Sfoghi

da anonima

Sono stanca di vivere, stanca di questa messa in scena che è la mia vita.Fare sempre la cosa giusta per gli altri, senza avere mai il coraggio di ribellarsi.Avevo un padre autoritario, volevo prendere la patente, lavorare,ma non era possibile.Beveva e mi urlava sempre contro.Mi sentivo da piccola in colpa per il solo fatto di essere nata, ho odiato la vita da quando ho iniziato a fare i primi passi.Andai all'asilo dalle suore, lì ho conosciuto Dio e mi ha aiutato a crescere integra di mente.Sono stata il sostegno di mia madre quando lei piangeva e le alzava le mani, avrò avuto cinque anni.Poi la scuola e la serenità degli altri.La paura quando la sera lui tornava ubriaco, paura perché tornava spesso col sangue nella testa perché aveva fatto incidente con l'auto, paura delle urla tra i miei.Sono andata avanti.Mi sentivo diversa da tutte le mie amiche.Io non uscivo di casa, uscivo solo per la spesa, i miei amici erano i miei giocattoli, le bambole, i cartoni animati e i libri di racconti.La mia maestra che aveva studiato psicologia diceva a mia madre che ero molto intelligente, era felice dei miei temi e così del resto.Crescevo, ma non ho mai saputo cosa significa vita ''normale'',non ho mai mollato, poi un giorno a diciottanni un tentativo di violenza sessuale tra minacce e via di seguito, costretta ho fatto ciò che non avrei mai voluto.La mia prima ribellione.Vivevo al limite in tanti sensi, ma mi sono diplomata.Poi ho dovuto lavorare.Messi da parte i soldi per comprarmi un'auto, un giorno a furia di stare male, la scelta:andarmene all'università.Con il cuore a mille, eccitata perché per la prima volta facevo qualcosa per me, che volevo veramente, e quelle quattrocento euro, l'iscrizione e poi la borsa di studio.Avrei avuto una vita serena, avrei fatto la cosa giusta per me.Avevo una casa, l'indipendenza, gli amici, ma anche le chiamate di mia madre che tutte le volte che mi diceva la situazione a casa mi faceva piangere.Avevano bisogno di me...quante volte ho messo da parte tutto per tornare e risistemare tutto?Non le conto più!Ho fatto qualcosa di positivo nella mia vita.SÌ,loro stanno meglio, ma io?Io cosa ne ho fatto della mia vita?Non lo sò più...sò solo che se penso a tutto sono stanca di tutto, di tutta la messa in scena.Tutte le volte che ho cercato di fare qualcosa, mio padre mi ha ''castigata''. Sono stanca perché io sono sola, sola,sì ho le amiche, ho un ragazzo che mi ama, ma io cosa voglio veramente?Non conto più tutti i no che mi sono ripetuti, per cosa?PER COSA?PER CHI?La vita non ha prezzo, sì ma quel'è il prezzo da pagare per vivere?Lasciare la famiglia, tutto e tutti, sapendo che domani forse potresti quella persona cara non rivederla più.E intanto l'abisso della solitudine con l'angoscia a ogni chiamata. E poi?!A chiederti ogni istante cosa e dove hai sbagliato.Forse ho sbagliato a pensare a me stessa, questo il pensiero...Sentirsi in colpa del proprio stare bene, mentre la propria famiglia stà come stà.Volersi autopunire, perché devo dire grazie a loro di avermi fatta crescere sana dopotutto e se non li aiuto mi sento di voltargli le spalle e allora non posso stare bene, perché LA COLPA È ANCHE MIA che da loro sono andata via, ho pensato a me stessa, a posto che stargli accanto e aiutarli.Sì volersi autopunire. Ecco perché alla fin fine non voglio niente!Ecco perché non voglio spesso fare niente.Ecco perché, sempre per me, non mi aspetto niente.Io non voglio scrivere altro perché forse è vero una persona normale sarebbe uscita fuori di testa eppure io...IO SONO QUI DICONO ANCORA QUELLA INTEGRA DENTRO E MOLTO INTELLIGENTE, eppure non è per tutto questo che mi trascinò da una vita che mi sento morire.Non è tutto questo...Forse stà arrivando a un punto che ho voglia d'impazzire e non guardare più in faccia nessuno!Non l'ho mai fatto in vita mia, MAI!Però si tratta di scegliere la fine di tutto questo solo e soltanto PER AMORE.POTRÒ RESTARE SOLA, MA PER AMORE, INIZIARE A VIVERE SOLO PER ME STESSA.Fare come ho fatto quel giorno quando, senza dire nulla a nessuno, mi iscrissi all'università.Mia madre mi chiedeva:''Ma come fai?Come farai?''.Eppure avevo trovato lontano dalla mia famiglia un pò di serenità.Nella vita, a volte, basta scegliere, ma soli non si và da nessuna parte, il cuore ha bisogno sempre dell'altro.L'altro che è ciò che ti è più caro, che siano i propri genitori, il proprio marito, o i propri figli, però ha bisogno anche solo di una di queste cose. Sì, puoi resistere un anno, due anni, facendo leva sugli amici, su quel ragazzo che sempre meno ti capisce e che sempre più senti come un estraneo, ma poi?Poi arriva che le amiche ti dicono quello che ti dicono senza sapere, quel ragazzo idem, e senti di non sopportarlo più, perché VUOI SENTIRTI LIBERA DA TUTTO E DA TUTTI.Arriva il giorno che incontri l'UOMO DELLA TUA VITA E TI DIMENTICHI TUTTO E RINASCI, d'improvviso tutti quei pesi che hai dentro scompaiono e ti senti libera come non lo sei stata mai in vita tua.LIBERA PERCHÉ D'IMPROVVISO TI RENDI CONTO CHE NE PUOI FARE A MENO ANCHE DI QUELLA FAMIGLIA.LIBERA PERCHÉ PUOI FARE A MENO DI TUTTO E PUNTARE E CONTARE SOLO SU TE STESSA.Poi hanno paura di perderti e allora vogliono distruggerti, perché da te si sentono abbandonati e traditi, perché capiscono che la tua testa stà altrove.NON NE POSSO PIÙ!

3 agosto 2008

Categoria: Sfoghi

da Alex

Ho letto fino in fondo la tua dedica e mi hai commosso, così ho pensato di risponderti...vorrei che prendessi sul serio quello che sto per scriverti anche se ho solo 17 anni e potresti pensare "ma che ne sa un ragazzino, a che gliene importa".
Secondo me, il fatto che tu abbia passato la tua infanzia sempre a sentirti diversa, dentro le mura di una famiglia che si ti cresceva, ma infondo era anche una sorta di "prigione" per la tua libertà, a vedere che tutti intorno a te erano felici e non potevano neanche immaginare i problemi che avevi tu, questo sicuramente ti ha dato una grande forza in te stessa e non devi rimpiangere di averla, ne di come sei, dovresti pensare invece "ma la mia famiglia si preoccuperebbe cosi tanto per me? farebbero quello che io faccio per loro?" questo dovresti chiederti, dovresti lasciar perdere ciò che ostacola la tua voglia di emergere in questo mondo e ricominciare da capo, guardare il mondo con occhi diversi, non con gli occhi accecati dalla rabbia e dall'odio, guardare avanti e trovare qualcuno...o qualcosa che ti cambi la vita per sempre, che ti dimostri quanto una persona può voler bene, che ti aiuti e ti sostenga in ogni cosa che farai, senza giudicarti, che ti lasci percorrere la tua strada con la voglia di condividerla con te...non so se un pò ti sono stato d'aiuto, sicuramente penserai che non mi importa nulla, sarebbe insensato dirti che TI CAPISCO, sicuramente non crederai, anche io ho attraversato momenti in cui pensavo di mollare tutto, lasciare andare la mia vita, lasciarla andare tra il vento senza curarmi della mia salute, delle persone che mi stavano intorno...ma poi un giorno, il sole è tornato sulla mia strada...
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C'è sempre speranza.

3 agosto 2008