Vita

da Auanagana Bob per Tutti

Per un mese ha provato a vivere con lo stipendio di un operaio. Dopo 20 giorni ha finito i soldi. Un industriale, produttore di pasta all'uovo, ha deciso allora di aumentare di 200 euro al mese, netti, gli stipendi dei suoi dipendenti, che sono in gran parte donne. Ha dichiarato di essersi vergognato, perché non è riuscito a fare nemmeno per un mese intero la vita che le sue operaie sono costrette a fare da sempre. Ha detto che "è giusto togliere ai ricchi per dare ai poveri".
Questo uomo ?risvegliato? ha detto:-
"Non sono marxista stiamo tornando all'800, quando nella mia terra c'erano i conti e i baroni da una parte ed i mezzadri dall'altra, e si diceva che i maiali nascevano senza coscia perché i prosciutti dovevano essere portati ai padroni. Negli ultimi decenni il livello di vita dei lavoratori era cresciuto e la differenza con gli altri ceti era diminuita. Adesso si sta tornando indietro, e allora bisogna rimediare... ., sapevo come vivono le donne che lavorano per me. Ma ho fatto questa esperienza soprattutto per le mie figlie, che non hanno mai provato le privazioni. Ho voluto fare toccare loro con mano come vivono la grandissima parte delle loro amiche".
"E' stato semplice, mi sono assegnato 1.000 euro, e altri 1.000 sono arrivati da mia moglie, che lavora in azienda con me. Duemila euro per un mese, tante famiglie vivono con molto meno. Abbiamo fatto i conti di quanto doveva essere messo da parte per la rata del mutuo, l'assicurazione auto, le bollette... Con il resto, abbiamo affrontato le spese quotidiane. Il risultato è ormai noto: dopo 20 giorni non avevamo un soldo. Mi sono vergognato, anche se ero stato attento a ogni spesa. Sa cosa vuol dire questo? Che in un anno intero io sarei rimasto senza soldi per 120 giorni, e questa non è solo povertà, è disperazione.
Sono stato povero, anche se ero già un piccolo imprenditore. Nel 1993 - erano già nate le mie figlie - ho dovuto chiedere soldi in prestito agli amici per mantenere la famiglia. Non mi vergogno a dirlo, tanto quei soldi li ho restituiti. E' anche per questo che nell'esperimento ho coinvolto la famiglia. Volevo che le mie figlie vivessero in una famiglia con pochi mezzi, per trovare difficoltà e provare a superarle".
Ci sono tanti operai che sono in bolletta e non lo dicono a nessuno, ho pensato: tanti sono poveri davvero e non per un mese. Mi sono sentito come quando sei immerso in mare a 20 metri di profondità e scopri che la bombola è finita".
Ho deciso di aumentare i salari!
"E' il minimo che potevo fare. Secondo l'Istat, il costo della vita è aumentato di 150 euro al mese. Per quelli come me non sono nulla. Per gli operai 150 euro al mese in meno sono quasi 2.000 all'anno, e questo vuol dire non pagare le rate della macchina o non comprare il computer al figlio. E poi, lo confesso, io ho aumentato i salari anche perché sono un egoista, come lavora una madre di famiglia che sa di non poter arrivare a fine mese? Se è in paranoia, dove terrà la testa, durante il lavoro? Le mani calde delle mie donne che preparano la pasta sono la fortuna della mia azienda. E' giusto che siano ricompensate, nel 1997, quando ho preso il pastificio, il fatturato era di 90 milioni di lire. Quest'anno arriveremo a 1, 6 milioni di euro. Da due anni le cose vanno davvero bene, e mi posso definire benestante. Non è giusto che sia solo io a goderne. Il valore aggiunto derivato dalla trasformazione della farina e delle uova deve portare benefici sia ai contadini che mi danno la materia prima che ai lavoratori della fabbrica".
Alcuni industriali mi hanno telefonato per sapere se l'aumento di 200 euro è uguale per tutti e altre cose teconiche. Forse vogliono imitarmi e questa è una cosa buona. Io ho spiegato che sarebbe giusto non fare pagare alle aziende i contributi relativi a questo aumento. Se il governo capisce, l'idea di prendere ai ricchi per dare ai poveri non resterà soltanto un manifesto".
Questo è un uomo che sta dando il buon esempio, e il buon esempio porta lontano... .anche questa
È la vita... Loving Bob

21 ottobre 2007

Categoria: Vita

da Giu 85

Ho letto questa intevista su Repubblica proprio stamattina..è veamente un bel gesto quello attuato da questo imprenditore, un gesto che non so quanti sarebbero in grado di ripetere..Perchè è facile immedesimarsi negli altri, lo è un po meno provare sulla propria pelle i dubbi, le insicurezze, la paura di non arrivare a fine mese di un comune operaio..Forse con i 200 euro netti di aumento, le operaie che lavorano in quel pastificio non cambieranno tenore di vita, ma sicuramente tireranno un sospiro di sollievo per un qualcosa in più che potranno permettersi..
Io non sono ancora entrata pienamente nella vita operaia, nel senso che lavoro da tre anni e percepisco 1350 euro al mese, ma vivo ancora con i miei..il discorso credo cambierà (parecchio!!!) quando a gennaio-febbraio andrò a vivere da sola..e allora si che dovrò rimboccarmi le maniche..perchè non ci saranno mamma e papà pronti ad allungarmi i soldi..sarò solo io a dover esser in grado di amministrare le mie entrate..
Comunque davvero, tanto di cappello per il riconoscimento che quell'imprenditore ha saputo dare alle sue dipendenti..e a te, che hai saputo mettere l'articolo su un sito, alla portata di tutti..
Continua a farci riflettere..
Grazie,
Giulia

21 ottobre 2007 - Brescia

da erre

la speranza è che in molti seguano questo esempio.. per il bene di tutti

bacio

22 ottobre 2007 - Torino