Solitudine

da Soleil94

A volte il dolore è come il respiro. Non se ne può fare a meno perché è parte integrante del tuo vivere. Così come ci si riempie i polmoni d?aria così il cuore si gonfia di lacrime trattenute, di lamenti soffocati.
Ci sono persone che aspettano di esalare l?ultimo respiro per smettere di soffrire. Sarebbe bello se si potesse invece esalare l?ultimo dolore per poter finalmente VIVERE.
?Vivere, vivere
una promessa che hai fatto a me!
Lasciare il cuore andare ed impazzire
vivere, finalmente intensamente
vivere, vivere
ogni brivido dentro te

Vivere, vivere,
chi può farlo meglio di te.
Una promessa che hai fatto a me!
Finché c?è vita in te
"La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno"
Quanta verità nella sintesi di poche parole. Io detesto ascoltare il vento perché mi è estraneo e non posso condividerlo, perciò mi spaventa. Preferisco restare in ascolto del mio silenzio, perché quello è solo mio e non c'è necessità di spartirlo con nessuno.
Ritorno alla mia vecchia casa e mi pare di violare i confini del tempo. Passato e presente diventano tutt?uno e la mia mente vaga tra di essi, fondendone lunghi attimi diversi.
Mi sporgo fuori dal balcone, giusto un istante. Poi mi allontano il più possibile per non cedere alla tentazione. Mi vedo librarmi nell?aria per pochi secondi e poi giacere. Scaccio questa immagine dagli occhi. Se il presente è così fosco, forse posso trovare rifugio nel passato. Esco nuovamente a prendere un po? d?aria e ripenso a quante volte ho guardato con attesa e speranza il parcheggio qui sotto, desiderando di vedere apparire magicamente la tua auto, illudendomi che non saresti andato via per sempre. Non mi capacitavo che avessi deciso di perdermi di vista, io che ero il tuo cuore, tu che eri la mia anima. Come si fa a vivere senza cuore? Io ho scoperto che posso fare a meno dell?anima, almeno in certi momenti, ma tu come fai a vivere senza quello stupido muscolo che ti batte in petto? Sei una creatura delle tenebre o mi hai semplicemente mentito ed io ti ho ingenuamente creduto?
Ancora questo maledetto parcheggio dentro ai miei occhi. Non posso smettere di fissarlo. La malinconia assalta le mura difensive che ho costruito intorno a me. Stanno per cedere e non posso fare altro che stare a guardare inerme. Basta basta basta! Devo concentrarmi, tenermi occupata. Impegnare la mente in attività produttive, smettere di speculare su ciò che è stato e ciò che non è stato.
Se avessi perso il cuore al posto dell?anima forse ci riuscirei. Senza cuore si lavora meglio, senza inutili sentimentalismi non ci si fa inutili scrupoli. Senza anima invece, ci si sente svuotati, persi, selvaggiamente affamati di qualcosa che non si troverà mai. C?è un solo vantaggio nell?aver conservato il cuore: IO sono ancora VIVA.
Vuoti di memoria, scoppi sordi dentro al cuore, fitte di dolore puro e intenso in ogni fibra dell?anima, lacrime amare.
Immagini che scorrono al rallentatore come dentro ad un cinema di periferia. Si ripetono infinite volte ma il finale è sempre lo stesso. Panico fin dentro le ossa, tremori freddi scuotono le cellule fragili della mia pelle. Ho come l?impressione che il sangue smetta per un lungo momento di scorrere e poi riprenda il suo corso all?improvviso, causandomi una vertigine nella mente. Non riconosco la realtà mentre ripenso ai fotogrammi del passato. E? come immergersi in uno stagno, uno stagno putrido eppur fresco. Farmi male con i ricordi e poi godere poco a poco del dolore che si attenua è l?unica consolazione per il mio animo malato. E? come se avessi dei frammenti di vetro sparsi nelle carni, divenuti tutt?uno con esse, che a volte però mi lacerano dal di dentro, aprendomi nuove ferite. Cicatrici fresche e gonfie mi si generano nel cuore, ispessendolo e rendendolo impermeabile a nuovi sentimenti. Anche le cicatrici contribuiscono a rendere inattaccabile la mia corazza. A volte mi sorprendo della mia stessa gelida forza d?animo. Altre, la scambierei con un po? di tiepida ed umana pietà.
C?è un diavolo in me. Un essere che mi fa tremare, arrabbiare, patire, godere. Mi chiedo cosa ci faccia ancora qui, dopo che l?ho pregato di allontanarsi, dopo che l?ho scacciato malamente per poi sentirne la mancanza, dopo che l?ho bistrattato per poi confortarlo.
Più volte mi ha detto di essersi perso, di non conoscere la strada per tornare a casa. Mi sono offerta di accompagnarlo, di cercarla insieme ma non ne ha voluto sapere. Testardo e cocciuto si è aggrappato con le unghie alle pareti della mia anima, incurante del sangue che vi fa scorrere.
Ho perso il senso del tempo. Non so da quanto né per quanto ancora, ma so per certo di avere un diavolo perso in me.
In una città che non mi appartiene più, trascorro le mie notti inseguendo l?orizzonte con lo sguardo.
Al buio, illuminata soltanto dalla luce dei lampioni la notte mi appare in attesa. Tersa nell?aspetta, calda e avvolgente sembra quasi soffocare nel suo torpore, ed io con lei. L?illuminazione artificiale è così forte da costringere le stelle alla ritirata e la luna, schiva e orgogliosa di natura, si cela dietro al bosco.
Al freddo delle luci al neon lascio vagare la mente contro ogni mia volontà. In preda alla malìa di questa notte artificiale lascio che l?angoscia prenda il sopravvento sulle mie facoltà razionali. Detesto perdere il controllo di me stessa, delle mie emozioni, eppure adesso sono impotente e affranta di fronte a cotanta irruenza nel mio animo.
Di una cosa mi sorprendo. Di quanta lucidità riesca a mantenere in frangenti come questo. Sono in balìà del tormento eppure riesco a mantenere uno sguardo distaccato e ad osservarmi, quasi dissociandomi da me stessa, dall?esterno. Mi guardo e rido di me, delle mie fragilità ben mascherate ad occhi superficiali, delle mie mancanze, dei miei eccessi.
A volte, vorrei non essere capace di vivisezionarmi l?anima e semplicemente riuscire a riposare.
"Non posso essere fragile. Non devo essere fragile". Me lo ripeto in continuazione, da tempo ormai.
Nessun cedimento, nessun ripensamento. Non si torna indietro. Ma come si fa ad andare avanti? Mi pare di essere intrappolata in un istante eterno che si ripete senza sosta. Non c'è alcuna progressione nei miei intenti, nè nelle mie azioni. Indietro non si può andare, avanti nemmeno. E io odio essere incastrata come un pezzo del lego in questo presente.
Non posso essere fragile. Non devo essere fragile.
Muoiono le stelle, tra gli ultimi bagliori e un assordante nulla.
Non devo fidarmi della luce perché prima mi illuminerà lasciandomi cieca ma non rimarrà che il vuoto fuori e dentro di me.. ma questo vuoto esploderà.
io sono un essere della notte? e cerco di volare via ma mi hanno ferito stringo le mie ali insanguinate al petto.. lacrime calde mi raschiano il viso mentre la gelida pioggia bagna il mio misero corpo.
Ci sono persone che ti restano dentro anche se vanno via o le cacci lontano.
Ci sono profumi, suoni o sensazioni che te le ricordano nei momenti più impensati. Quando meno te l?aspetti, quando le tue difese non sono pronte, quando gli strati della tua corazza non si sono ancora saldati gli uni sugli altri ecco che te le ritrovi a scorrerti dentro, sotto la pelle. Le senti muoversi nel torace e lottare per farsi strada fino al cuore. Sai già che quando ci arriveranno non avrai scampo. Un dolore terribile ti percuoterà il corpo e ti farà gridare nella testa. Inutile opporvisi. Quando ti arrivano così in profondità sono loro a decidere quando andarsene e lasciarti libero. Magari torneranno e ogni volta lo faranno con minore frequenza e magari, un giorno, si dimenticheranno di te e del tuo fragile cuore. Ma, per il momento, ti limiti ad accoglierle dentro di te.
?I wanna love you but I better not touch
I wanna hold you but my senses tell me to stop
I wanna kiss you but I want it too much
I wanna taste you but your lips are venomous poison
You?re poison running thought my veins??
A volte ripenso al tuo respiro. Caldo, lungo, lento. Ripenso all'effetto sul mio viso, a quella sensazione di piacere misto a tenerezza che creava.
Ripenso alle notti passate ad aspettare che il nuovo sole scacciasse le stelle dal cielo limpido d'estate. Ripenso a quando esploravamo la città in macchina in cerca di scorci da non dimenticare.
Ripenso a quegli anni turbolenti, alle parole consumate troppo in fretta, ai silenzi prolungati, ai tuoi occhi bellissimi e terribili. Più ci penso e meno ti rimpiango. C'è stato un tempo per farlo. Questo non lo è più. Ora è tempo di dimenticare l'odore del tuo respiro:
"Io ho bisogno di guardare la vita che ho dentro, questa vita buia e disconnessa da tutte le altre, ho bisogno di vivere dentro di me, perché all'infuori di me non esiste nessuno che riesca a farmi vivere".

10 luglio 2008 - Mantova

Categoria: Solitudine

da Robi

Se si potesse tornare indietro...ma non si puo, ma anche si potesse credo sarebbe comunque una cattiva idea. Vivere è andare avanti, comunque, a piccoli passi, un piede dopo l'altro. A volte ci si puo fermare un attimo, riprendere fiato, e stare ad ascoltarsi. E a volte vien voglia di mandare tutto alla malora dal tanto che il presente fa schifo; ma che è il presente, un attimo solo ed è gia passato; è il futuro che conta, sono i giorni che verranno quelli importanti. Questi di oggi e quelli passati servono da ponte, un ponte che comunque ci ha fatti arrivare fin qui. Bene o male.

11 luglio 2008

da Greta

Ciao Soleil94, mi sono sentita anch'io così leggendo la tua dedica...ho sentito il dolore, la mancanza, il vuoto ma sono VIVA ho il cuore e anche l'anima. Forza Soleil non vivere in apnea è bruttissimo, reagisci non esiste solo lui. LUi in realtà è un pretesto per non uscire allo scoperto, ci sono ferite più profonde che ci fanno mal, lui le ha solo riaperte, ma ci sono sempre state. Tu devi fare qualcosa, devi riemergere.

12 luglio 2008 - Bari

da Delly

Julia dovresti saperlo più scappi dalle tue paure e più sarai stremata quando ti raggiungeranno... se hai un carattere fragile questo non significa necessariamente la sconfitta prendi x esempio i cristalli la loro fragilità e non è simbolo di debolezza... ma di raffinatezza... io ti conosco molto bene... siamo migliori amiche no?? e so che tu 6 troppo raffinata x quelle pers... aspetta il tuoi lui...lo so è incredibile come l0orgoglio tiri fuori cosa siamo veramente... ma tu 6 un po come una gatta randagia... libera e orgogliosa... ma in realtà nascondi una ferita che sanguina ancora... ti voglio bene... aspettalo e il tuo sogno arrivera... con affetto Delly

18 luglio 2008 - Mantova