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da lupo famelico
Quando sei solo, non sei solo, ti senti semplicemente isolato ed esiste un'incredibile differenza tra l'essere soli e il sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all'altro, ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa. Hai la sensazione che le cose andrebbero meglio, se l'altro fosse presente un amico, tua moglie, tua madre, la persona amata, il marito. Sarebbe meglio se l'altro fosse presente, ma l'altro non c'è.Sentirsi isolati, soli è frutto dell'assenza dell'altro. La solitudine è la presenza di se stessi: è un fenomeno estremamente positivo; è una presenza, una presenza che straripa. Sei così carico di presenza che puoi colmarne l'intero universo, per cui non hai bisogno di nessuno.
Osho
14 aprile 2008
Categoria: Frasi celebri
da venere
Credo che questo discorso possa valere se questa "presenza" sta bene con se stessa, se al contrario non sta bene la solitudine ti scava dentro l'anima, è un disagio interiore, la presenza di persone esterne per poterne uscire è relativa.
14 aprile 2008
da io
è una delle verità più belle, come dice gibran "ci sarà sempre solitudine per coloro che ne sono degni"
14 aprile 2008
da eli
bè ma nel caso in cui non stai bene con te stesso non significa forse che hai bisogno di qualcun altro?
17 aprile 2008
da venere
Per Eli:
non sempre per poter stare bene con te stsso hai bisogno di qualcun altro, se vivi dei conflitti interiori è meglio risolverli tra se e se, se ce la farai allora sarai veramente libero sia in compagnia che da solo, e non soffrirai più di solitudine; se invece cerchi l'appoggio di qualcuno per poter stare meglio, potrebbe anche essere una cosa momentanea, e poi...? ti ritroveresti ancora solo col tuo disagio interiore..quante volte ci si sente soli anche in mezzo a 1000 persone? e quante invece si vede la luce anche da soli? se stai bene con te stesso vivi anche diversamente il rapporto con gli altri, stare in compagnia non è più un bisogno ma una condivisione di momenti, e stare soli non è più solitudine ma condivisione con se stessi. Questo ovviamente non vale per tutti, è una cosa molto soggettiva, ma ognuno conosce il suo stato interiore e ognuno che legge sa se ciò che ho scritto gli appartiene.
18 aprile 2008
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