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da ina
ragazzi vi posso chiedere un cosa??m potete spiegare cosa vuol dire avere un padre?io nn l'ho mai avuto anzi si ma i miei si sono lasciati qnd io ero appena nata..LUI NON MI VOLEVA..erano giovani ma siccome era tardi di abbortire mia mamma mi ha tenuta..sn una bella ragazza ho tt i ragazzi e gli amici ke voglio ma mi mancano dei veri genitori..preferivo ke mi ammazavano + tosto di non essere voluta..se vi va raccontatemi cs vuol dire avere genitori e soppratutto un padre:(
21 luglio 2008 - Bologna
Categoria: Aiuto
da nadia
sai io non conosco i miei genitori naturali(e non mi interessa). so cosa provi..ma devi capire che comunque sia quello che perde e solo lui. tu devi essere fiera di avere una madre che ti ama e che ti ha cresciuto con tutto il bene. che ci sia un padre o no non e importante. importa solo avere vicino persone che ti amano.
22 luglio 2008
da *** St3ll!n@ ***
ciao io sono d'accordo kn nadia non importa avere un padre vicino ma almeno una xsona che ti ama e che ti vuole bene!!! tu ce l'hai è tua madre!!!! e allora tutto è apposto... non dire che avrewsti voluto che ti ammazzassero... perchè dicendo questo non fai male a te stessa ma alle xsone che ti stanno vicino... amici ragazzo (se ce l'hai dato che 6 1 bella ragazza) ma sopratutto faresti del male ALLA TUA MAMMA!!!! dai fai 1 sorriso alla vita che prima o poi ti sorriderà non essere giù... 1 grosso bacione!!!!
22 luglio 2008 - Reggio Calabria
da Sere-7
non devi pensare che avresti preferito che ti ammazzassero perchè la tua mamma ti ha voluta, ha combattuto per te, per averti al suo fianco nonostante mancasse la presenza di un padre...ha avuto coraggoio per te, ora tu devi averne per lei, ringraziarla x il grande dono che ti ha fatto...
tuo papà ha sbagliato, non ti ha voluta, e per questo non merita i tuoi pensieri. Nadia ha ragione, chi ti cresce è chi ti ama con tuttoil cuore, la tua mamma.
un bacione
22 luglio 2008
da Anonima
Tua madre ti ha tenuta e ti ha voluto bene, ti ha cresciuta. Magari non sei stata cercata, o desiderata prima del concepimento, ma l'importante è che tu oggia sia serena.
Vuoi sapere cosa si prova ad avere un padre? uno come il mio? Un padre come il mio (ora è deceduto, pace all'anima sua) uno come il mio dicevo per lui essere il padre significava dare il suo cognome ai figli e poi usarli, contro la madre, come giustificazione per qualsiasi cosa, "puoi fermarti qualche ora a fare gli straordinari?" "no grazie devo andare dai miei figli", ottima scusa detta da uno che i suoi figli non li ha mai conosciuti, come persone intendo. Non sapeva ne gli interessava sapere, quali erano i miei sogni, le mie paure, le mie incertezze e le mie certezze, non gliene fregava niente. Mio zio mi ha insegnato tutto, ad andare in bicicletta, a nuotare, a ridere e scherzare, a giocare, potrei avere mille motivi per chiamare "papà" mio zio che non chi mi ha biologicamente messo in cantiere.
E quando avevo bisogno di lui dov'era? a farsi i fatti suoi, come tutte le volte che sono andata in ospedale per interventi chirurgici: se non fosse stato per mia madre che era li a stringermi la mano se avevo paura, a portarmi biancheria pulita e tutto quel che avevo bisogno, se non fosse stato per la grande donna che è sempre stata, sarei rimasta da sola in quel letto d'ospedale.
Era tanto famoso mio padre, che la mia insegnante delle elementare credeva fosse mio zio mio padre, perchè era sempre lui che mi veniva a prendere, benchè di somiglianze fisiche tra me e lui non ce n'erano proprio lei pensava che mio padre fosse mio zio. Quello "vero" l'ha conosciuto a scuole finite proprio perchè ci siamo incrociate per strada in una di quelle rare volte che mio padre era nel raggio di 500 mt.
I professori di scuola, per loro mio padre era un ectoplasma!! Poteva essere vedova mia madre, tanto l'avevano visto.
E passi il resto della tua esistenza a chiederti come vorrebbe "lui" sua figlia e a sforzarti di diventare qualsiasi cosa pur di farlo contento. E scopri che sei sempre invisibile per mio padre. Se portavo a casa un voto alto pareva gli spiacesse non potermi insultare.
E ho dovuto di malavoglia occuparmi di lui quando s'è ammalato, non volevo avere il rimorso d'averlo lasciato solo nel bisogno. E ho chiuso la mia vita nel cassetto per lui. Ma ancora, manco a dirlo, non gliene andava bene una. Mi facevo 8 ore di ospedale con lui, gli facevo le flebo in casa, ma per lui ero un niente come sempre.
E' morto il giorno dopo il mio compleanno, l'ho considerato il regalo che da parte sua non mi aveva mai fatto. Se n'è andato guardandomi come fossi trasparente, come sempre, mandandomi a quel paese fino al giorno prima, come sempre. Li ho capito che era lui quello sbagliato, non io, io ero giusta, andavo bene così com'ero.
Che tu possa perdonarmi se ti dico che a volte è meglio non averlo avuto, piuttosto che averne avuto uno come il mio o anche peggio.
Vivi la tua vita e fregatene dell'inizio, un abbraccio!
22 luglio 2008
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