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da mara
Mi piacerebbe sapere cosa mi spinge a stare male.
La paura? la noia? entrambe? Non mi passa. Sono curiosa.
E' una parte di me che vuole imprigionarmi qui e che l'ha sempre avuta vinta.
Una volta mi dicevano che ero testarda, che avevo volontà... sarà... ma dove e' finita?
Non rispondo più a nessuno, non mi preoccupo più di cosa gli altri potrebbero pensare del mio stare sola. Almeno prima fingevo..
La maggior parte del mio tempo la passo senza provare niente. Non ho voglia di fare niente.
Sarà questoa casa? questoo ambiente? vorrei essere lontana da qui.
A casa mi chiudo in camera, scrivo, dormo, leggo, ascolto musica, poche cose che a volte riescono ad alleviare questoo sentire. Fortuna che metà giornata è occupata dal lavoro.
Vorrei bere, se abitassi sola probabilmente l'avrei gia' fatto; certe volte qdo penso o immagino di farmi consapevolmente del male provo una specie di piacere.
Penso questoe cose qdo sono inghiottita dal mio vuoto, e avrei voglia di fare cose senza senso, poi tutto ricomincia a scorrermi... e il mio istinto di sopravvivenza mi concede persino dei momenti di "normalità".
Mi sembra un ridicolo, squallido, piccolo dramma inconsistente.
18 agosto 2007
Categoria: Solitudine
da marco
Mi piace la tua franchezza, la franchezza con cui parli e rifletti sul tuo attuale momento, sulla tua condizione che non è solitaria è solipsista e c'è una bella differenza
Rispetto alle altre dediche la tua è diversa perchè non è uno sfogo è ma è un lucido tratteggio senza sconti di quella che ora sei; ed è schietto ma non esente da un certo narcisismo.
Mi piace la tua dedica perchè il tuo modo di scrivere mi ricorda il mio, il modo in cui parli di te stessa è pressochè identico al mio..questo tuo stile asettico, volutamente asettico cerca di rendere il più possibile la monotonia d'una esistenza senza sobbalzi e sussulti, sempre più avvolta in un silenzio plumbeo, sempre più persa in un grande e cieco vuoto. Fascinoso è pensare a quanto possa essere allettante nell'uomo perfino il desiderio di annullarsi, ma così dolcemente, tacitamente, senza grandi gesti sensazionali o ultime dichiarazioni melodrammatiche.
Mi piace la tua dedica perchè non è banale nè scontata e non è urlata nè esasperata, si spinge oltre le solite lamentele e considerazioni, indaga desideri ed aspirazioni che per i più son semplicemente assurdi, "paranoie" stupide. Mi piace la tua dedica perchè è terribilmente consapevole di sè e non contiene infantili recriminazioni verso il mondo cattivo, la folla ostile, l'indifferenza di Dio.
Così oltre alla paura ed alla noia tu parli di curiosità..cosa ti incuriosisce? quella fatale attrazione verso la prigionia, verso la reclusione nella tua cameretta?
E non c'è vero dramma proprio perchè forse sai che nulla davvero t'impedirebbe d'uscire, che entro questa prigione tu sei al tempo stesso guardia carceraria e carcerato.
Mi piace la tua intelligenza viva e vivace che non scende a compromessi e segue percorsi originali.
Eppure semisepolta tra le righe di questo scritto c'è ancora, la vita..è un'eco lontana, sono sparsi frammenti,
è vero, che vagano alla deriva nello spazio..eppure il suo respiro è ancora presente..ed in mezzo a tanta franchezza svela qualche ombra d'incongruenza, qualche macchia di retorica..qualche velo d'autoinganno..
Non assopirti del tutto..nn cadere nell'incoscienza..risvegliati a te stessa..
Scusa se l'ho fatta lunga, ma la tua dedica m'ha conquistato e coinvolto, forse perchè mi riguarda e mi tocca da vicino..molto vicino..
Se vorrai rispondermi ne sarò felice..
In ogni caso buona fortuna per tutto!
19 agosto 2007
da mara
Anche la tua risposta mi ha colpito. Sembra quasi che tu capisca. qti anni hai?
20 agosto 2007
da marco
Mara ho 25 anni..pochi o tanti per uno che sembra quasi capire?:) e tu? ti sento un pò sorpresa..nn è facile trovare qualcuno che capisca vero? e perciò ti ho risposto..nonostante il tuo stile asettico e distaccato il tuo scritto mi ha coinvolto anche perchè mi ha stimolato intelletualmente, perchè io stesso per tanto tempo ho creduto che non potessi comunicare a nessuno certi miei pensieri o riflessioni, che con nessuno potessi uscire dai binari di una "normale" conversazione..piano piano nel corso degli anni mi sto ricredendo..è l'incomprensione degli altri, che avverti quando ti trovi con gli altri uno dei motivi che ti spinge a isolarti?
22 agosto 2007
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