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da anna88 per gli incompresi
Si DiVeNtA cOsì...
Si diventa egoisti quando
nessuno ha voglia di parlare
con TE...
Si diventa ladri quando nesssuno
vuole regalarti niente di quello
che ha nel CUORE...
Si diventa SOLI...
quando nessuno vuole stare con
TE, e così ti trovi seduta in una stanza
che non ha finestre dove non c'è niente
per consolare LA MIA VOGLIA DI ESSERE!!!!!
15 marzo 2004 - Napoli
Categoria: Solitudine
da elfo
complimenti... sono delle parole bellissime... non ti do consigli inutili ma spero ke la tua vita cambi... tvb
16 marzo 2004
da Barby
Forse non dovresti concentrarti troppo su come sono gli altri e iniziare a VIVERE, dare qualcosa di TE, vedrai che qualcosa cambierà...
19 marzo 2004
da XBARBY
COSA DEVO DARE DI ME???
20 marzo 2004
da donovan
io credo che si diventi più soli...
20 marzo 2004
da barby
Non era una cosa maliziosa.
Volevo solo dire che concentrarsi a pensare che nessuno ti capisce, che gli altri sono egoisti... rischi di chiuderti in te stessa e come hai già detto diventi egoista anche tu. Guarda le cose positive e magari fai tu il primo passo, in qusto senso dai qualcosa di te. Poi non credo che tutte le persone sono come le dipingi tu, ce ne sono senz'altro, ma tu puoi scegliere, e per scegliere devi conoscere te stessa. Con un pò di volontà, fiducia e amore da parte tua vedrai che ci sono anche delle persone solari attratte dal tuo modo di essere viva.
22 marzo 2004
da barby
SUL DARE
Allora un uomo ricco disse: Parlaci del Dare. E lui rispose: Date poca cosa se date le vostre ricchezze. E' quando date voi stessi che date veramente. Che cosa sono le vostre ricchezze se non ciò che custodite e nascondete nel timore del domani ? E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo previdente che sotterra l'osso nella sabbia senza traccia, mentre segue i pellegrini alla città santa ? E che cos'è la paura del bisogno se non bisogno esso stesso ? Non è forse sete insaziabile il terrore della sete quando il pozzo è colmo ? Vi sono quelli che danno poco del molto che possiedono, e per avere riconoscimento, e questo segreto desiderio contamina il loro dono. E vi sono quelli che danno tutto il poco che hanno. Essi hanno fede nella vita e nella sua munificenza, e la loro borsa non è mai vuota. Vi sono quelli che danno con gioia e questa è la loro ricompensa. Vi sono quelli che danno con rimpianto e questo rimpianto è il loro sacramento. E vi sono quelli che danno senza rimpianto né gioia e senza curarsi del merito. Essi sono come il mirto che laggiù nella valle effonde nell'aria la sua fragranza. Attraverso le loro mani Dio parla, e attraverso i loro occhi sorride alla terra. E' bene dare quando ci chiedono, ma meglio è comprendere e dare quando niente ci viene chiesto. Per chi è generoso, cercare il povero è gioia più grande che dare. E quale ricchezza vorreste serbare ? Tutto quanto possedete un giorno sarà dato. Perciò date adesso, affinché la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi. Spesso dite: "Vorrei dare ma solo ai meritevoli". Le piante del vostro frutteto non si esprimono così né le greggi del vostro pascolo. Esse danno per vivere, perché serbare è perire. Chi è degno di ricevere i giorni e le notti, è certo degno di ricevere ogni cosa da voi. Chi merita di bere all'oceano della vita, può riempire la sua coppa al vostro piccolo ruscello. E quale merito sarà grande quanto la fiducia, il coraggio, anzi la carità che sta nel ricevere ? E chi siete voi perché gli uomini vi mostrino il cuore, e tolgano il velo al proprio orgoglio così che possiate vedere il loro nudo valore e la loro imperturbata fierezza ? Siate prima voi stessi degni di essere colui che da e allo stesso tempo uno strumento del dare. Poiché in verità è la vita che da alla vita, mentre voi, che vi stimate donatori, non siete che testimoni. E voi che ricevete - e tutti ricevete - non permettete che il peso della gratitudine imponga un giogo a voi e a chi vi ha dato. Piuttosto i suoi doni siano le ali su cui volerete insieme. Poiché preoccuparsi troppo del debito è dubitare della sua generosità che ha come madre la terra feconda, e Dio come padre.
dal "Il profeta" di Gibran
22 marzo 2004
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