mesi, di cui non voglio parlare in questo contesto, ma che pure hanno il loro peso.
Ma se il ragazzo non è attento e reca disturbo la ?soluzione-scorciatoia? è subito disponibile: anziché un lungo e faticoso lavoro di apertura e UMANITARIA ATTENZIONE nei suoi confronti in modo intellettuale e freddo si cataloga il problema come ?deviante? rispetto a cosa? Rispetto a coloro che non manifestano re-azioni apprezzabili esterne cioè i ?normali?. Si crea così la DIVISIONE, la categoria o il muro di separazione dietro il quale c?è solo l?incapacità di comprendere, di dare aiuto, di proteggere una vita in divenire che non sono io. Già, ma qui è il nocciolo della storia! Anche in questo caso è il deficit di attenzione, di cura e d?interesse per l?altro individuo, sia esso piccolo o adulto, che porta a posizioni come quelle di prescrivere droghe sintetiche (psico-farmaci) a bambini e ragazzi per nascondere risposte che non sono mai arrivate nelle diverse fasi di sviluppo di quel ragazzo.
Per nascondere l?incapacità di dare concretamente amore da parte delle famiglie troppo terrorizzate dalla vita moderna per ascoltare l?urlo dei loro figli. Per nascondere l?indifferenza ed inadeguatezza psicologica e emotiva degli insegnanti che anno dopo anno non hanno voluto vedere, non hanno ritenuto loro dovere farsi carico di situazioni difficili (hanno già tanti problemi a casa!) parlando, interrogando, non lasciando cadere nell?indifferenza il futuro di un uomo.
Quello che manca non sono strutture scolastiche più idonee o incentivi economici al personale: quello che manca ormai nelle coscienze di ciascuno è l?Amore inteso come l?unica forza in grado di spostare montagne, in grado di cambiare e recuperare situazioni e persone che solo con un pensiero logico sarebbe stato considerato impossibile da attuare. E? l?unica forza attraverso la quale l?umanità sarà in grado d?invertire la tendenza mortifera di una società in cui solo la materia e il denaro per comprarla sembrano trovare posto. La questione non si limita certo ai psico-farmaci per i bambini ma investe tutta la concezione della vita (o della morte?) che il mondo occidentale ha imposto a livello planetario. Basti pensare alla pazzia di una medicina che anziché agire con la prevenzione interviene solo in fase terminale dove, forse, ci sono più soldi da guadagnare...
Possiamo invertire questa situazione SE NOI LO VOGLIAMO!!!
Possiamo ripristinare l'AMORE per il mondo l'AMORE per la vita, l'AMORE per gli altri se noi lo vogliamo.
E NOI LO VOGLIAMO!!!
Io vi amo ragazzi.
Auanagana Bob
28 marzo 2007
Categoria: Vita