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da luca per manuela
La mia maschera scoperta
A volte nella vita mi è capitato di interpretare una parte, ovvero di indossare una maschera, proprio quella maschera di cui parla Pirandello che non rende mai l?uomo se stesso. La sostanziale differenza sta che per Pirandello l?uomo inconsciamente interpretava più parti, io purtroppo ero consapevole di indossare una maschera, ovvero di cambiarla a seconda della persona che mi trovassi davanti. Ora tutto è cambiato grazie a una persona, per me unica, che è riuscita a smascherare quell?abito da carnevale, quell?abito da arrogante maschilista che era in me. Indossavo quella sorta di maschera per essere più forte, per elevarmi al di sopra di tutti, per dimostrare la mia superiorità. Purtroppo quella prepotenza e quell?orgoglio erano soltanto la mia realtà apparente, quella stessa realtà capace di turbarmi, di provocare in me un dolore morale, quindi era una sorta di debolezza. Lei è riuscita a elevarsi ancor di più di me facendomi capire, anche se non consciamente, che la vita bisogna viverla così, senza nessuna pretesa di dominarla, di cambiarla o meglio ancora di cambiare noi stessi per dominarla. La vita è fatta per condividerla, i problemi non si superano soltanto facendo buon uso della maschera. La vita va vissuta dunque con la persona che ami; ora voglio affrontare tutto con lei, che è diventata la luce dei miei occhi. E? vero non ha colto l?attimo fuggente ma così facendo ha creato una sfida che alla fine ha voluto perdere. Il treno dell?amore era partito ormai senza nessuna meta, ma lei è riuscita a farsi pensare e a farmi ritornare su i miei passi, perché alla fine io non ho mai avuto il coraggio di abbandonare quella partita; non sono un perdente, e questa non è maschera ma è un vero lato del mio carattere. Ormai avevo capito che era venuto il momento di rimettere ordine al caos che c?era dentro di me e lei è riuscita in poco tempo a rimettere a proprio posto ogni minimo pezzo del mosaico, ancora incompleto. Tutto questo perché lei è una persona rara da trovare: dolce, tenera e sensibile ma anche testarda, presuntuosa ma mai banale. Quanto mi piace metterla a proprio agio perché si vede è una ragazza che merita affetto, ma poi che dire quando mi abbraccia, accarezza e mi bacia; sento in me proprio quella passione forte che non smetterà mai di coesistere con la nostra storia. A volte è timida come quelle prime volte che incontrò i miei genitori oppure i miei veri amici. Quanto mi è piaciuto farla entrare nel mio mondo, quel mondo inaccessibile in cui delle persone credevano di essere entrate, oppure addirittura di farne parte. Si sbagliavano perché di spazio nel mio cuore non c?è ne tanto. C?è posto solo per il primo grande amore, quello che non si scorderà mai. Io credo nel destino, nelle coincidenze della vita e se ci siamo conosciuti per puro caso nel momento in cui, sia io che tu eravamo entrambi fidanzati, un motivo ci sarà. Abbiamo aspettato il nostro momento, solo noi sappiamo tutto ciò che ci è stato prima di quel bellissimo bacio. E? il nostro segreto, come lo sarà il nostro sogno che non dirò mai a nessuno.
13 giugno 2007 - Napoli
Categoria: Lettere
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