Lettere

da Wendy per Peter Pan

Sei il solito Peter Pan, non vuoi crescere, non vuoi vedere la realtà, vivi in un mondo tutto tuo di brutti ricordi. Ma poi, dopo un pò, torni a volare e ad essere come un micino sperduto, dolce, tornano i tuoi dolci sentimenti, i bei ricordi e i buoni propositi. Tutto questo non va bene, non può essere che un giorno sei spensierato e quello successivo insolente, dubbioso e cattivo. Parla con te stesso, lascia l'isola che non c'è e torna sulla terra, nella vita reale, guardati intorno e nel tuo cuore, nel tuo futuro e vedi cosa c'è.
Non guardare il passato, lascia quell'isola infelice, quell'isola che hai creato tu anni fa con i tuoi dubbi e la sfiducia che hai di me, ma che non esiste, non è reale, è solo frutto della tua immaginazione, della tua gelosia, della tua paura, che ti assicuro che non è la verità. Io le mie sporche figure le ho già fatte, te le ho raccontate tutte, e non puoi pretendere che ti racconti bugie solo per sentirti dire ciò di cui ti sei convinto per anni e che non vuoi cancellare. Io non ho da dirti di più di quello che già ti ho sempre detto.
Se quell'isola non riesci a scordarla e dalla quale non riesci ad allontanarti, beh, non portare lì il mio nome. Semmai riuscissi a dimenticarti veramente di quell'isola, beh, allora dimentica anche me.
Queste parole sembrano un controsenso, ma non lo sono, è un giro di parole complicato, perchè complicato è stato il nostro rapporto e i nostri dialoghi incomprensibili, e tanto più incomprensibile deve sembrare l'addio. Non per lasciare qualche spiraglio aperto, assolutamente no, ma perchè questo siamo stati e rimarremo noi. Non servono ancora parole, chiarimenti o cercare ancora di comprendere ciò che fu o ciò che accadde e da parte di chi. Non c'è un vincitore, nè un vinto. Siamo due persone, due entità che si sono incontrate ma che non si sono mai parlate nè capite, nè fidate. Tutto qui, lo so sembra una facile conclusione, date le premesse contorte ed incomprensibili, ma è così e non lo vogliamo vedere proprio perchè è troppo semplice. Sono le cose semplici che sono le più genuine, le più belle e le più vere.

6 settembre 2008

Categoria: Lettere