Solitudine

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da ragazzo

Sabato sera ho fatto "quello che fanno i ragazzi alla tua età il sabato sera" giusto per dire una di quelle frasi che mi fanno ribollire il sangue nelle vene, giacchè trovo deprimente collegare un modo di comportarsi con una età.
Ad ogni modo, c'era tutto ma proprio tutto quello che spesso si sente qui come cura per i problemi di solitudine c'era infatti "esci-non-stare-a-casa" in compagnia di "vai-e-divertiti" e "conosci-nuova-gente", insomma la cura completa, con optional e airbag laterali.
Il problema è che la cura non funziona, al di là di ciò che dicono molti che passano di qui per "tirare su il morale", dico davvero non va bene per nulla.
Peggio, ti fa sentire ancora più solo, più gente hai intorno più ti senti solo ma come si fa a passare 6 ore insieme con la musica che t martella nelle orecchie senza neanche sentirsi quando si parla??
A volte mi domando se siamo o meno tutti soli e se la maggior parte di noi non se ne accorge, assordata dal rumore del mondo.
Non è un problema di discoteca (che odio) anche in genere tutti i discorsi sembravano quelli di automi della serie "prego vuoi ballare con me" "grazie preferisco di no".. come stai mah il lavoro la salute il tempo eh le mezze stagioni con la netta evidenza che a chi pone le domande non gliene frega nulla delle risposte lo fa solo per passare il tempo.
Perchè questo è per molti non-giovani "essere giovani", sbattere via il tempo che tanto ne abbiamo da sbattere via siamo giovani abbiamo tutta la vita davanti, se facciamo un discorso un po' serio o semplicemente interessante siamo noiosi, una cosa disdicevole per la nostra età è il non essere superficiali non trovate?
Per me la misura è stata colmata, voi non vi rendete conto non ci sarà più un giorno come oggi, è passato, non ci sarà più un luglio 2008 dopo questo, nessuno ci restituirà il tempo che gettiamo alle ortiche.

"And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun"

Per favore, fermatevi un attimo a pensare.

8 luglio 2008 - Alessandria

Categoria: Solitudine

da Anonima

In parte condivido. E poi se ci pensi bene, la cura cioè la discoteva x esempio è tutt'altro che una cura...la maggioranza di quelli che va in discoteca va li per sballare, nel senso che senza ecstasy o m**date simili non si diverte! Se rovinarsi la vita è divertimento...
Intendo dire che comunque quello (l'ecstasy) è il sintomo di un disagio sociale, che nei giovani mi rattrista e mi spaventa molto. Qualcosa che non va in questo tipo di modo di vivere c'è. Poi ognuno fa quel che crede meglio, e tanto dipende da come affronta questo tipo di mondo alquanto discutibile se non repellente. Io di far la zombie da un centro commerciale all'altro a guardare l'ultimo cellulare di grido che costa quasi come il mio stipendio non ci penso neanche. Preferisco una bella passeggiata e cose più semplici, come le solite chiacchiere con pochi ma affezionati amici fidatissimi.
Il modo di vivere che impongo i media è sul farci spendere, più spendi e più sei felice. Guardati la pubblicità del Bacardi Mojito, che squallore: tutti ballano, ovviamente sono tutti/e fotomodelle senza il millimetrico difetto, passano con il panfilo (chi non ha un panfilo?!?), ma la musica e la festa si ferma quando si ferma il barista = senza alcool nelle vene non ti diverti, cosa può capire un 20enne o un ragazzo più giovane: che se non sei fotomodello/a come quelli li, se non hai un panfilo, ma una 500 scassata non conti una mazza, si sente indeguato, si intristisce per non essere all'altezza dei "modelli" di riferimento e giù di depressione.
Io faccio il contrario e mi rifugio nelle cose semplici che mi rendono felice, ognuno decide poi di vivere come meglio crede proprio perchè di luglio 2008 ce ne sarà uno solo e non ho intenzione di sprecare tempo in cose che ritengo inutili e lontano dal mio modo di vivere e con la speranza che molti giovani capiscano che non serve un panfilo per essere felice, ne una cisterna di Barcardi, men che meno l'ecstasy. Ciao

9 luglio 2008

da speranza

condivido quello che hai scritto..sembra che la superficialità e l egoismo prenda piede anche nei rapporti umani sempre piu..mi chiedo il perchè di tutto questo!per tutti il resto rimane "un diverso"ma secondo me fa parte ancora di qualcosa di genuino in questo incredibile mondo!

9 luglio 2008

da Alex Darth NodTEK

che dire, hai pienamente ragione su tutto... che questo tipo di ehm diciamo "cura" non funzioni ne ho la certezza fin dall'inizio e per difendere questa mia opinione mi sono preso diverse saracche dietro su questo sito. della serie: "ti piangi addosso se non vuoi andare in disco allora che vuoi che ti diciamo, esci e conosci nuova gente!!!". anche io sono stato in disco una volta e mi sono sentito esattamente come te, ancora piu' solo che a casa mia davanti al pc. un vero schifo, roba da morire e non scherzo; non credo tornero' mai piu' in un locale del genere.

Alessandro

9 luglio 2008 - Milano

da NighT

Infatti perchè dico sempre che se non ci si trova nella situazione non si può sapere... Si tirare su il morale ma certe risposte superficiali hanno l'effetto contrario sapendo come funziona...

9 luglio 2008

da ire

ciao..beh le discoteche le odio anche io e sinceramente nemmeno io riesco a capire come ci si può divertire tutta la note in quei posti...però c'è chi lo fa ed è una scelta come altre.si quello è il luogo del divertimento per i giovani di oggi...ma tu puoi sceglierne uno tuo, non esistono solo le discoteche come ritrovo.a me per parlare e ritrovarmi con qualcuno va benissimo anche una semplice piazza deserta, un muretto, una panchina...certo quando mi chiedono "dove sei andata sabato sera?" e io rispondo "sono stata in piazza a parlare con...",ovviamente mi guardano un po' male come per dire "wow sai che divertimento..."... ma io me ne frego perchè a me sta bene così.non tutti si divertono nelle discoteche, ognuno deve trovare il proprio luogo e modo di divertirsi e se agli altri non va bene...problemi loro.bye

9 luglio 2008

da Robi

Se siamo tutti soli? Ma certo che si. Soli si nasce e soli si muore.
Ma il mondo fa di tutto per non accorgersene, e ci si copre di illusioni e chiasso allo scopo di non vedere e non sentire; la quantità di quanto non si vede e non si sente è diventata l'unità di misura con cui si calcola quella strana senzazione a cui si da il nome di "felicità".
Siamo tutti drogati, e la socetà dei consumi e i suoi derivati sono l'anestetico collettivo che quotidinamente si assume in larghe e copiose dosi. Il tutto alloscopo di non sentire.
Quella piattezza e ottusità che noti nella gente di una certa età, altro non è che la resa definitive (e inconsapevole, ovvio) al richiamo dell'essere-umano che ancora strilla la sua indignazione per l'assurdità della direzione presa.
Ed ecco che chi canta fuori dal coro, se è giovane, ancora deve "crescere", se è gia cresciuto, non ha ancora "imparato". Come gli zombi dei film dell'orrore, che ti danno la caccia finche non sei diventato uno di loro.

"quanta importanza danno, mio Dio, all'essere tutti della stessa opinione" - Sartre -

Anche questa è una sfumatura dell'anestetico alla solitudine, pensiamo tutti uguale, che stiamo meglio. La libertà è diventata la quantità di prodotti-occasioni che riesci a sfruttare fra quelle previste-proposte, nel tempo assegnato.
Non ci si incontra più fra individui, ma ci si confronta fra prodotti. So che lavoro fai, che macchina hai e tanto basta.
se sono tutti così? ma ovvio che no.
Trovati qualcuno come te, attenzione però, che le relazioni profonde costano. Quando ci si apre si diventa vulnerabili, e l'altro diventa vulnerabile nelle nostre mani. Diventiamo persone.
Sii accurato nella scelta, e buona fortuna.

9 luglio 2008

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