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da Mnemosyne
?Anch?io ho vissuto un destino dato. Non era il mio destino, eppure l?ho vissuto. E non capivo come potessero non concepire che io, adesso, volevo farne qualcosa di questo destino, che dovevo ancorarlo, agganciarlo a qualcosa, che non potevano dirmi semplicemente che era stato un errore, un incidente, una specie di sbandata o magari che non era affatto accaduto. [?]Così ho spiegato loro che non si può cominciare una vita nuova, ma soltanto proseguire quella vecchia. Io e nessun altro ho fatto i miei passi [?]: volevano forse che tutti i miei passi pregressi perdessero di significato? [?] Se esiste un destino, allora la libertà non è possibile; se però [?] la libertà esiste, allora non esiste un destino, il che significa che noi stessi siamo il destino. [?] Non potevano togliermi tutto, almeno questo dovevano lasciarmelo, almeno questo dovevano cercare d capirlo; non era ammissibile che non mi venisse concesso né di essere vincitore né vinto, né causa né effetto, né di sbagliare né di avere ragione [?]: io non potevo mandare giù l?amara idiozia di essere semplicemente e nient?altro che un innocente?
Imre Kertèsz - "Essere senza destino"
2 maggio 2008
Categoria: Frasi di libri
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