Solitudine

da Rose

La domenica è il giorno più triste della settimana, vero? In genere c'è poco o nulla da fare, i negozi sono chiusi, la gente scompare...credo che i giorni più tristi della mia vita siano stati molte volte domeniche e festività. Anche domenica scorsa non si preannunciava diversa: mi sono svegliata presto, sullo stomaco il peso di tutta la noia che mi prefiguravo, e un senso di assoluta impotenza di fronte alla solitudine dilagante.
Poi mia madre mi ha buttata fuori casa, urlando "prima ti rinchiudi qua dentro, poi stai tutto il giorno a fare Giacoma Leoparda! Esci!"
E sono uscita.
Non credevo di poter passare ancora una giornata del genere. Non credevo che il destino potesse farmi un simile regalo. Sono partita per andare a quella mostra da sola, ed invece mi sono ritrovata in compagnia di una persona che ho sognato tanto, tanto, tanto di rivedere anche solo per un istante. E sono stata bene, il senso di vuoto si è ridotto a un puntolino appena visibile sul fondo della coscienza.
Ora non so se lo rivedrò ancora, se la vita mi farà di nuovo il regalo di una giornata insieme, ma ho capito due cose:
1-sono una stupida, stupidissima romantica da romanzo ottocentesco
2-a volte, cari amici, non bisogna dare per scontato che certe cose non accadano. Lo so che è normale perdere la fiducia, la forza di credere in uno spiraglio di sole, ma ciò che ripeto a me stessa è di non lasciare mai che la tenebra soffochi definitivamente quel barlume di disperata vitalità sepolto sotto il gelo. A volte bisogna farlo, quel passo fuori. A volte ne vale la pena. In bocca al lupo a tutti.

6 ottobre 2008

Categoria: Solitudine

da Cat

Fare quel passo può portarti in Paradiso, ma anche nel baratrto.
E' più difficile in pratica fare quello che in teoria sembra giusto.

8 ottobre 2008

da Rose

Ma io non parlo di teoria: ho avuto una dimostrazione pratica, e non è la prima volta. Troppe volte le mie stupide paure mi avrebbero tenuta chiusa in casa, se alla fine non avessi trovato la forza di mandarle al diavolo. Raramente mi sono pentita. Dato che sembra non esserci nulla di peggio della reclusione tra quattro mura (mentali e reali), cosa ci rimetti a giocarti tutto? A rischiare di soffrire? A volte credo che sia più insostenibile la felicità del dolore...

8 ottobre 2008