Solitudine

da Auanagana Bob per Tutti

La solitudine...
Mi rincorreva nelle giornate di sole, mi tendeva agguati, era pronta ogni minuto, ogni istante, mi corteggiava, mi chiedeva incontri nel buio di una stanza, sotto un cielo stellato, mi guardava negli occhi desiderosa di potermi avvicinare... c'erano troppe voci, troppi richiami, troppa felicità per potermi fermare ad ascoltare i madrigali che affidava al vento per indurmi a sostare, ad appoggiarmi morbidamente al tronco ruvido di un albero in fiore per poterla fissare, per lasciarla entrare lieve nel mio cuore, nella mia mente, per poter fissare i pensieri che volevo gustare senza il rumore delle risate che mi impedivano di lasciarla accostare...
Spesso giungevo ad un compromesso le promettevo di dedicarle un breve istante prima di lasciarmi avvincere dalle nebbie del sonno... ero così stanco delle mie giornate piene di sole, affollate di sorrisi che l'attimo in cui posavo il capo sul cuscino mi vedeva già catturato dai sogni... mi fissava al mattino e c'era rimprovero nei suoi occhi non le sapevo dedicare un istante...
Corri senza fermarti, trascinato in una giostra di attimi impazziti pieni di vita e poi te la trovi davanti sorridente... tacciono le voci, ti trovi troppe volte solo/a... fai rumore per spaventarla, per allontanarla...
Di cosa hai paura? ti sussurra piano...
ti darò il tempo per riflettere, per accarezzare i tuoi sogni, per mettere sulla carta i tuoi pensieri, tutte le parole che hai racchiuso nel cuore e che vorresti mostrare a chi ti sta ancora vicino e non riesce a capire cosa taci, cosa non vuoi dire...
Ti ho lasciato avvicinare, alla fine mi hai vinto, nel silenzio ti racconto i miei segreti, le speranze deluse, i sogni in cui volevi entrare in punta di piedi... ora ne sei padrona...
parlo per non farti avvicinare e tu sorridi... è a te che sto parlando, all'unica mia amica...
la solitudine.

Si può soffrire di solitudine, anche tra la gente, e desiderare di essere soli? In certe giornate anche l?ombra che si proietta accanto a me, o dietro di me, a seconda della direzione della luce che m?investe, si rende invisibile, e la mia solitudine è totale, e un?angoscia mi prende, e vorrei piangere, ma le lacrime, dispettose, si rifiutano di rendersi visibili. E silenziosi singulti mi squassano dentro, e una fitta nebbia m?avvolge, impedendomi ogni vista. E angoscia, e uggia, e ancora nebbia, e nulla, e poi... fantasmi che avanzano indistinti, figure lontane, eppur vicine, assenze che riempiono il mio vuoto e diventano presenze, e vive, par che emergano dalla nebbia e allungano braccia per trascinarmi nella loro indistinta, nebulosa esistenza. Anch?essi scompaiono. Sono solo, ora, di nuovo, e ancora e ancora. Anche la nebbia s?è dissolta. Solo, una rada foschia, vuota, dove forse potrò ritrovare il mio ?io?, smarrito... e i miei compagni di viaggio che siete voi...
Dopo, tornerà la luce che mi farà distinguere tutte le cose, guarderò il sole e le stelle di notte se servirà ce la farò da solo, devo farcela ne va della mia vita, unica, forse irripetibile, magica se io vorrò, e grazie a Dio, non mi sentirò più solo, mai solo, mai più.
Sono solo io Auanagana Bob

5 ottobre 2007 - Roma

Categoria: Solitudine

da Aliante

Vorrei trovar me stessa in Dio e non aver piu' paura di esser sola.
Non chiedo altro.
Perche' chiedo Tutto.
Voglio la Verita', la Gioia eterna.
Quella che nulla puo' scalfire.
E se per raggiungerla devo passare per la Solitudine, lo faro'.
D'altronde, non ho altra scelta.
Un salto nel buio e poi, in fondo, finalmente, la Luce.
Abbraccio,
Aliante

5 ottobre 2007

da Gigia

In ogni caso credo che il modo di percepire l'intera vita incida sul nostro atteggiamento verso il dolore.Se per esempio la nostra visione generale e' che la sofferenza sia negativa e vada evitata a ogni costo, che sia insomma un indice di fallimento, aggiungeremo una netta componente psicologica d'ansia e intolleranza alla nostra reazione quando ci imbatteremo in circostanze difficili:avremo la sensazione di essere sopraffatti.Se invece la nostra visione generale e' che il dolore vada accettato in quanto parte della natura dell'esistenza, saremo senza dubbio piu' tolleranti verso le avversita.Senza un certo grado di tolleranza della sofferenza, saremo sempre infelici:sara' come vivere una notte d'incubi, una notte eterna che non finisce ma.E'una delle frasi tratte da un bellissimo libro del Dalai Lama "l'arte della felicita'" Ho scelto questo pezzo non a caso, so che non esistono manuali di istruzioni, ma esistono elementi su cui farci riflettere oppure osservare un qualcosa che ci sfugge..Buona strada...

5 ottobre 2007 - Salerno

da Mara

Oddio ma questa é poesia, cioé una emozione tradotta in versi, io sono estasiata... quanto mi piacerebbe conoscerti... ma da quello che leggo, non sono la sola... ti giuro é pazzesco ho i brividi, la leggo e di nuovo... fai sentire quello che provi... é bellissimo, ti ammiro... tanto!

5 ottobre 2007

da anonimmo

si sei molto bravo e sei un poeta...ma perchè devi sempre mettere in mezzo dio in ogni cosa????

6 ottobre 2007

da Auanagana Bob

Grazie Gigia di avermi rammentato una massima così importante, ti bacio.
...Nomino Dio perché ne ho Amore e timore, non so se faccio bene, non lo so più...

6 ottobre 2007