Solitudine

da dindi

Che senso ha la vita? Cosa mi devo aspettare da lei? O meglio, cosa si aspetta lei che io faccia? E' una domanda che tutti prima o poi ci poniamo. Io non è la prima volta che penso al perchè della mia esistenza, ma oggi avevo bisogno di fermare questo punto interrogativo su qualcosa, mettere nero su bianco. Forse per cercare di non pensarci più, di ammettere quello che mi passa per la mente e sperare che la curiosità svanisca nella pigrizia del darmi una risposta. Si. Pigrizia. Quando si pensa a un problema che "non spetta a noi risolvere" sì...ci pensiamo, ma un attimo dopo ragioniamo già su ciò che ci riguarda da vicino, che ci si presenta nella vita di tutti i giorni, con cui dobbiamo fare i conti. Le domande esistenziali non trovano risposta a causa di questa indifferenza, una sorta di menefreghismo che però non sopprime mai la questione. Quest'ultima infatti ci tormenta senza volerlo e nei momenti in cui abbiamo bisogno di sentirci protetti, al sicuro, amati. Sono sicura che non è cattiveria. Ma solo realtà che vuole emergere nei nostri pensieri quando sa che siamo disposti ad ascoltarla, ad appuntarla fra i problemi del giorno, a riconoscere che ha la suprema importenza e precedenza agli altri. Infatti il senso della vita ha indubbiamente a che fare con la nostra quotidianità...ma lo dimentichiamo...perchè non sappiamo rispondere, non vogliamo ammettere a noi stessi di non poter rispondere a un quesito così importante, che dovrebbe essere al centro del nostro vivere. Quando compriamo qualcosa è perchè ne abbiamo bisogno per raggiungere un dato obiettivo, ma ecco che se mettiamo accanto la domanda più grande, quella su cui tanti scherzano e che tutti temono, quella prima necessità perde il suo valore. La domanda da porsi sarebbe infatti "ma serve a raggiungere lo scopo della mia vita?". E qui si ferma il ragionamento umano. Non so rispondere. E' proprio vero. Non abbiamo gli strumenti, le capacità per trovare questa grande x. Possibile che sappiamo la natura delle stelle, risolvere problemi aritmetici, analizzare abbastanza approfonditamente la mente umana, ma non sappiamo trovare un senso a tutto quello che facciamo. A dirlo spaventa anche me. E non credo affatto a chi dice che non si preoccupa di che cosa sia la vita, che la vive e basta. Giorno dopo giorno. Lo si può fare, certo. Ma è decisamente impossibile che una persona, in un momento di sconforto, di dolore, o semplicemente di riflessione non si ponga la domanda "perchè io? perchè faccio questo? perchè esisto?". Inutile dire che io sto facendo tutti questi esempi e riflessioni non perchè mi voglia improvvisare psicanalista, ma solo perchè anch'io sono in quel dato momento in cui sembra che tutta la felicità, l'allegria e la spensieratezza si sia sparsa su tutti gli altri, lasciando a me come compagna solo la tristezza, la solitudine, l'angoscia. A volte vorrei proprio avere un paio di ali e aprire questa finestra, salire sul davanzale e buttarmi. Sentire il vento che mi scompiglia i capelli, ma che mette ordine anche nello stravolgerli, sentire le gambe libere, esenti da qualsiasi peso, il corpo abbandonato al vuoto. Vorrei che a pochi metri dal toccare il suolo le mie ali si spiegassero, e mi portassero in alto, non troppo però, perchè non voglio assomigliare nè a un uccello, nè a una creatura celestiale, ma solo a una ragazza che sogna, che immagina, che vuole far volare i propri desideri, che vuole trovare qualcosa che la faccia felice, che la renda viva, partecipe della vita. Forse gli altri non hanno ancora trovato lo scopo della loro vita, ma di sicuro sanno come volerla vivere, sanno quello che gli piace, che li diverte. Io non so neanche quello. Mi sento totalmente vuota rispetto agli altri. Non è giusto. Non è giusto che non ci sia nessuno in grado di dirci che cosa dobbiamo fare della nostra esistenza. Ci sono persone che dicono di sapere cosa vogliono dalla vita, ma persone come me, che hanno bisogno di un abbraccio, di un gesto d'affetto, di una carezza, avrebbero bisogno di un dito che gli indichi la strada.

10 agosto 2007

Categoria: Solitudine

da bert

scrivi veramente bene.
sono pietrificato davanti la tastiera sperando di scirverti qualcosa che ti colpisca come le tue parole hanno fatto con me.
ma non è il mio ruolo. Non tutti siamo fatti per scrivere, alcuni leggono, e mentre lo fanno sono alla ricerca di qualcosa che a loro manca e quando lo trovano sono pieni di una sensazione di sazietà che li lascia ingordi e famelici di quello che hanno appena assagiato. così è ora per me.
mi piacerebbe spremerti per conoscere il modo in cui i tuoi occhi ti mostrano la vita, vorrei mostrarti la mia ironia, che tengo gelosamente custodita e condivido con gli altri apparendo semplicemente simpatico ma è lo strumento che uso per indagare le domande che poni. La cui risposta è nascosta nella felicità di coloro che non se le pongono, che vivono semplicemente perchè hanno la fortuna di essere semplici, noi no.
t'abbraccerei io, per dividerci la nostra solitudine, che insieme non svanirebbe ma almeno per un momento ci solleverbbe dal peso che grava sul nostro cammino.
chi ha bisogno di una starda da seguire altro non cerca che una via da trasgredire, chi ha bisogno di qualcuno che gli indichi cosa sia bello ha solo gli occhi chiusi.
se non avessi paura che la tua dolcissima malinconia svanisse e che quindi io non potrei più cibarmi di essa, ti direi che quello che per te è bello non lo hai intorno, altrimenti lo avresti visto.
non hai bisogno che qualcuno ti indichi la strada, ma solo che qualcuno seguendo la sua arrivi fino a te.
pazienta, la tua anima splende nelle tue parole come una cometa nel buio, e forse sei bella così, sola malinconica e intelligente, nessuno ti potrebbe capire, e lo sai, ma sei fantastica da ascoltare.
non trovo un modo per salutarti, spero solo che dividerà con me la sua vita sappia cogliere la solitudine come te.

11 agosto 2007

da Dario

anch'io in questo momento della mia vita mi sto ponendo le stesse tue domande e so che non ci sono risposte purtroppo..quello che ho capito è che bisogna cercare di vivere alla giornata tentando di ammazzare il tempo con attività che ti impediscano di pensare a questi dubbi esistenziali..dedicati allo studio, al lavoro, prova ad uscire con gente spensierata per fare due risate, magari riuscirai a trovare una persona speciale che occuperà i tuoi pensieri giorno e notte e vedrai che non penserai più a queste domande e di sicuro starai meglio..al giorno d'oggi, purtroppo, se uno si ferma un attimo a pensare, se si fa troppe domande sulla sua vita e sul mondo che lo circonda rischia soltanto di rimanere "fottuto"..perchè se ho capito una cosa della vita è che quando ci si ferma a riflettere su di essa in realtà non si vive..

11 agosto 2007 - Cosenza