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da Daniele
Soffro di solitudine e mi annoio.
Essere solo anche in mezzo alla gente. Aver paura di tornare a casa dal lavoro per poi ritrovare la solitudine.
L'arrivo del weekend che è come un incubo, venerdì, sabato e domenica a casa.
Persone che si fanno sentire solo quando gli servi o quando non hanno niente da fare.
Sono solo alcuni dei sentimenti che provo, non è neanche facile descrivere questo malessere.
Almeno ho un solo vero amico ma non può essere sempre presente, ha la sua vita, la sua ragazza, le sue cose.
Come molti di voi, vorrei trovare delle amicizie vere, non conoscenti, degli amori, ma partire da zero è un'impresa veramente ardua.
Quando leggo "datti da fare" o "devi darti una svegliata" o "non è colpa degli altri o del mondo" mi irrito perchè probabilmente sono persone che pensano di essere stati soli o non hanno capito niente.
E' facile dire "datti da fare"... ma datti da fare cosa?!
E in pratica che cosa si deve fare per darsi "da fare" o darsi una "svegliata"?
Ma pensate che chi è solo stia lì fermo, inerme e non provi a cambiare la situazione se gli si presenta una possibilità?
Il problema è proprio lì: la possibilità.
I rapporti d'amicizia o d'amore non si creano da soli, ma con altre persone.
Bisogna avere la fortuna di incontrare qualcuno che vale veramente, mica si può andare in giro e costringere la gente, considerando che spesso c'è di mezzo anche la timidezza.
E poi a chi sta "bene", di solito non gliene frega niente degli altri, diciamoci la verità, al giorno d'oggi purtroppo è così, e così noi rimaniamo quelli strani, e questo complica il tutto.
Non bisogna perdere la speranza, dobbiamo farci trovare pronti quando sarà il nostro turno.
Io la vedo così, è difficile conviverci e uscirne, quindi per favore, evitate i "datti da fare" e "datti una svegliata".
1 giugno 2007 - Roma
Categoria: Solitudine
da Laura
Sono perfettamente d'accordo con te!
Anch'io mi arrabbio quando qualcuno mi dice: "se ti senti sola, fai qualcosa, svegliati!"
Mia madre mi dice sempre: "Tu hai il potere di cambiare le cose e solo tu puoi farlo"..
Ma cavolo lo so bene!!
però non è facile!
Se fosse così semplice, avrei già risolto tutti i miei problemi..
Mi ha anche mandato da uno psicologo, che non mi ha saputo dire altro che: "E ma devi cercare tu i contatti con gli altri, devi andare tu incontro agli altri"..
Forse non aveva ancora capito che la gente non è tutta come vorresti e che io posso andare benissimo dagli altri, ma se da parte loro non c'è nessun interesse nel fare amicizia con me, c'è poco da fare!!
1 giugno 2007
da Katia
sai Daniele,
quando qualcuno ti dice di svegliarti, non lo fa mica per cattiveria, ma solo per stimolarti, per non farti adagiare in quella situazione..
Se una persona dovesse stare ad aspettare che gli capiti qualcosa di bello, potrebbe sprecare una vita per niente.. e sicuramente a te arriverà un giorno qualcosa di bello, arriva per tutti, però non puoi stare fermo ad aspettare quel giorno..
Nel frattempo devi cercare di migliorare la tua vita come puoi!
1 giugno 2007
da Isabel
Uff.. sentirsi così come ti senti tu è davvero orribile..
Io ti posso capire non bene, ma alla perfezione.
Ora però ho preso contatti con una persona che è in grado di inserirmi in un gruppo giovanile, perchè io sento proprio il bisogno di confrontarmi con gli altri, con i miei coetanei.. e allora, io che non ho amicizie sono destinata a vivere isolata dal mondo??
ma non ci penso neanche!
la vita voglio che cambi e DEVE cambiare!
devi fare anche tu così!
DEVI VOLERLE CON FORZA LE COSE!
CON DECISIONE!
1 giugno 2007
da Chiara
Vorresti che ti dicessero di chiuderti in casa e non uscire più??
1 giugno 2007
da ghost
Mi trovo completamente d'accordo con te! E' quello che scrivevo in risposta a una dedica più sotto. Vedo però che le persone che invitano a "svegliarsi" sono davvero molte, è un discorso tanto banale quanto diffuso. Spesso persino le persone che soffrono la solitudine si colpevolizzano da sole e credono che la loro situazione dipenda da loro stessi. La verità è che quando c'è un problema della società e singole vittime, la prima non ammette la sua colpa e tende a scaricarla su chi di fatto subisce qualcosa. Si dice anche (per esempio) che è colpa dei barboni se non si trovano un lavoro, ma se si riflettesse un attimo sulla cosa, si capirebbe che se NE AVESSERO LA POSSIBILITA' lo avrebbero già accettato questo lavoro; ma è troppo difficile per la nostra "santa" e "intoccabile" società ammettere di creare situazioni di disagio a causa dell'indifferenza e dell'egoismo.
2 giugno 2007 - Roma
da ghost
Ho pensato che quanto ho scritto poteva essere frainteso, quindi ho deciso di aggiungere questo messaggio. Io sono il primo che crede che quando si è soli si debba provare a cambiare le cose CON GRANDE IMPEGNO. Io sono il primo che non dirà mai a nessuno:"non hai speranze di rendere diversa la tua vita". Non si può mai dire come si evolverà la vita di una persona e spesso ci sono delle svolte inaspettate. Io penso che si debba SEMPRE continuare a lottare (fino alla fine), senza mai arrendersi, per affrontare i proprio problemi e la propria solitudine. Allo stesso tempo, però, non voglio dare delle colpe a chi è solo. Ci sono situazioni in cui non è colpa della persona se vive una determinata situazione. Ci sono delle situazioni difficili - la penso così - ma questo non deve fare rassegnare nessuno. E' proprio nelle situazioni disperate che si deve dimostrare la propria forza e la propria perseveranza. Il mio invito è senz'altro quello di mettercela tutta per uscire dalla solitudine.
2 giugno 2007 - Roma
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