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da Luna 87
Odioso, dannato weekend. Che tormento quando mi prende l'ansia già pochi giorni prima che arrivi il weekend, sapendo che molto probabilmente lo passerò da sola. Quando poi il fatidico momento ( del weekend) arriva, mi sento uno schifo. Mi prende una tristezza pazzesca e mi viene voglia di rimanere a letto e di non fare più niente. L'angoscia e la paura hanno il sopravvento e mi colpevolizzo tantissimo per la mia solitudine. Il pensiero della mia condizione di solitudine è un chiodo fisso da molto tempo. Ho avuto e ho molte difficoltà a studiare perchè i pensieri sulla solitudine mi fanno perdere la concentrazione. Così sono pure indietro con gli studi e a un problema se n'è aggiunto un altro e l'ansia aumenta. Diciamo che stando continuamente a pensare e a tormentarmi, fissandomi sul problema, probabilmente ho perso molte occasioni. Cioè, alla fine mi sono rovinata la vita con le mie mani. E' che sono fatta così: quando ho un problema non riesco a fare a meno di disperarmi e pensarci continuamente, dandomi tutte le colpe e sentendomi una fallita, invece di metterci più impegno per risolvere il problema! E' che quello della solitudine è un problema tosto, non dipende del tutto da noi, ma anche dagli altri, dalle persone che incotriamo, dalle occasioni della vita, dalla fortuna, chissà! Forse se si vuole che le cose migliorino biosgna vivere giorno per giorno attuando dei piccoli miglioramenti quotidiani. Insomma, vivere passo per passo senza porsi mete troppo alte da raggiungere subito. Essere realisti e non idealizzare troppo. Comunque aver letto tutte qieste dediche mi ha fatto bene perchè mi ha fatto prendere coscienza di quanto complesso sia questo problema e mi ha fatto venire più voglia di affrontarlo non per risolverlo immediatamente, ma per lavorarci sopra, per lavorare su me stessa e sul mio modo di rapportarmi agli altri per avere una maggiore comsapevolezza e quindi migliorare piano piano la situazione. Questo è il mio piano generale, anche se in realtà non so da che parte iniziare!:)
Comunque la questione si complica tenendo conto che quando si ha il problema della solitudine ci si sente più lontani dagli altri, in un certo senso diversi, e questo non aiuta le relazioni: tutte le persone che mi capita di conoscere mi sembra ascoltando i loro discorsi, che abbiano una vita sociale e quindi nei loro confronti sento un mix di sentimenti, dal senso di inferiorità, all'invidia, alla rabbia...
Comunque scrivere questa dedica perchè è un vero e proprio sfogo, così come mi ha fatto bene leggere le vostre storie, racconti ed emozioni in cui mi ritrovo, che mi hanno fatto capire quanto pesante sia la nostra sofferenza, ma che mi hanno fatto venire la voglia di fare qualcosa per cambiare la situazione, non so bene ancora cosa, per esempio provare ad accettarla e sdramatizzarla un po', anche se è veramente difficile. Forse si tratta soprattutto di non identificarsi totalmente con questo problema, considerandolo solo come una parte, un elemento della mia vita, non il perno della mia esistenza. Continuerò a leggere dediche e a partecipare al forum. Se avessimo la possibilità ( anche se so che è un casino perchè siamo tantissimi e da tutte le parti di Italia) di incontrarci e parlarne faccia a faccia convideremmo ancora di più il nostro problema e sarebbe ancora più liberatorio!
Mi vengono in mente ancora moltissime cose da scrivere, per esempio quanto ci si senta soli nelle città, quando cammini tra la folla e vedi tutti che camminano spediti per le loro mete: tante persone nello stesso posto, ma fondamentalmente così distanti, ognuno preso dai propri obbiettivi e problemi, che camminano veloci senza guardare in faccia gli altri simili o interrompendo subito l'eventuale incrocio degli sguardi. E' vero, come diceva qualcuno in una dedica, si tratta di un problema della nostra società, di quest'epoca difficile e contorta. Perciò la causa non siamo solo noi! Un saluto a tutti!
25 settembre 2008 - Imperia
Categoria: Solitudine
da marco
ciao luna, come ti capisco.. Anche per me il weekwnd è un vero e proprio tormento che accentua la solitudine. Anche io ho problemi a studiare per il tuo stesso motivo.
Io penso che questa situazione non dipenda da noi perche per quanto mi riguarda ci provo con tutte le mie forze a cambiare le cose ma senza risulatato.. Dipende dal destino e dalla fortuna, noi possiam fare ben poco.
Ti auguro di riuscire a venirne fuori, io ormai ci rinuncio.
ciao
25 settembre 2008
da mirtide
anche io ci ho rinunciato..
25 settembre 2008
da ragazzo
Ciao, Luna. Volevo solo dirti di non colpevolizzarti per la tua solitudine, non ne hai nessuna colpa. Si è quel che si è e non si può essere qualcos altro a comando. E, sinceramente, da quello che scrivi mi sembri una bella persona.
26 settembre 2008 - Alessandria
da Lonely
anche io odio il week end! e da un bel po di tempo ho smesso di studiare...
26 settembre 2008
da Alex Darth NodTEK
non sai quanto odio il week-end e quanto stia male... guarda sono anche io come te nella stessa situazione e reagisco nello stesso modo; mi metto a letto e piango e figuriamoci se riesco a studiare, ho dovuto smettere non ce la facevo piu'.
Alessandro
28 settembre 2008 - Milano
da Luna87
Allora non sono l'unica che per questi problemi esistenziali non riesce a studiare! Mi sentivo doppiamente in colpa perchè, perdendo quasi sempre la concentrazione nello studio a causa dei miei pensieri tristi, mi sentivo un'inetta, una che non ha voglia di fare niente e pensavo che i pensieri tristi fossero solo una "scusa" per giustificare la mia non voglia di studiare, come mi dicevano sempre i miei parenti. Invece dalle vostre risposte capisco che questo è un problema di tanti, non solo mio, perciò evidentmente quando si sta male, quando si soffre è un casino mettersi lì a studiare perchè quando si lavora, ci si sente più costretti e lo si fa per forza, mentre lo studio bisogna gestirselo da soli e se non si ha la testa, perchè si è demotivati, perchè ci si sente stufi della propria vita allora è complicato riuscirci, molto complicato!
Comunque so che colpevolizzarsi è inutile, se non una persona non riesce ad accettarsi starà sempre male e non si risolverà mai niente, ma dall'altra parte mi sembra che in fondo questa situazione me la sono creata io, ovviamente non in modo calcolato. Mi allontano dagli altri e dalla vita, ma non lo faccio proprio apposta, saranno paure inconscie...
28 settembre 2008
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