CATEGORIE
« Indietro - Pagina 2 di 3 - Avanti »
da Un padre per Le mie donne
da anonimo
Sai generalmente scrivono le mamme, o le figlie, ma i papa' non si vedono molto spesso qui' nel sito e difatti ho letto dapprima con curiosita' la lettera, ma dopo man mano che andavo avanti sentivo qualcosa alla gola ed ho continuato fino in fondo a leggere.
Sono felice che lotti per i tuoi pazienti perche' tutti quei nomi scritti sulle cartelle di una corsia in realta'dietro le loro spalle hanno altre anime. Mia madre tra entrate e uscite e' stata 8 anni in ospedale e non hanno compreso cosa avesse, eppure aveva molta fiducia nel suo medico (una donna), ma questa persona a parer mio non doveva fare il medico ma cambiare mestiere perche' non posso pensare che una persona con tanto di laurea possa non capire che la paziente abbia la cirrosi epatica e non tutte le cavolate che si e' inventata, ha pure scambiato un tumore di 9 come per una macchia radiografica, eppure ha avuto 8 anni di tempo e forse doveva fare esami diversi oppure approfondire da dove saltavano fuori tutte quelle emorragie dal retto. Quando la verita' e' saltata fuori non si poteva fare piu' nulla e mia madre che non ha mai fumato ne bevuto e' morta tra dolori orrendi in 13 giorni a 58 anni sotto ai miei occhi. Mi sono sentito dire :<<Mi dispiace>> non mi basta sai, io ero suo figlio e lei aveva i nipotini alla quale abbiamo dovuto rispondere a cose che nemmeno io e mio fratello sapevamo, forse per questo medico mia madre era solo una cartella e son sicuro che della mia mamma nemmeno si ricorda, ma a casa ci stavamo anche noi e credimi non abbiamo cancellato nulla anche se e' passato tanto tempo, avevamo bisogno ancora di mia madre, i nostri bimbi avevano bisogno della loro nonna, mia madre stessa aveva ancora dei sogni che non potra' mai piu' realizzare. La vita di molte persone cambia quando all'interno accadono cose gravi come questa che forse si poteva evitare, per fortuna ci sono medici che lottano e che ci mettono il cuore in cio' che fanno tutti i giorni (quelli come te). Hai scritto una lettera molto bella e mi spiace se hai perso la donna che amavi perche' anche lei aveva i suoi sogni e aveva dei bambini da accudire, un marito meraviglioso e un'ottimo padre che purtroppo da solo deve crescere quelle ragazze cosa non facile. Sono sicuro che la tua Vanessa verra' su in modo esemplare perche' tu lo sei e le sorelle faranno la stessa cosa e diventeranno il tuo orgoglio. Sii forte e fatti coraggio amico mio e ricordati che dietro ogni sguardo di un tuo paziente c'e' sempre nascosta una preghiera. Ti auguro tutto il bene di questo mondo. Con affetto Ale
3 aprile 2008
da ely
molte volte siamo tristi e ci lamentiamo per delle cose veramente futili... poi leggi per caso una lettera...come la tua e veramente...capisci cosa sono le vere difficolta... io ho una bimba di 9 anni è la mia vita...il mio unico pensiero la mia unica ragione di vita... la mamma è la mamma...ma la vita vi ha riservato un dolore veramente grande a te e le tue bimbe...ma tu sei una persona veramente dolce e speciale e vedrai saprai donare alle tue figlie una vita serena e piena d'amore...
5 aprile 2008 - Verona
da sonia
la tua lettera è davvero bellissima... e sono sicura che Agata vede quello che fai e ti è vicina con un tenero sorriso...purtroppo tutti dobbiamo morire prima o poi e non possiamo farci niente e quando arriva la nostra ora non possiamo tirarci indietro, niente poteva essere diverso da quello che è stato...continua a vivere la tua vita ancora piena di gioia e serenità...e se prima eravate due persone che si amavano in due corpi ora siete due persone che si amano in una sola anima... ti auguro tanta gioia e serenità...
5 aprile 2008 - Foggia
da Lullaby
Quello che hai scritto è qualcosa di inspiegabile davvero. Un amore che non si può spiegare a parole. Fatti forza...sei un buon padre ed hai 3 figlie meravigliose che insieme al tuo lavoro riempiono il tuo orgoglio. Non perderti d'animo mai mi raccomando!
5 aprile 2008
da Desirè
Non ci crederai, ma ti ho invidiato.
Ho invidiato la tua forza interiore, che dimostra come tu sia determinato a non perderti d'animo neanche di fronte ad un destino così atroce; ho invidiato il tuo amore eterno anche dopo la morte, un amore che nonostante tutto, ti da la forza, la speranza e una ragione per continuare a vivere una quotidianità così preucupante; ho invidiato il tuo lavoro così gratificante e ricco di sfide quotidiane; Io, io che sono una giovane donna, una giovane madre, io che mi sto perdendo... Io, che grazie al cielo non ho avuto lutti, stp perdendo me stessa in un abisso che mi sta affondando. Parlo con la gente, li guardo negli occhi, a da banali discorsi, li guardo e chiedo loro aiuto. Io che ho tutto e niente ho invidiato te così provato ma con un carattere forte.
Perdersi dentro, nei meandri del nostro inconscio; un mondo sconosciuto anche a noi stessi. Come si fa ad uscirne?
6 aprile 2008
da anonima
sei una persona fantastica, lo si capisce da come scrivi e da quel dolore che hai dentro... Un dolore troppo grande.. Io mi sono laureta da poco in medicina e sono ora in specialità, io credo che tu sai perfettamente che il dolore ci passa davanti ogni giorno, ci conviviamo con il dolore degli altri e non siamo cinici, ma dobbiamo per forza staccarci per poter fare il nostro lavoro al massimo.. se ci facessimo coinvolgere non daremmo il massimo, tu lo sai molto più di me. Ma quando il dolore ci tocca con mano, ecco allora che tutto va in crisi e tutti i bei discorsi crollano... Il tuo lavoro è un dono e il modo in cui il tuo dolore ti ha permesso di cambiare con i tuoi pazienti è un immenso regalo che tua moglie ti ha donato! sei un padre e un medico come pochi... saprai cresce al meglio le tue principesse! Un abbraccio sincero
6 aprile 2008
« Indietro - Pagina 2 di 3 - Avanti »
© 2001-2021 by SCRIVILO - Tutti i diritti riservati
p.iva 01436330938