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da strawberry
"Filippo, che cosa ti sei fatto sulla fronte!?"
"Niente, sono caduto, mamma!"
L'ho liquidata sbarrando la porta della mia stanza, come sempre. Lei si è eclissata subito, sconfitta, respinta fuori dal mio territorio, e si è lasciata dietro l'eco del solito lamento acuro, nasale, trascinato, come il latrato di un cane in catene.
"Sempre chiuso là dentro, sempre solo, nessuno sa che cosa fa, che cosa pensa, come passa il suo tempo, sempre zitto!"
Nessuno, certo che no, il principe deve restare avvolto dal mistero, lo impone il suo fascino pariolo.
Chiudo a chiave.
Il territorio è al sicuro.
non ci saranno più attacchi fino a cena.
Allora bisognerà uscire allo scoperto: venti minuti seduti attorno al vuoto, mamma, papà, io, mia sorella chiara e il silenzio, anzi i rumori del silenzio, perchè anche il silenzio ha i suoi rumori: piatti, posate, liquido che sgorga nei bicchieri, e i passi del filippino, la siglia del telegiornale.
Tutte la case hanno un audio, e il nostro è quello.
E' lo stereo di Chiara dietro la porta sempre chiuysa della sua stanza tappezzata di rosa, l'acqua che schizza con un ronzio per irrigare il prato all'inglese, il vocio incomprensibile dei filippini che parlano tra di loro, mamma che dice qualcosa per la cena, mamma che annuncia vado dal parrucchiere, mamma che strilla con papà.
Non a tavola, no, a tavola non si litiga, si rimanda a dopo, con la tensione che si gonfia nel petto e fa contrarre i volti e contamina l'aria che respiri.
Mi passi l'insalata mi avvicini il sale mi versi da bere grazie prego figurati buon appetito...
Dopo la frutta via, si può rientrare, ognuno nel proprio territorio, al sicuro, finalmente.
tratto da"ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa" MARIDA LOMBRADO PIJIOLA
23 settembre 2007
Categoria: Frasi di libri
da cate
ho letto questo libro...mi è piaciuto...
27 settembre 2007
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