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da Luna
Ciao, quello che sto per raccontarvi è triste, ma lo faccio paradossalmente per incitarvi ad amare la vita e amare e rispettare voi stessi.
Avevo 25 anni, tutti passati sotto le grinfie di un padre padrone, uno che non perdeva occasione di dirmostrarmi o dirmi quanto gli facessi schifo; non ho mai capito perchè facesse così, la spiegazione più probabile che mi son data è che non era sano di mente. Disprezzo, odio, amore soltano per i soldi mi ha insegnato ed io ho fatto tutto il contrario. Certo che quando ti ripetono dalla culla che non vali niente, sei un niente, non è che hai tutta sta gran stima in te. E inizi a spegnerti dentro, a chiederti che c'è di sbagliato in te perchè chi ti ha dato la vita deve essere così crudele con te. Risposte zero. Tante domande di lavoro e niente da fare, finchè non trovo un posto in un bar e li, il padrone del bar è uno come lui, quello che hai in casa; anche qui non si perde un'occasione per umiliarti e inizio a trascinarmi avanti sentendo che non ce la farò ancora per molto. Andare a casa e dire che non ce la faccio a lavorare li ed è l'unico posto di lavoro che ho trovato..come faccio, sono una fallita come dice lui. Ogni sera il lavoro è sempre più difficile perchè ogni insulto del padrone del bar si assomiglia tanto agli insulti di mio padre; nel bar son tutti felici i clienti è sabato sera, sembrano non avere problemi nella vita, mentre io penso a come farla finita. Rincaso tardi come sempre, in pigiama metto nel palmo della mano tutti i tranquillanti che ho in casa: li prendo da quando avevo 20 anni, con un padre come il mio alla deriva ci vai più veloce; e poi le pastiglie sono in gola, ci bevo un succo di pera per mandarle giù e mi butto nel letto, dopo aver tentato il suicidio. Il dopo ancora me lo ricordo, anche se non riuscivo ad aprire gli occhi, sentivo la sirena dell'ambulanza i medici parlare, il pianto di mia madre. Il risveglio al pronto soccorso, tra le lacrime, non avevo il coraggio di alzare la testa per guardare mia madre in faccia. Ho passato mesi ad odiarmi, a sentirmi in colpa per aver fatto del male a mia madre con quel gesto; finchè un giorno ho pensato:"così decisamente non va, cerco di diventare la persona che vorrei essere", sapendo in partenza che non sarò mai così perfetta come vorrei, da allora, passo dopo passo, è stata una faticata, è stato difficile a dir poco, ma di strada ne ho fatta. Ho anche curato mio padre di cancro e manco a dirlo m'ha mandato affanculo pure prima di andarsene, ma la sua morte brutto a dirlo è stata la mia completa liberazione. Ora non sono più l'incapace che diceva lui, anzi ho scoperto doti in me che credevo inesistenti. Quando mi scopro a far pensieri un pò tristi mi dico ok per oggi basta, mi guardo un bel film commedia da sganasciarsi dal ridere. Esco sempre, con gli amici o da sola, se c'è bel tempo, mi si riempie il cuore di gioia e voglio godermela tutta la bella giornata. Ci sono tante cose belle per cui vale la pena vivere e ogni giorno cerco di scoprirne una, ora non riuscirei più a farmi del male, ora mi voglio troppo bene. A chi si sente triste dico, non fatevi prendere dal vortice di tristezza che vi trascina ancor più lontano ancora più su pensieri cupi e tristi, piuttosto uscite o mettete lo stereo a palla e cantate, ma non fatevi ingoiare dalla depressione o dalle tristezze: non ne vale proprio la pena. auguri da chi ce la fatta
5 maggio 2008
Categoria: Vita
da piccola
ciao... la tua storia è davvero molto profonda... sai... anche io sto passando un periodo davvero difficile e spesso voglio farla finita anche io per farmi avere sulla coscenza di tutti... proprio non ce la faccio più... dico che questoo periodo passerà ma non passa... dico di farmi forza e coraggio ma tanta pazienza è difficile da tenere a capo... uffi non ce la faccio più... :( devo cercare di non mollare e andare avanti ma... fino a quando? :(
5 maggio 2008 - Bari
da Luna
ciao piccola, quando mi sento un pò giu' oppure sotto stress (il lavoro, la routine e tante altre piccole cose), vado a vedere il mare, abito a 60 km prendo il treno e vado, non so a me guardare il mare rilassa molto. Oppure vado in stazione quando ho riposo al lavoro e prendo il primo treno che passa, vado anche a 100 km + lontano, non fuggo dai miei problemi, mi prendo un giorno di riposo! Appena mi siedo in treno penso:"i problemi per oggi li lascio qui, oggi mi distraggo un pò".E passo la giornata di riposo a conoscere città nuove, guardo le vetrine dei negozi, e son felice di essere in giro in una giornata così bella e di non essere in casa a deprimermi. Togliersi la vita non è una soluzione anzi, è un insulto a chi te la data la vita e a chi ha gravi malattie ma le combatte. Ci son troppe belle cose che si perderebbero tipo: il mare, il primo bacio che dai ad un ragazzo, ridere, gli amici e potrei andare avanti per ore. Non lasciarti andare allo sconforto non commettere i miei errori soprattutto quello + brutto perchè svegliarsi mentre si viene trasportati in un raparto psichiatrico per aver tentato il suicidio, non te lo levi + dal cuore e forse è giusto che sia così. La vita va vissuta, per quanto in alcuni periodi possa essere dolorosa, ho scoperto in me risorse inaspettate, coraggio trovale anche tu, il momento più bello della mia guarigione: una sera guardavo la tv un film comico ad un certo punto mi son sentita ridere per le battute del film, quanto tempo era...Sorridi alla vita, non abbatterti, i pensieri brutti cacciali via, puoi farcela anche tu, uscirne si può io ne sono la dimostrazione, un abbraccio
6 maggio 2008
da Paky
Una lezione di vita la tua, in bocca al lupo per tutto...
6 maggio 2008
da Greta
Quando leggo queste dediche penso che il mondo non dovrebbe finire mai perchè tutti abbiamo diritto ad un altra chance, tutti dobbiamo capire e quando esci dal tunnel è troppo bello vivere e vedere il sole sorgere...Ciao Luna
6 maggio 2008 - Bari
da Mary
La tua storia è una storia triste Luna e mi dispiace tantissimo che tu abbia dovuto vivere nell'angoscia e nella depressione per colpa di chi ti sta intorno...sicuramente dirti ora che mi dispiace non ti cambierà niente o comunque sono le solite "frasi fatte"...ma invece te lo dico sul serio...spero di non dover mai provare quello che hai provato tu...immagino che per te la morte di tuo padre sia stato un sollievo...a parte che io non lo definirei neanche un genitore per quello che ti ha fatto passare...
Invece a piccola volevo dire che non ne vale la pensa togliersi la vita...è quasi come dare una soddisfazione a loro...come se avessero vinto la battaglia...ma chiunque esso sia...mi raccomando...
Un bacio
10 maggio 2008
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